Amiata. Tagli di vegetazione lungo il fiume Paglia, nel tratto sede di una garzaia.

Tagli di vegetazione lungo il fiume Paglia, nel tratto sede di una garzaia. La “garzaia” –  il luogo in cui nidificano collettivamente più specie di aironi, con abitudini coloniali – che negli ultimi anni aveva trovato il sito ideale nel boschetto situato in prossimità del guado sul fiume Paglia, sembra non avere  pace. È notorio come la conservazione delle popolazioni di questi straordinari uccelli acquatici, che nidificano in poche aree della Toscana,  sia fortemente legata ai siti riproduttivi, che devono garantire la totale assenza di eventi di disturbo o di alterazione ambientale, pena l’abbandono della garzaia medesima. Da qualche mese, in prossimità di questo insediamento, alquanto recente, avendo fatto parte la colonia quasi sicuramente della originale garzaia della Maddalena (il lago artificiale situato nel comune di San Casciano dei Bagni, tra i fiumi Rigo e Paglia), abbandonata nel 2011, quando una nuova garzaia fu  rilevata lungo il corso del Paglia (in prossimità della azienda Nuova Rivart), non lontana dalla attuale, da qualche mese, appunto, la Provincia di Siena ha iniziato i lavori di adeguamento della arginatura relativa alla sponda sinistra del fiume Paglia, a protezione dell’area industriale di Radicofani. Un intervento dal costo di 450.000 euro, che ha riguardato il taglio di piante e la rimozione della vegetazione interferente, ma che consisterà principalmente nel rafforzamento della arginatura esistente, con opere di protezione, come la realizzazione di gabbionature, etc, per un tratto lungo circa 500 metri. Opere impattanti, anche per la presenza di uomini e di mezzi rumorosi, che rischiano seriamente di mettere in crisi e minacciare la fase molto delicata della riproduzione di aironi guardabuoi, garzette e nitticore, le specie presenti in questa garzaia e che sono solite condividere il sito di nidificazione. Il fenomeno non è particolarmente noto nemmeno ai residenti del territorio, eppure è molto accattivante, meraviglioso e quasi unico, se si pensa che si possono  contare contemporaneamente anche più di 80 nidi, distribuiti  quasi a grappolo, sulle fronde di pochi alberi e che l’area del Paglia è una delle rare aree della Toscana e del nostro Paese, in cui gli aironi nidificano. In realtà queste specie, oltre a testimoniare ancora una volta come il nostro habitat sia ricco di biodiversità, evidenziano la qualità dell’ambiente in cui viviamo e che   va  vigorosamente difeso e tutelato, a partire dalle zone umide, semi-naturali che ancora permangono. Il progettista e responsabile dei lavori della U.O. Difesa del suolo della Provincia di Siena ha riferito di essersi confrontato con i colleghi delle risorse faunistiche prima di pianificare l’intervento, che è stato effettuato in un periodo di non attività della garzaia. E che il taglio selettivo ha cercato di mantenere in piedi  il maggior numero di piante che costituiscono la garzaia medesima, nonostante l’ abbattimento previsto per consentire un più agevole scorrimento delle acque. Purtroppo sono proprio queste tipologie di interventi a costituire le più insidiose forme di disturbo e di minaccia per la conservazione delle colonie di  aironi. Se anche la garzaia del guado sul fiume Paglia dovesse essere disertata (il mese di marzo sarà già indicativo), il danno ambientale sarebbe irreparabile, principalmente per il fallimento delle più generali politiche ambientali, non perseguite a sufficienza, come in effetti richiederebbero le  reali risorse e ricchezze della natura  di questo territorio. Fonti. foto di copertina ripresa dal sito WWF di Rovigo (www.wwfrovigo.it)]]>

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