Grosseto. “Sicuri in casa”: progetto della ASL Toscana SE per la prevenzione degli incidenti domestici

Amiatanews: Grosseto 15/10/2019
In collaborazione con AUSER, Cittadinanzattiva e ANCeSCAO. Partirà in maniera sperimentale in provincia di Grosseto, per poi essere esteso a tutta l’area della Sud Est.

Gli incidenti domestici rappresentano un problema di sanità pubblica di grande rilevanza e in continuo aumento. I più colpiti sono anziani, donne e bambini.
Da questo assunto nasce il progetto di prevenzione degli infortuni domestici “Sicuri in casa” dell’unità operativa complessa Promozione ed Etica della Salute dell’AUSL Toscana Sud Est in collaborazione con AUSER, Cittadinanzattiva e ANCeSCAO, che partirà in maniera sperimentale in provincia di Grosseto, per poi essere esteso a tutta l’area della Sud Est.
Il progetto prevede una serie di appuntamenti, a partire da ieri, lunedì 14 ottobre, presso i centri di promozione sociale San Rocco di Marina di Grosseto e R. Ciabatti di Grosseto, dove i professionisti hanno incontrato gli anziani iscritti alle associazioni con l’intento di informarli, promuovendo la prevenzione e la consapevolezza dei rischi correlati agli incidenti domestici e delle norme di comportamento per la loro riduzione.

Durante gli incontri, gli operatori trasmetteranno ai presenti le conoscenze per sviluppare capacità di riconoscimento dei potenziali fattori di rischio ambientali e della casa: gas, fuoco, prese elettriche, scale, inadeguata illuminazione, fili fuori posto, superfici scivolose, tappeti, uso inappropriato degli elettrodomestici, solo per citarne alcuni.

L’Istituto Superiore di Sanità definisce l’infortunio di tipo domestico come “un incidente che presenta determinate caratteristiche: comporta la compromissione temporanea o definitiva delle condizioni di salute di una persona, a causa di lesioni di vario tipo, che si verifica in un’abitazione, intesa come l’insieme dell’appartamento vero e proprio e di eventuali estensioni esterne (balconi, giardino, garage, cantina, scala ecc)”.

Sulla base dell’indagine di Istat, si stima che nella provincia di Grosseto gli incidenti in ambito domestico coinvolgano ogni anno circa 10.000 persone; le donne rappresentano la categoria più a rischio, coinvolte in circa il 70% degli episodi, in quanto più esposte all’ambiente domestico. Al crescere dell’età, aumentano l’incidenza degli infortuni e le differenze di genere. Le cadute rappresentano più della meta degli incidenti con punte di quasi l’80% nelle donne sopra i 65 anni. Le conseguenze sono spesso gravi, con necessità di ricorrere al Pronto Soccorso, in circa la metà dei casi e con necessità di ricovero intorno all’8%. Purtroppo a volte possono causare anche il decesso: in provincia di Grosseto, i morti per cause accidentali avvenute nelle abitazioni sono stati 52 nel quinquennio 2011-2015, di cui 32 per cadute.
Siamo convinti che il percorso progettuale sarà più efficace quanto più riusciremo a coinvolgere attivamente le persone. – commenta Claudio Pagliara, responsabile Educazione della Salute -. In questa prima parte, ci rivolgiamo agli anziani come fascia maggiormente interessata dagli infortuni in ambito domestico. Le persone over 65 passano più tempo in casa e con il diminuire delle capacità motorie e sensoriali è probabile che siano più frequentemente a rischio di farsi male. Il nostro obiettivo è duplice: intendiamo fornire informazioni pratiche, utili a evitare i rischi e allo stesso tempo sostenere la ricerca della motivazione a cambiare il proprio stile di vita che li espone ai pericoli domestici attraverso il rafforzamento di capacità come prendere decisioni, autoconsapevolezza, pensiero critico, mantenimento/miglioramento delle condizioni di salute inerenti vista, udito, forza fisica, equilibrio, tramite una corretta e specifica attività fisica, indispensabili per guidare ogni individuo verso comportamenti positivi, individuare soluzioni efficaci e soprattutto a scegliere i propri comportamenti. La consapevolezza di ‘chi si è’ rispetto alla relazione con la salute è infatti fondamentale per affrontare in modo corretto la gestione del rischio”.
Una volta che il progetto entrerà a regime, è stata valutata la possibilità di svilupparlo ulteriormente coinvolgendo gli studenti delle scuole elementari e medie di Grosseto. In particolare, sarà proposto agli anziani formati e più motivati che hanno partecipato alla fase sperimentale del progetto di farsi loro stessi promotori di quanto hanno imparato e trasmetterlo agli alunni nelle scuole. Questo consentirebbe un flusso di informazioni e una trasmissione inter-generazionale della cultura della prevenzione e promozione della salute. Gli studenti infatti potrebbero a loro volta essere il “veicolo” per sensibilizzare i propri pari e i genitori, in un sistema di conoscenza a cascata.
“Grazie alle competenze degli operatori e al lavoro di squadra con le associazioni, sarà possibile includere le diverse generazioni di persone che rappresentano i target del progetto, promovendo in tal modo l’empowerment e la partecipazione dei cittadini verso il cambiamento degli stili di vita a rischio” – conclude Pagliara.


Fonti.
Comunicato Stampa USL Sud Est Toscana 

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