Amiata. Parco Miniere: manca il numero legale dei Consiglieri per la gestione e l’approvazione del bilancio.

Amiatanews (Marco Conti): Piancastagnaio 22/11/2019
Quale il futuro per una istituzione nata nel 2002 a tutela dei siti minerari e del loro valore storico, industriale e sociale di rilevanza mondiale.

Il Parco Museo delle Miniere dell’Amiata sembra trovarsi in un momento di stasi. Stando a quanto riportato dalla Direzione, non esisterebbe ad oggi il numero dei Consiglieri necessario per la gestione dell’Ente e per l’approvazione del Bilancio 2020, del resto “già predisposto e completo del parere del Collegio dei Revisori dei Conti”.
Una situazione che si è venuta a creare dopo le recenti dimissioni del Consigliere Fosco Fortunati, eletto come rappresentante della Regione Toscana all’interno del Direttivo. Questi era originariamente costituito da otto consiglieri che, dopo la precedente decadenza dei Consiglieri Agata Patanè, Anna di Bene, Massimiliano Quercetani (delibera 5 del 11/07/2019) si era ridotto a cinque:
• Dott. Francesco Maria Pizzetti presidente del Parco Museo Miniere dell’Amiata nominato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;
• Dott. Luigi Vagaggini rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico;
• Dott. Alfero Pizzetti rappresentante dell’Unione dei Comuni dell’Amiata Val d’Orcia;
• Dott. Federico Balocchi rappresentante dell’Unione dei Comuni Montani Amiata
Grossetana;
• Dott. Fosco Fortunati rappresentante della Regione Toscana.

Dopo le dimissioni di Fortunati viene dunque a mancare il numero dei Consiglieri necessari per deliberare; infatti, vista l’impossibilità del Presidente Pizzetti a poter partecipare alle assemblee, sarebbero attualmente tre i Consiglieri disponibili su un totale di otto, non raggiungendo il numero minimo così come previsto dallo Statuto del Consorzio che gestisce il Parco. 
«Aspettiamo comunicazioni ufficiali del Ministero – ha dichiarato il Direttore Daniele Visconti (fonte Il Tirreno) –  che potrebbe autorizzarci a procedere se pure in numero ridotto oppure potrebbe fare altre nomine per permetterci di operare. Per adesso non sappiamo nulla.»

Ci si chiede dunque cosa potrà concretamente accadere a soluzione di una situazione che, ad oggi, appare indubbiamente di stallo proprio alla vigilia dell’importante ricorrenza di S. Barbara, che, come nelle intenzioni dello stesso Parco, vuole unire le comunità dell’Amiata le cui recenti generazioni sono pressoché tutte figlie proprio delle miniere.
L’augurio è che dopo oltre quindici anni dalla sua costituzione, le molte opere e le iniziative intraprese dall’allora Presidente Luigi Vagaggini e dal suo Direttivo a tutela e promozione del patrimonio minerario amiatino, si possa riprendere a percorrere una via che aveva rimesso al centro dell’interesse nazionale e internazionale questo unico valore storico, culturale, formativo e sociale caratterizzante l’intero comprensorio.
Che ci sia sempre luce al termine delle gallerie.

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