ASL Toscana SE. Ripresa del Covid: i numeri e le azioni a contrasto. La percentuale dei giovani sale dal 8% al 56%

Amiatanews: 14/08/202
Dal 1 al 13 agosto: 75 casi

Nei primi 13 giorni di agosto, nell’area vasta della ASUL Toscana Sud Est, si sono registrati 75 nuovi casi Covid. Di questi 40 ad Arezzo, 18 a Siena e 17 a Grosseto.

Italiani: quasi 3 su 4 in rientro dall’estero.
Gli italiani sono complessivamente 54 e rappresentano il 72% del totale. 33 (61%) sono rientrati dall’estero ed hanno avuto 170 contatti. La quota residua e cioè 21 casi (39%) hanno segnalato 88 contatti.
Questi i paesi da cui sono rientrati i casi italiani: Grecia (23), Croazia (5), Repubblica Dominicana, Usa, Ucraina, Malta e Francia (1).

Stranieri: anche loro in maggioranza provenienti dall’estero
Dagli italiani agli stranieri. Sono 21, pari al 28%: 14 (67%) sono rientrati dall’estero ed hanno avuto 22 contatti. 7 (33%) non si sono mossi dall’Italia ed hanno avuto 4 contatti in totale.
Il paese da cui sono rientrati i casi di cittadini stranieri: Romania (7), Albania, India e Ucraina (2), Russia (1).
I cluster Grecia e Croazia: 23 più 5
I caso di rientro dalla Grecia sono 23: 10 a Montevarchi, 4 a Laterina Pergine, 3 a Siena, 2 ad Arezzo e 1 ciascuno a Cavriglia, Terranuova, Monte San Savino e Castelnuovo Berardenga.
Più ridotto il cluster Croazia: 4 a Siena e 1 a Sinaluga

Cambio generazionale: la maggioranza assoluta al di sotto dei 20 anni
La vera novità, rispetto al periodo di emergenza fino al 31 luglio, è l’età. Mentre prima la fascia d’età fino a 20 anni rappresentava solo l’8,04% del totale, nei primi 13 giorni di agosto questa percentuale è balzata al 56%. E’ seguita da quella tra 41 e 60 anni con il 21,33% (prima era il 36,07%). La terza fascia generazionale maggiormente coinvolta in questa ripresa Covid è quella tra 21 e 40 anni con il 18,67% identica al primo periodo. Ridottissimo il gruppo tra 61 e 80 anni: 4% (prima il 23,99%). Del tutto assente quello con oltre 80 anni mentre prima era pari al 13,23%.
Grande attenzione, quindi, ai giovani: sia in relazione alla potenzialità di diffusione del virus che della sua trasmissione in ambito familiare, soprattutto alle persone anziane.

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