Amiatanews: Grosseto 11/09/2019
Migliore diagnosi, minima invasività e recupero più veloce
Con l’avvio del nuovo blocco operatorio dell’ospedale Misericordia, anche l’attività chirurgica dell’UOC Otorinolaringoiatria è stata implementata e potenziata con una nuova dotazione strumentale.
Il reparto è ora dotato di sistemi e strumentazioni tecnologiche di ultima generazione che assicurano un livello di precisione nella diagnosi e nell’esecuzione ancora maggiore, garantendo minima invasività dell’intervento e un veloce recupero del paziente.
Durante gli interventi chirurgici, i medici possono fare affidamento su un Sistema di Neuromonitoraggio Intraoperatorio (NIM) che consente di valutare l’integrità dei nervi situati nel cranio. Questo importante presidio tecnologico permette di tenere sotto controllo ad esempio la funzionalità dei nervi della laringe, superiori e inferiori, deputati alla regolazione del movimento delle corde vocali, durante gli interventi di asportazione della tiroide e di potere dunque garantire con maggiore accuratezza il rispetto della normale motilità laringea. Il NIM viene utilizzato anche nel monitoraggio del nervo facciale che fa muovere i muscoli del viso, durante gli interventi sulla ghiandola parotide e risulta particolarmente utile nei casi di reintervento, dove spesso il nervo facciale è avvolto da tessuto cicatriziale che non rende facile il suo riconoscimento. Stessa applicazione anche nella chirurgia per otiti croniche e durante le manovre di posizionamento di impianto cocleare.
Entrando nell’aspetto più pratico, sono stati introdotti due tipi di laser. Il laser a diodi è impiegato per il trattamento terapeutico di otosclerosi, patologia dell’orecchio medio che può determinare una progressiva riduzione dell’udito e per l’intervento di modellamento dei turbinati inferiori in anestesia locale, anche nel caso di ipertrofia dei turbinati inferiori. Il laser a CO2 trova invece la sua indicazione principale nella chirurgia oncologica della laringe, rendendo possibile in molti casi un approccio endoscopico, molto più vantaggioso rispetto agli approcci tradizionali invasivi, in termini di tempi di recupero funzionale e di degenza.
“Avere a disposizione strumenti tecnologici aggiornati e performanti è un valore aggiunto per assicurare qualità e sicurezza degli interventi, con la possibilità da parte dei pazienti di ridurre il periodo di convalescenza a favore di un ritorno più veloce alla normalità. Grazie alla tecniche chirurgiche minivasive, insieme alle competenze dei professionisti, oggi abbiamo la capacità di eseguire interventi di estrema precisione in zone funzionalmente ed esteticamente importanti come viso e cranio” – commenta il dottor Simone Boccuzzi, direttore UOC Otorinolaringoiatria dell’ospedale Misericordia.
Quest’anno è stato acquistato anche un nuovo polisomnigrafo. La polisomnografia serve a registrare durante una notte le caratteristiche qualitative e quantitative del sonno del paziente. Tale metodica è determinante nella diagnosi della sindrome delle apnee notturne che causano disturbi del sonno con influenze negative sulla qualità della vita lavorativa e sociale dei pazienti che frequentemente avvertono continua sonnolenza, irritabilità e calo dell’attenzione. Inoltre, nel lungo periodo questa patologia può essere causa dell’insorgenza di cardiopatie. L’Otorinolaringoiatria di Grosseto effettua circa 400 indagini polisomnografiche all’anno, dato significativo dell’alta incidenza delle apnee notturne nella popolazione adulta. Grazie al nuovo strumento è possibile coprire una domanda maggiore, abbassando anche i tempi di attesa.
Unitamente alla recente tecnologia, viene utilizzato il Robot da Vinci, in particolare nell’ambito della chirurgia oncologica dell’orofaringe: con un approccio endoscopico e una visione tridimensionale è possibile intervenire con estrema precisione su zone anatomiche prima difficilmente raggiungibili
Fonti.
Comunicato Stampa USL Sud Est Toscana del 11/09/2019