Sabato 22 aprile, alle ore 17, nella sala consiliare di Arcidosso Il volume è diviso in due parti: la prima è la copia anastatica dell’edizione del 1989, che deriva completamente dalla pubblicazione della tesi di laurea dell’autore, arricchita da un sesto capitolo sullo stato degli studi su David Lazzaretti. La seconda, del tutto originale, fa il punto sulle più importanti opere specialistiche sul Profeta, apparse negli anni 2000. A esse, oltre a quelle di letteratura, si affiancano anche composizioni musicali, cinematografiche e teatrali. Nel finale, comparando i risultati delle ricerche condotte dai vari autori e le conclusioni a cui ognuno di essi giunge, nel Bardelli si insinua da prima il dubbio, e poi la quasi certezza che, dietro la morte del Lazzaretti, si nascondano la disinformazione e il depistaggio messi in essere dai servizi segreti Vaticani e italiani, uniti in collaborazione tra sé, pur nell’assenza, in quegli anni, di relazioni diplomatiche tra i due Stati. Il tutto per far credere che il “merito” di aver ucciso il Lazzaretti fosse appannaggio del carabiniere Antonio Pellegrini, mentre invece sulla scena del massacro sarebbe comparso, al momento decisivo, un bersagliere che da molti fu visto, il quale sparò per poi dileguarsi immediatamente e scomparire nel nulla come un fantasma: uno “007” ottocentesco, “antenato” del più famoso James Bond creato quasi un secolo dopo dalla penna dello scrittore britannico Ian Fleming. ]]>