Firenze. Premio Architettura Toscana: i vincitori della seconda edizione. Tra i premiati la Foresteria del Pellegrino di Siloe di Cinigiano

Amiatanews: Firenze 29/05/2019
Il primo premio della categoria Opera di nuova costruzione è andato alla Foresteria del pellegrino di Siloe di Cinigiano

Arsenali della Repubblica di Pisa, nuova illuminazione di Santa Croce, Foresteria del pellegrino di Siloe, Shelter #1 a Prato, Podere Navigliano e Casetta nell’oliveto sono i sei progetti che si sono aggiudicati il premio rivolto alle opere realizzate tra il 2013 e il 2018, organizzato da Consiglio Regionale, Ordini degli Architetti e Ance toscani, con la collaborazione della Fondazione Architetti Firenze. Ieri, alla Palazzina Reale la cerimonia di premiazione e l’inaugurazione della mostra delle opere premiate e selezionate

Giovani, con budget modesti, un grande rispetto per l’ambiente e lo sguardo rivolto al futuro. La nuova generazione di progettisti che emerge dalla seconda edizione del Premio Architettura Toscana (PAT) regala alla commissione giudicatrice un volto inedito, fortemente contemporaneo e sostenibile del territorio.

Recupero di luoghi ed edifici, rispetto per il territorio, sostenibilità e qualità ambientale sono stati gli “ingredienti” di questa edizione del premio organizzato dal Consiglio Regionale della Toscana, Ordine degli Architetti PPC di Firenze, Federazione degli Architetti della Toscana, Ordine degli Architetti PPC di Pisa, Fondazione Architetti Firenze e Ance Toscana, con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Architetti. Le opere vincitrici hanno convinto soprattutto per la capacità di confrontarsi con la natura attraverso interventi minimi, essenziali, e di recuperare luoghi ed edifici sia pubblici che privati con grande economia di mezzi.

Sei i progetti che si aggiudicano il premio nelle cinque categorie previste – opera prima, opera di nuova costruzione, opera di restauro o recupero, opera di allestimenti o interni, opera su spazi pubblici, paesaggio o rigenerazione – per cui hanno concorso sia singoli architetti che gruppi di professionisti o imprese.

Primi nella categoria Opera prima arrivano, ex aequo, il Podere Navigliano (a San Giovanni d’Asso – SI) e la Casetta nell’oliveto (a Serravalle Pistoiese – PT). Vincitore della categoria Opera di allestimenti o interni è stata la nuova illuminazione della Basilica di Santa Croce (Firenze), mentre il primo premio della categoria Opera di nuova costruzione è andato alla Foresteria del pellegrino di Siloe (Cinigiano – GR). A conquistare la categoria Restauro o recupero sono stati gli Arsenali della Repubblica di Pisa, mentre la categoria Spazi pubblici, paesaggio e rigenerazione è andata al progetto Shelter #1 a Prato.

La cerimonia di premiazione è in programma questo pomeriggio alle 18 alla Palazzina Reale di piazza Stazione, sede di Ordine e Fondazione Architetti Firenze, quando verrà inaugurata anche la mostra dei progetti vincitori e delle opere menzionate e selezionate, che rimarrà allestita fino a venerdì 21 giugno.

Il concorso regionale è nato con l’obiettivo di stimolare la riflessione intorno all’architettura contemporanea protagonista delle trasformazioni del territorio e per diffondere la cultura del progetto come garanzia di qualità ambientale e civile. Il Premio era rivolto alle opere realizzate in Toscana nei cinque anni precedenti alla pubblicazione del bando, tra il 2013 e il 2018: la candidatura poteva essere presentata sia dal progettista che dalla committenza, ma anche dall’impresa esecutrice dei lavori. Per il vincitore della categoria “opera prima” previsto anche un premio aggiuntivo in denaro pari a 5.000 euro.

A valutare le opere è stata una giuria nominata dal Comitato Organizzatore, composta dall’architetto Massimo Alvisi, dal professore e sociologoGiandomenico Amendola, dall’architetto Fabrizio Barozzi, dal professore e architetto Luca Molinari e dalla professoressa e architetto Francesca Torzo.

“L’affermazione di queste opere è il segno di questo tempo in cui iniziamo a pensare in maniera diversa il nostro rapporto con il mondo e sentiamo il bisogno di una nuova sobrietà anche nel costruire – commenta Tommaso Barni, presidente del comitato organizzatore del PAT – ogni architettura che realizziamo, piccola o grande che sia, porta con sé una responsabilità nei confronti dell’ambiente e perciò è necessario che l’architettura nasca da una grande chiarezza di esigenze, idee e tecnica”. Le prime due edizioni del premio “hanno messo in luce che, a fianco di una generazione di progettisti di comprovate capacità, ne sta crescendo una nuova perfettamente in grado di interpretare il nostro tempo lavorando con gesti minimi e materiali poveri”, ha aggiunto Barni, secondo cui un dato confortante è che “tre vincitori su sei sono giovani studi, infatti oltre ai due progetti premiati in ex aequo nella categoria Opera prima anche i vincitori della categoria spazi pubblici sono progettisti sotto i quarant’anni”.

