Amiatanews: Carrara 13/05/2019
E’ anche docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Carrara ha nominato il senese Marco Ciampolini direttore scientifico del CARMI Museo Carrara e Michelangelo. Un incarico affidato a Ciampolini che è docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, in virtù delle sue comprovate competenze tecniche e scientifiche e il suo alto profilo professionale.
Tra le candidature presentate, il curriculum del Professor Ciampolini è risultato particolarmente aderente all’incarico, in quanto è docente di ruolo di II fascia nel settore Stile, Storia dell’arte e del Costume per l’insegnamento di Arte Moderna presso l’Accademia, oltreché autore di numerose pubblicazioni specialistiche e curatore e responsabile scientifico di mostre temporanee.
Per Marco Ciampolini il concetto ottocentesco di Museo, quale mero contenitore di opere d’arte, ha oggi ceduto il passo a nuovi istituti che all’idea di ‘conservazione’ uniscono quella di ‘approfondimento’. Questa esigenza è oggi supportata dalle nuove tecnologie, le quali permettono di valutare e analizzare le opere con una profondità metodologia impensabile fino a pochi anni fa. Così agli asettici cartellini, con riportato autore, soggetto e tecnica, si sostituiscono pannelli e strutture che illustrano la genesi dell’opera, nonché il contesto e il motivo per cui è nata. Il Museo diviene un luogo dinamico nel quale, meglio che sui banchi di scuole e nelle biblioteche, s’impara la storia dell’arte. Con questo criterio innovativo è nato il Museo Carmi, per dare solidità scientifica e didattica al mito del rapporto del grande Michelangelo con la città del marmo. Apparati tecnologici ci portano alla conoscenza capillare delle opere del maestro, anche attraverso le affascinanti testimonianze verbali degli scultori del Novecento e della produzione cinematografica. L’intento, oggi, è quello di ampliare questo dialogo, presentando opere e maestri che hanno amplificato questo mito, così da fare di Carrara un luogo ineludibile per addentrarci nel percorso di conoscenza del maestro, della sua fortuna e della grande scultura in marmo.
Marco Ciampolini nasce a Siena nel 1959. Suo nonno paterno è l’ultimo rappresentante della grande tradizione dell’intaglio ligneo senese. Iscritto nella locale Facoltà di Lettere, si forma nella tradizione longhiana, che basa il proprio lavoro sul riconoscimento stilistico, e fa della ricerca sul campo il suo settore d’indagine.
Negli anni Ottanta del Novecento, assieme a Fabio Bisogni, suo relatore di tesi, riorganizza il Museo Civico di Siena, aprendo nuove sale e arredandole con quadri tolti dagli uffici comunali. Redige una Guida del Museo (1985) e inizia a interessarsi all’arte barocca della sua città, i cui studi erano stati abbandonati da oltre un secolo.
L’occasione della mostra Bernardino Mei e la pittura barocca a Siena (1987), realizzata ancora con Bisogni, gli dà l’opportunità di studiare la collezione Chigi Saracini, la più importante raccolta di pittura senese del Seicento. Le ricerche portano alla riscoperta di numerosi artisti, alcuni dei quali mai discussi dalla critica, ma stimatissimi al loro tempo, tanto da lavorare al fianco di Bernini, Borromini e Pietro da Cortona.
Negli anni successivi il lavoro sull’arte barocca prosegue attraverso la meticolosa e sistematica comparazione di dipinti e disegni. Nel 1989 i risultati della ricerca vengono mostrati in un articolo di presentazione: Introduzione al disegno senese del Seicento.
Alla fine del Novecento l’incontro e l’amicizia con Mauro Berrettini e Pietro Cascella, portano lo studioso a interessarsi all’arredo urbano contemporaneo e a curare (1997) nella Triennale di Milano, la mostra L’Arte nella città. Il sedile in pietra, illustrante modelli di panchine, appositamente realizzati da famosi scultori italiani e stranieri. La mostra era intesa a ‘reclamare’ il ruolo storico degli artisti nella costruzione della città. Si occupa poi, assieme a Maria Assunta Ceppari Ridolfi e Patrizia Turrini, dell’Immagine del Palio di Siena, curando la prima completa rassegna (2001) sulle rappresentazioni figurative delle Contrade e della loro festa.
Continua il suo filone principale di studi sul Seicento e nel 2002 realizza ad Athens (GA) la prima grande esposizione di disegni senesi rinascimentali e barocchi negli Stati Uniti, vincendo la 19° edizione del LoPresti Award, nella categoria dei cataloghi d’arte.
L’ingente mole di materiale recuperato lo porta a organizzarlo in un grande repertorio sui Pittori Senesi del Seicento, che esce, in tre volumi, nel 2010. Questo lavoro registra cronologicamente, per ogni artista, le notizie sulla vita e la professione e ne redige il catalogo delle opere con i disegni preparatori.
Il suo impegno militante di storico dell’arte si esplica, a partire da quell’anno, nella veste di membro del comitato di redazione della rivista “Valori Tattili”.
Dal 2005 insegna stabilmente all’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove nel 1999 aveva iniziato la sua carriera d’insegnante in un istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale. Questa nuova esperienza lo porta a studiare la storia dell’Accademia. Partecipa così a due mostre, la prima sul patrimonio (2015), la seconda sull’insegnamento del ‘Nudo’ (2016). Contemporaneamente cura un ciclo di mostre su disegni d’insegnanti e allievi, nella biblioteca dell’Accademia. Infine, per l’Istituzione di appartenenza, realizza (2018) la parte didattica dell’esposizione “Carrara 1800-1850 Maestri e Studenti in Viaggio verso Roma”, al Museo CARMI di Villa Fabbricotti. Un’esposizione dedicata ai saggi degli alunni vincitori del pensionato a Roma, che dà avvio al suo rapporto con il Museo, di cui adesso è stato nominato direttore.
Fonti
Comunicato stampa del 13/05/2019