Dopo la composizione delle batterie, in attesa della corsa, le dichiarazioni molti dei protagonisti. L’avvicinamento al Palio di Buti prosegue incontrando un’amico di 0571, una voce e un volto che sempre più spesso incrocia almeno negli ultimi tempi il mondo dei Palii e della Provincia, Enrico Querci. “Buti- spiega Enrico- è l’anello di incontro tra il Palio e l’ippodromo, vuoi perché qui corrono spessissimo fantini delle regolari vuoi perché in particolare modo Buti è’ legata a doppio filo all’ippodromo di San Rossore; sia per via del Palio Ippico dei Comuni a cui il paese partecipa sia perché dall’anno scorso la Contrada vincitrice la domenica successiva al Palio viene invitata come ospite a San Rossore. Ancora una volta è’ stato Laghat, l’amato e sfortunato cavallo protagonista del mio libro, a legarmi in particolare modo a questa manifestazione, come è’ capitato con Asti e come ha rafforzato poi il mio legame con Siena. L’anno passato nella settimana del Palio Lorenzo Caturegli, Presidente dell’Associazione Palio delle Contrade di Buti, mi invitò a tenere la presentazione del libro proprio qui. Da lì, come ben sai, è’ stato un attimo stringere rapporti, aver voglia di tornare e sentire il calore della gente. Così sono tornato anche quest’anno , come sempre a ranghi ridotti non potendo assistere per motivi di impegno in ippodromo alla corsa, prendendo parte però alle iniziative collaterali con grande piacere. Uno degli aspetti più belli di questo universo Palio sono proprio i rapporti umani che si creano, le persone che diventano facce conosciute e che magari poi tornano a trovarmi in ippodromo. Ma anche se non posso assistere alla corsa, come sempre confermo che poche cose al mondo muovono passione e sentimento come il Palio, che sia di lunga tradizione o giovane, nel luoghi dove si respira aria di Palio c’è sempre qualcosa di particolare, la gente stessa è diversa, più viva, più passionale, più vera. [… continua a leggere su www.0571foto.com ⇒]
Foto nell’articolo di Johara Camilletti che ringraziamo]]>