Approvata all’unanimità nell’assemblea del 29 Novembre u.s., una risoluzione accogliendo la mozione proposta dai tre capigruppo consiliari. Si ritiene inaccettabile l’ipotesi di chiusura, perché determinerebbe un’ulteriore perdita di servizi, una possibile perdita di residenti e maggiori difficoltà per le attività economiche in generale. Il consiglio comunale di Castiglione d’Orcia, riunitosi nei giorni scorsi, ha approvato all’unanimità una risoluzione, accogliendo la mozione proposta dai tre capigruppo consiliari: Erika Formichi per la maggioranza, Cinzia Rustici e Valentina Vaccaro per le minoranze, nella quale si esprimono forti preoccupazioni e netta contrarietà all’ipotesi di chiusura anche della filiale del Monte dei Paschi di Castiglione. Dopo aver tenuto un’assemblea pubblica il 18 Novembre scorso nella Sala della Pro Loco, il sindaco Claudio Galletti ha incluso anche questo ipotizzato, ennesimo taglio, nell’elenco presentato al Prefetto di Siena, dott. Armando Gradone, dal quale si era recato per consegnare, al momento simbolicamente, le chiavi del Comune, gesto comunicato e condiviso dagli assessori Stefano Consoli e Alice Rossi. L’assise consiliare, nel lungo documento inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro del Tesoro e delle Finanze, al Presidente della Regione Toscana, alla dirigenza dell’Istituto bancario senese, ai parlamentari eletti nella Circoscrizione, alle forze politiche, ricorda che tra paese e dintorni sono almeno un migliaio gli abitanti che, in larga parte, si rivolgono allo sportello MPS per le proprie necessità e che altri sportelli della banca si trovano in centri distanti svariati chilometri dal paese. E’ stato quindi costituito un gruppo di lavoro – composto dal sindaco, dai tre capigruppo e da tre cittadini in rappresentanza della comunità – che dovrà in primo luogo verificare, rivolgendosi ai soggetti preposti della banca, se è veritiera l’ipotesi di chiusura dello sportello, tenendo altresì informata la popolazione delle iniziative che saranno intraprese convocando, quando occorra, nuove pubbliche riunioni. Il Consiglio ritiene inaccettabile l’ipotesi di chiusura, perché determinerebbe un’ulteriore perdita di servizi, una possibile perdita di residenti e maggiori difficoltà per le attività economiche in generale.]]>