Amiata. Ognuno il su’ pezzo di croce

Amiatanews (Marco Conti): Piancastagnaio 25/10/2020

Lo spunto per questa riflessione, dopo aver letto su un quotidiano, un articolo ben fatto, relativo alle Fiaccole di Abbadia, uno degli eventi più significativi dell’intero anno amiatino, il principale nella cittadina. Così come riportato, non sembrerebbe sia stata presa una decisione definitiva. È tutto a divenire; credo che l’Assessore Bechini lo dica e lo faccia ben intendere. Più che una decisione, mi appare, ad oggi, una speranza dovuta. Forse era meglio attendere qualche giorno,  non so… una settimana, così da verificare l’evoluzione della pandemia che mostra i suoi numeri dopo circa 15 giorni. Ma è solo un punto di vista, nulla più. Potete tranquillamente cancellarlo.
Qualora ci fosse un nuovo stop con più limitazioni a uscire, se le autorità civili e religiose facessero il cerimoniale dell’accensione, sarei d’accordo. Lo dico subito, così come fatto quando non mi sono garbate altre scelte e non mi riferisco solo ad Abbadia ma anche ad altri comuni.

Mi auguro che queste quattro settimane ci facciano finalmente comprendere cosa dobbiamo fare. Se non fortunati, mi sembrerebbe esagerato solo al pensarlo, dobbiamo ritenerci un pochino “privilegiati”. Possiamo di nuovo affrontare il momento con il dovuto rispetto, calma e raziocinio. Abbiamo meno di 80 casi ad oggi, nessun ricovero, la maggior parte non hanno sviluppato la malattia che si è mostrata comunque poco aggressiva. Questo significa che possiamo curarci in casa  e che, pur nella difficoltà, noi e i nostri cari possiamo, a necessità, essere seguiti al Pronto Soccorso o in ospedale. Ad oggi, i nostri medici di base sono più impegnati nella vaccinazione antinfluenzale. Non è tutto positivo, ovviamente, ma dovremo e sapremo gestire il contagio. Quel che dobbiamo fare lo sappiamo e, se ce lo fossimo dimenticato, ricordarselo è piuttosto semplice e facile. Nessuno è irrazionale a tal punto, altrimenti occorrerà un reparto di psicoterapia.
Le scuole sono per lo più ben gestite, le aziende di ogni tipo organizzate, gli uffici pubblici lo stesso. Possiamo decidere velocemente anche sui trasporti, eliminando magari qualche foglio di burocrazia e creare nuovi servizi locali. Sicuramente è necessario un dialogo e un’azione comune tra le istituzioni ma, questa, non è una novità. Abbiamo comunque sindaci democratici, legati al territorio, che vivono ogni giorno tra la gente. Questo è importante; spero, forse  illudendomi troppo, che sia anche di buon auspicio per un atteggiamento più unitario e meno personalistico. Questo vale anche per noi, intendiamoci.

Guardiamo cosa accade non lontanissimo da noi, ore ed ore per un tampone, mesi (anche anni) per semplici visite specialistiche, difficoltà e problematiche decuplicate rispetto al nostro sistema di vita e sanitario che ha, comunque, delle pecche (quante? Almeno una…).
Dovremmo dare più valore ai nostri giorni; il tempo è il nostro vero tesoro. In pochi metri passiamo dalle case al bosco. Questo è già una grande opportunità e motivo per affrontare queste nuove settimane, dando anche risposte agli eventuali errori di chi ci governa e che talvolvolta spande DPCM come fossero chicchi di grano, come a contraddirtsi e a testimoniare confusione. I piedi son due, come le scarpe e non uno in due. Decidiamoci a camminare a verso, salita, pianura o discesa che sia. 
Ci si conosce anche tra paesi diversi, ci frequentiamo, sappiamo molto di noi, talvolta sappiamo più di altri che dei nostri parenti. Collaborando fino in fondo, potremo affrontare i prossimi con il rispetto dovuto alle istituzioni, alla scuola, alle imprese, ai lavoratori, a coloro che l’hanno perso o lo perderanno, ai pensionati. Soprattutto ai nostri citti e agli anziani, Alfa e Omega dell’esistenza e vita, scrigno di futuro e memoria, scoperta e conoscenza, innocenza e peccato.

Lasciamo stare confini, primati, offese, ironie, polemiche, grida alla rivoluzione, scetticismo, il troppo credere, l’essere saccenti, le inesistenti lauree ed esperienze in comunicazione, in medicina, in legge e la improvvisa conoscenza della nostra Costituzione, fino a ieri sconosciuta tutta o in parte. Troppa sapienza e conoscenza.

Il fatto è che non abbiamo molte alternative, il contagio dipende ancora una volta e come sempre solo da noi, dai nostri comportamenti, dal buon senso prima che dalla legge. Occorre coscienza,  consapevolezza, responsabilità vera. Immedesimarsi in chi viene colpito dal virus e dalla malattia. Piantarla con la differenza tra sintomi e non sintomi; tutto si evolve, in una maniera o nell’altra e capita che l’asintomatico finisca in poche ore in terapia intensiva. E basta! Per non parlare dei numeri, letti, interpretati e protestati a proprio comodo, dove non si conosce nemmeno cosa sia “esponenziale”. Terrorismo mediatico di cosa poi… Giornali terroristi, medici terroristi, politici terroristi… Chi tra questi ha conosciuto il terrorismo, fabbricato bombe molotov, caricato una Beretta, una PK, sparato, devastato, rapito, ucciso? Inneggiare alla rivoluzione sociale… ma per piacere! Evito negazionisti e complottisti. Ormai sono stantii. Dovremmo piuttosto vestire anche i panni dei nostri medici, sanitari, infermieri, volontari  così come quelli dei nostri amministratori e imprenditori. A questi dobbiamo dare sostegno e non togliere l’appoggio nelle scelte che incidono sulla collettività. Siamo veramente convinti che faremmo le cose giuste, siamo veramente convinti di assumerci la responsabilità delle decisioni? Siamo consci che le nostre gesta sono parte di altre? Saremo pronti e capaci ad aiutare chi ci cadrà davanti e si farà male? Saremo in grado di usare più il silenzio che il bercio sguaiato?
Dobbiamo vestirci di responsabilità per tornare a far vedere i nostri sorrisi e smetterla di discutere. Invece no. E così contrapposizioni continue: politici, medici, opinionisti, imprenditori. Che stupidi.

Se non siamo sulla stessa barca, almeno noi amiatini cerchiamo di portare un pezzo della nostra croce giubilare, quella croce che con forza, volontà, unione, sacrificio, silenzio e determinazione, qualcuno ha portato e issato a testimonianza anche di questo. E la Vergine, poco più in là, a protezione e compagnia. 
Spero che i molti significati delle Fiaccole, indubbio patrimonio amiatino, siano motivo di questo. Magari accendiamone una in Vetta, che si veda oltre l’infinito, tra il braccio di Lui che è croce e Salvatore e la mano di Lei che è Madre e  Grazia.
Non sta solo a te, sta anche a me. A tutti noi. Questa è la nostra libertà. Meritiamocela.

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