Coronavirus: come superare gli “arresti domiciliari” con i figli?

Amiatanews: Siena 22/03/2020

In questi giorni di Coronavirus e di chiusura forzata in casa, abbiamo chiesto alla psicologa Elena Lorenzini quali siano i problemi più frequenti con i figli e cosa possiamo fare per vivere “sufficientemente” sereni in questa e nelle prossime settimane.

Da psicologa cosa hai notato in queste prime settimane?
Ciò che a me salta agli occhi dai video alla TV o dall’osservazione dei ragazzi in giro poco tempo prima della chiusura totale è il fatto che i genitori abbiano poca capacità di dare regole e farle rispettare. I genitori hanno estrema difficoltà a chiedere ai figli di non uscire di casa o di non unirsi ad altri e fare gruppetto, nonostante gli attuali divieti. Non si fa altro che stare alla bizza dell’adolescente, cedendo per evitare discussioni, dopo un’iniziale richiesta di rispettare la norma.

Quali sono i rischi maggiori nei quali potrebbero incorrere i genitori?
Il primo rischio che mi viene in mente per bambini e adolescenti è un ritorno a forme di iper-accudimento eccessivo che possono causare una regressione nell’autonomia. I figli cercheranno la presenza (nei giochi e compiti) dei genitori e delegheranno qualsiasi dovere domestico. A questo “gioco” potrebbero colludere anche la mamma ed il babbo che, dovendo rimanere in casa, potrebbero pensare “lo aiuto a fare i compiti, anzi li facciamo assieme; gli faccio da mangiare non gli faccio fare niente”.  In verità questa non è una strada utile ai figli che non hanno bisogno di iper protezione, ma hanno la necessità, come sostiene Daniele Novara, di apprendere nuove cose e di avere limiti. Inoltre i figli più grandi corrono il rischio di chiudersi in una bolla fatta di App, Social, video e di restare connessi 24 ore su 24.

Allora cosa possiamo fare?
Come in tutte le situazioni, va compreso l’obiettivo e chiarito come raggiungerlo.
Le famiglie più felici sono quelle organizzate e con regole precise; quindi se il nostro fine è organizzarci al meglio per arrivare alla fine della quarantena (che forse diventerà anche “sessantena”), potremmo ad esempio mantenere gli orari della scuola o comunque non alzarsi alle 10.00, vestirsi e cambiarsi di abito come se avessimo un impegno (molti stanno in pigiama tutto il giorno), poi dare dei compiti come rifarsi il letto, apparecchiare, spazzare, pulire il bagno etc.
Per i bambini che non hanno la mattina le ore di scuola online, può essere importante dedicare del tempo al gioco libero, o giocare con loro a creare o inventare qualcosa; non servono chissà quali materiali, ad esempio bastano un paio di forbici ed i fogli delle pubblicità dei giornali ed è possibile fare collage, o dei pennarelli e fare disegni.
Inoltre è possibile utilizzare i tutorial su You Tube, ad esempio per fare ginnastica con i figli: la scorsa settimana ho trovato dei canali molto carini per fare yoga con i bambini o leggere dei libri per poi costruire delle attività inerenti. Poi è necessario anche individuare dei momenti di gioco individuale che li aiutano a non perdere le autonomie acquisite nel gioco e consentono ai genitori di avere del tempo per se stessi.

Per i figli più grandi cosa possiamo fare?
Dare loro dei limiti e delle regole nel tempo di utilizzo di chat e social e utilizzare con loro programmi per creare qualcosa insieme: esistono, ad esempio, app carine per creare video simpatici o con le foto o app per vedere i musei nel mondo o per imparare una nuova lingua.
Insomma occorre cercare di sfruttare il tanto tempo che abbiamo, per fare qualcosa che arricchisca e che unisca la famiglia.
Infine non farebbe male alla relazione padre- madre-figli parlare e conoscersi di più.

Un ultimo consiglio?
Vista la situazione e le notizie tragiche o ansiogene che arrivano da qualsiasi parte, consiglio di non guardare tutto il giorno la TV, soprattutto durante il pranzo e la cena, dedicando solo una mezz’ora al giorno ad aggiornarsi sulle news, perché l’ansia o la preoccupazione che possiamo provare inevitabilmente può ricadere anche sui nostri figli, non aiutandoli a superare questo momento.
Infine occorre ricordarsi sempre che siamo i genitori e non gli amici dei nostri figli e che, quindi, è importante mantenere la distanza emotiva (mi arrabbio ed urlo!!)  per poter essere realmente educativi (do una regola e in modo calmo la faccio seguire).

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