La visitata ha riguardato la conoscenza di realtà agricole produttive nella zona di Sasso d’Ombrone – Poggi del Sasso in Provincia di Grosseto. Il 3 luglio scorso, una delegazione proveniente dalla Moldavia, ha visitato alcune realtà agricole produttive del Comune di Cinigiano nella zona di Sasso d’Ombrone – Poggi del Sasso in Provincia di Grosseto. La delegazione, formata da 23 persone, è in Toscana per una visita studio finanziata dal progetto SARD (Supporto per l’agricoltura e lo sviluppo rurale in Gagauzia a Taraclia), sostenuto e finanziato dall’Unione Europea e UNDP Moldova, per 6,5 milioni di euro. Il programma SARD, ha lo scopo di supportare i processi di crescita, organizzazione e sviluppo del territorio moldavo, aiutando le autorità locali, la società civile, le piccole e medie imprese, in particolare quelle agricole, a rendere fattivo lo sviluppo rurale di quel paese. Il programma è stato lanciato nella Repubblica di Moldavia dall’Unione Europea nella Regione della Gagauzia e nel Distretto della Teraclia, come attività pilota nell’agosto del 2016, e ha coinvolto, in 40 comunità locali, attori di vario tipo, istituzioni e imprese ed anche il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Regionale. Oltre alla visita in Toscana, sono già state organizzate altre visite studio in Polonia, Lituania, Romania, Bulgaria e Serbia. La Delegazione, guidata da Dorin Andros, Segretario di Stato del Ministero Regionale dello Sviluppo e Costruzioni, da Vadimin Ceba, Vice Capo della Commissione Esecutiva della Gagauzia, dal Presidente della Regione Taraclia, Chiril Tatarlì e dal Manager del Programma SARD, Anatolie Terzi, era costituita da tecnici e operatori dello sviluppo rurale, da tecnici del programma LEADER, giornalisti, operatori del settore e consulenti internazionali. La scelta del Comune di Cinigiano, per quanto riguarda l’area amiatina, è stata dettata dall’interesse degli operatori moldavi per il settore vitivinicolo, poiché il vino, in Moldavia è uno dei prodotti di punta. Cinigiano è uno dei comuni della Maremma, che maggiormente ha investito nel settore del vino, con numerose aziende e molteplici progetti d’investimento. La delegazione Moldava, ha visitato vari progetti pubblici e privati, finanziati dai piani di sviluppo rurale e dai programmi LEADER. La riunione iniziale si è tenuta a Sasso d’Ombrone, nel Centro Rurale Sociale, locale polivalente finanziato con fondi LEADER alla Società della Salute Amiata Grossetana. Nel centro si è disputato un incontro con alcune associazioni di prodotto amiatine: l’Associazione per la Valorizzazione della Castagna del Monte Amiata IGP, il Consorzio Forestale dell’Amiata e la Strada del Vino Montecucco e dei Sapori d’Amiata. La Vice Sindaca Francesca Bianchi ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale di Cinigiano e Lorenzo Fazzi e Fiorenzo Caselli hanno parlato, rispettivamente, del settore castanicolo e di quello forestale come presidenti dei corrispondenti enti. Giovanni Alessandri, in qualità di tecnico agricolo dello Studio Agricis e di ex presidente di GAL, con lunga esperienza nella programmazione LEADER, ha illustrato le diverse progettualità realizzate nel territorio e l’importanza dell’associazionismo dei produttori. Le visite ai progetti sono state realizzate presso l’Azienda Agricola del Monastero di Siloe, l’Azienda Agricola Salustri e l’Azienda Agricola Le Calle di Catocci Riccardo, tutte a Poggi del Sasso. Nel Pomeriggio si è tenuto un incontro con il Vice Presidente del Consorzio di Tutela del Vino Montecucco, Giambattista Basile e con la coordinatrice Silvia Coppetti e infine è stata visitata la cantina del Castello di Collemassari e il Forum Bertarelli e si è tenuta una degustazione guidata con l’Export Manager Emanuele Gastel, presso Collemassari. La delegazione moldava è rimasta molto colpita dai diversi progetti pubblici e privati messi in campo, che hanno profondamente trasformato in 20 anni di lavoro, tutto il territorio dell’area amiatina, in particolare quello di Cinigiano. Basti pensare come nel 1998, anno del riconoscimento della DOC Montecucco, vi fossero solamente sette aziende che imbottigliavano e pochi ettari di vigneti; oggi parliamo di superfici coltivate molto estese, con centinaia di aziende produttrici. In particolare ha suscitato interesse il sistema partecipativo e il bottom-up attivato nel territorio con le associazioni di prodotto, vero motore dello sviluppo rurale della Maremma, come esempio di buona prassi da “copiare” e trasferire in Moldavia [gallery columns="4" link="file" ids="32078,32076,32075,32074"]
Fonti. Comunicato stampa – Giovanni Alessandri, Dottore Forestale del 05/07/2017]]>