Arcidosso. Rientrato lo stato di agitazione dei lavoratori del call center CUP della ASL.

Amiatanews: Arcidosso 11/04/2019
Martedì l’incontro tra Sindacati Fisascat Cisl Grosseto e la Filcams Cgil Grosseto con SDS Taranto. I Sindacati vigilano: “Non esiteremo a procedere con scioperi e mobilitazioni in caso di inadempienze”. 

La Fisascat Cisl Grosseto e la Filcams Cgil Grosseto annunciano la chiusura stato di agitazione dei lavoratori del call center del Cup  di Arcidosso, in appalto dalla Usl Toscana sud est. Una situazione che coinvolge 17 lavoratori , 12 dei quali a tempo indeterminato che nei mesi scorsi hanno subito un ritardo nei pagamenti degli stipendi del personale dipendente della società SDS servizi di Taranto, aggiudicatrice dell’appalto per la ASL Toscana Sud Est

“Spesso – commentano Simone Gobbi di Fisascat Cisl e Massimiliano Gatti di Filcams Cgil – i cittadini si lamentano del servizio Cup dell’azienda sanitaria: non sanno però che i lavoratori dipendenti sono in sofferenza per i continui ritardi nel pagamento dello stipendio”. Ad oggi, infatti, spiegano Fisascat e Filcams non è ancora stata pagata la mensilità di febbraio con evidenti ripercussioni sulla situazione economica e sulla vita personale dei lavoratori”.

Uno stato di agitazione nato dopo i solleciti inviati dai sindacati alla società SDS, uno nell’estate 2018 e l’altro il mese di Marzo u.s.: “Ma non abbiamo mai avuto riscontri dall’impresa fino a ieri, quando ci siamo incontrati con la società nella sede della Prefettura per chiedere l’attivazione formale della procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie”.  Nell’incontro dell’altro giorno, Martedì 9 Aprile, i Sindacati hanno ricordato alla proprietà che il contratto collettivo nazionale per il personale dipendente da imprese che erogano servizi di pulizia e servizi integrati, il “Fise”, esplicita in modo molto chiaro i tempi per la retribuzione e le loro richieste sembrano essere state accettate dall’azienda.
“Abbiamo deciso di interrompere lo stato di agitazione – spiegano Gobbi e Gatti – perché l’azienda ha preso alcuni impegni, tra cui quello di pagare gli stipendi entro il 10 del mese successivo”.  Fisascat e Filcams si augurano, quindi, un miglioramento della situazione perché è chiaro – concludono – che quando i lavoratori non sono sereni anche il servizio erogato ne risente e, per un settore delicato e importante come quello delle prenotazioni, ne pagano le conseguenze anche tutti gli altri cittadini. Vigileremo sulla situazione in maniera continua e non esiteremo a procedere con scioperi e mobilitazioni in caso di inadempienze da parte dell’azienda. Le operatrici del call center sono per la maggior parte donne madri di famiglia e part time quindi i ritardi negli stipendi sono intollerabili”.


Fonti.
Comunicato Stampa

Lascia un commento