Cinigiano. Le considerazioni sulla legislazione 2014/2019 del gruppo consiliare Gente Comune

Amiatanews: Cinigiano 17/05/2019

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del Capo Gruppo A/gentecomune , dr. Giovanni Barbagli

Con l’ultimo consiglio comunale di venerdi 10 maggio u.s. Si è chiusa la legislazione iniziata nel 2014 ed è tempo di fare un breve sintesi del lavoro svolto. All’inizio della legislatura avevamo chiesto una svolta e una discontinuità rispetto alle precedenti amministrazioni che si erano caratterizzate con scelte discutibili e con gravi responsabilità sul piano urbanistico ( una su tutte la lottizzazione della zona artigianale S.Rita) e sulla organizzazione delle attività tecniche ed amministrative.
In una delle nostre prime mozioni avevamo posto con forza la “legalità” collegata cosiddetta “Questione morale” entrambe respinte con disprezzo dalla maggioranza e dal Sindaco, denunciando anche una eredità pesante delle precedenti amministrazioni comunali con gli indici demografici,economici, sociali e sanitari tra i peggiori e con una spropositata pressione fiscale( la più alta tra i comuni della zona).
Avevamo richiesto anche di rinegoziare le condizioni per stare nella Unione dei Comuni ed all’improvviso, senza motivazioni e lasciando perplessi anche i suoi colleghi sindaci abbiamo assistito alla decisione di uscire dalla Unione dei Comuni dell’Amiata Grossetana del Comune di Cinigiano.
Salvo poi passare da una contraddizione all’altra decidendo prima la fusione e poco dopo scegliendo la formula degli accordi con i comuni di Civitella M.mz e Campagnatico ( le cosiddette “Gestioni associate”con risultati poco esaltanti, ma soprattutto rinviando la decisione di come costruire il futuro di questo comune che IRPET (L’Istituto regionale per gli studi economici della Toscana) definisce comune a rischio estinzione. Quando ricorrono quattro indici negativi afferma IRPET : indice di vecchiaia alto, calo demografico inarrestabile, mancanza di ricambio generazionale e mancanza di sviluppo economico e di investimenti siamo ad una inarrestabile estinzione. Bene il Comune di Cnigiano ha tutti questi indici e quindi non si tratta di governicchiare ma di fare scelte coraggiose e noi abbiamo propostola fusione con Arcidosso.
Il confronto in questi anni è stato in alcuni momenti duro ma sempre dialettico e quando necessario anche collaborativo, ma il bilancio è sicuramente negativo a fronte di un atteggiamento del Sindaco che si può così sintetizzare “ potrei ma non posso, potrei ma non voglio”. La nostra azione si è mossa tra la forte critica alla pressione fiscale, alla gestione delle aziende partecipate ( soprattutto ATO Sud) che hanno scaricato i costi della loro cattiva gestione ( ATO Sud alla fine doo anni che lo dicevamo è in contenzioso con il Comune per una gestione scellerata che ha prodotto costi per la TARi tra i più alti della Toscana per non aver raggiunto gli obiettivi nazionali e regionali tanto da costringere La Regione ha dare penalizzazioni sia al comune che agli abitanti. Sui costi di un altro servizio quello del Gas pesa una decisione scellerata della gestione dell’ex sindaco che rinegoziò la convenzione con il gestore di allora ( ora Estragpl) per una convezione della durata di 25 anni quando sappiamo bene che il costo della energia varia di mese in mese. Ma sopratutto interrompendo i completamento della metanizzazione.
Annoveriamo tra i risultati più importanti la salvaguardia degli uffici postali del nostro comune contro il rischio di chiusura dei medesimi. I circa 300 atti che abbiamo proposto (Interrogazioni,ordini del giorno,mozioni) stanno a dimostrare un lavoro continuo del gruppo A/gentecomune sui vari problemi del comune.
L’ultimo duro confronto che abbiamo avuto con il sindaco e la sua maggioranza ha riguardato il Bilancio consuntivo del 2018 e preventivo 2019. Nel bilancio consuntivo abbiamo contestato il peso eccessivo della tassazione generale sulle entrate generali pari al 52% , spese eccessive per incarichi e consulenze pari a circa 89 mila euro, i costi eccessivi della comunicazione istituzionale (12 mila euro) e spese non dovute che rischiano di rappresentare un danno erariale.
Ma la cosa più incredibile è l’avanzo di amministrazione pari a 828.840 mila euro. Questo dato dimostra in modo palese la incapacità della maggioranza e del Sindaco di spendere le risorse che sono sempre poche ma che non sono stati capaci di spendere. Insomma un completo fallimento!

*Il Capo Gruppo A/gentecomune dr. Giovanni Barbagli


Fonti.
Comunicato stampa del 16/05/2019

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