“Mai come adesso si sente il bisogno di andare incontro alle esigenze di rispetto del nostro pianeta e in questo senso l’architettura può essere elemento chiave per una trasformazione sostenibile e qualificata del paesaggio, in quanto è fondamentale per la qualità ambientale, sia degli spazi pubblici che di quelli privati”, ha detto il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani. “Il mio auspicio è che il Premio diventi un punto di riferimento sempre più radicato per la cultura architettonica a livello nazionale, andando a costituire un repertorio di buone pratiche in grado di valorizzare la sinergia tra professionisti del settore”.

“L’architettura è l’elemento determinante per una reale trasformazione sostenibile e qualificata del territorio e del paesaggio, fondamentale per la qualità ambientale sia degli spazi pubblici che di quelli privati. Il Premio, inoltre, è importante anche per incentivare il percorso di crescita di tanti giovani professionisti toscani”, ha affermato la consigliera regionale Elisabetta Meucci.

Sull’architettura come valore determinante nella ricerca di un equilibrio tra spazi urbani e natura intervengono anche Serena Biancalani e Silvia Moretti, rispettivamente presidenti di Ordine e Fondazione Architetti Firenze: “Il Premio ci può aiutare a capire se noi, come collettività, stiamo lavorando bene oppure male, se stiamo curando o trascurando il nostro territorio. L’edizione 2019, attraverso le opere selezionate e realizzate sul territorio toscano, evidenzia comel’architettura mantenga intatto il rapporto tra le persone e il proprio contesto di vita, in un rinnovato dialogo tra senso d’appartenenza e identità che rispondealle attese profonde dell’essere umano, ossia il bisogno e desiderio di bellezza e di qualità”.

Un pensiero condiviso dalla presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Pisa Patrizia Bongiovanni: “Il progresso tecnologico e le esigenze di sostenibilità, di benessere e di efficienza devono coniugarsi con l’idea di città e di architettura di qualità, pensata per l’uomo. L’attore protagonista di questaprocedura è l’architetto”.

“Ricerca e uso di materiali poveri e ‘primari’ (e non solo ecocompatibili), anche questi sono il sintomo del bisogno di scarnificare la volontà progettuale riconducendola al ruolo di ricerca ‘essenziale’”, spiegano il coordinatore della Federazione Architetti PPC Toscani Daniele Menichini e il consigliere dell’Ordine degli Architetti PPC di Pistoia Alessandro Mannelli. “Ci troviamo comunque di fronte a opere che raccontano la qualità, la maturità progettuale e la consapevolezza di quella che ci ostiniamo a chiamare ‘valenza intellettuale’ del fare architettura”.

Si concentra su qualità dell’impresa e progettuale il presidente di Ance Toscana Stefano Frangerini: “La seconda edizione del Premio testimonia come, nonostante gli anni di profonda crisi che attraversa il settore delle costruzioni a livello nazionale e conseguentemente toscano, la nostra Regione riesca comunque a dimostrare una vitalità di fondo accompagnata da un alto livello di qualità della progettazione e della costruzione. Gli strumenti urbanistici spesso condizionano la qualità della progettazione e quindi auspichiamo sempre, da parte degli organi che legiferano, la massima flessibilità degli strumenti attuativi affinché le ispirazioni creative dei progettisti possano esprimersi liberamente donandoci delle autentiche opere d’arte”.

I progetti premiati e menzionati:

CATEGORIA OPERA PRIMA
Primo premio ex aequo: 
Ciclostile Architettura — Podere Navigliano
HYPNOS | Nicola Brembilla— Casetta nell’oliveto

Opere selezionate
Studio TOTALE — Buca 10
Marco Nucifora | Alessio Orrico | Andrea Testi — More with less

CATEGORIA OPERA DI ALLESTIMENTO O DI INTERNI
Primo premio
MICROSCAPE — Basilica di Santa Croce

Opere selezionate
Guicciardini & Magni Architetti Associati | Adolfo Natalini — Museo di Palazzo Pretorio

CATEGORIA OPERA DI NUOVA COSTRUZIONE
Primo premio
Edoardo Milesi & Archos — Foresteria del pellegrino di Siloe

Opere selezionate
asv3 — officina di architettura — Cantina del Bruciato
NIO architecten — Centro Pecci, Sensing the Waves
Atelier LRA | Lapo Ruffi e Vanessa Giandonati — M Greenhouse

CATEGORIA OPERA DI RESTAURO E RECUPERO
Primo premio
Fabio Daole | Mario Pasqualetti — Arsenali della Repubblica

Opere selezionate
MICROSCAPE — Sortita San Paolino

CATEGORIA OPERA SU SPAZI PUBBLICI, PAESAGGIO E RIGENERAZIONE
Primo premio
ECÒL — Shelter #1

Opere selezionate
Tetractis Progetti | Stefano Lambardi — Canalicchio di Sotto
MICROSCAPE — Percorso ciclopedonale “Fior di Loto”
Massimo Fabbri | Michela Brachi | Alessandro Pazzagli — Piazza Giuseppe Bianchini


Fonti.
Comunicato stampa 31/05/2019

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