Dino Monaci ha tagliato barba o capelli a intere generazioni. Sembrava impossibile che dovesse arrivare la chiusura dell’ultimo, storico barbiere di Castiglione d’0rcia: Dino Monaci per intere generazioni c’è sempre stato: prima nella bottega che affacciava sulla Piazza principale del paese (dedicata all’Unità d’Italia, ma per tutti Piazza della fontana); poi, negli ultimi anni, in quella che in passato era stata la bottega di un altro barbiere, Paolino Naldi, a suo tempo musicante e poi anche presidente della Filarmonica alla metà degli anni “70 del secolo scorso, mentre successivamente Dino ne era stato consigliere. Lasciamo ora da parte le questioni musicali e torniamo a raccontare in sintesi, la storia che oggi ci occupa. “Nell’attività subentrai al mio babbo – dice Dino con gli occhi vivaci ma un po’ lucidi – che morì il 24 Luglio 1944 per lo scoppio di una bomba: allora avevo 12 anni e mezzo. I clienti, che all’epoca erano tanti, venivano a cercarmi e ricordo che per accontentarli salivo sopra ad uno sgabello perché ero troppo piccolo e altrimenti non potevo arrivare all’altezza dei loro volti; così provavo a far loro la barba, ma era per me una grande sofferenza perché avevo tanta tensione addosso e poca pratica, penso, anche per loro non fosse piacevolissimo ma, probabilmente, volevano aiutarmi ed incoraggiarmi”. Una breve pausa ed il racconto riprende: “Devo ringraziare il colonnello Bernardini, di Siena, mio lontano parente acquisito, che mi volle portare a casa sua e mi fece andare ad imparare il mestiere. Sua moglie era castiglionese e, quando venivano al paese, abitavano non lontano da casa mia, in Via della Piana, dove tuttora il loro nipote Carlo possiede quella casa”. Non aggiunge altro, Dino, che è per sua indole schivo e riservato. Ora potrà dedicarsi a tempo pieno alla campagna, ritagliando magari un po’ di tempo per le immancabili partite a carte con gli amici e continuando a riservare le dovute attenzioni alla moglie Nara, ai figli ed ai nipoti. Per Castiglione un’altra attività ed un servizio in meno, un’altra porta che, malinconicamente, si chiude, anche se, per un periodo di tempo, gli “aficionados” del barbiere potranno trovarlo con appuntamento ospite di Aneta, nel suo negozio in Via Roma, per un passaggio “indolore” dalle mani maschili a quelle femminili per la cura dei loro capelli. (Dan.Pa.)]]>