Il piccolo chiostro. Racconti e poesie di don Zelio Vagaggini

Amiatanews: Amiata 09/05/2019
Appuntamento con con Don Carlo Prezzolini, e le sue riflessioni riprese dalle pagine web del sito da lui ideato, “Il piccolo chiostro” (www.ilpiccolochiostro.it), nome della piccola chiesa da lui guidata.

Di Don Carlo Prezzolini (Toscana oggi – Confronto 21 Aprile 2019)

Racconti e poesie di don Zelio Vagaggini

E’ quasi pronto il nuovo libro di don Zelio Vagaggini: per me è come una promessa fatta ad un caro Amico che si realizza. Giusto un anno fa, nell’estate del 2018, è uscito Ed è già Resurrezione, un testo complesso centrato sulla memoria, antica e recente, di don Zelio: di quando era bambino, figlio di un minatore che muore in un incidente sul lavoro, seminarista, sacerdote e parroco del suo amato paese, Piancastagnaio. C’è la storia del suo grande entusiasmo per il Concilio vaticano II, che lo porta a ricercare, con grande coerenza, il volto del Cristo nei più poveri, negli ultimi. C’è la storia della sua comunità, e anche della sua Montagna, negli aspetti civili e religiosi,  che don Zelio non riesce a comprendere separati, dei suoi drammi sociali e delle aspettative create dal passaggio da una economia di sussistenza, centrata sulla terra, ad una  mineraria e, dopo la crisi di questa attività, del passaggio ad una nuova economia centrata sui borsettifici, nuova realtà  nata da un sogno, perseguito con idealità e concretezza, di don Zelio. C’è la sua profonda spiritualità, basata sul Vangelo declinato nel presente ed espressa con la vita; ma anche con lo scrivere, ricordando, raccontando, sognando poesie.

Don Zelio mi aveva affidato l’ultima versione di Ed è già Resurrezione: operando nel rivedere il testo, cercando di rispettare il contenuto e lo stile letterario, avevo dovuto fare dei tagli, in particolare dei racconti e delle poesie che conteneva e che non ritenevo appropriati per il libro. Con il “sogno” di non mandare perso niente e di riunire le parti tagliate ad una raccolta di Racconti e poesie che don Zelio mi aveva affidato poco tempo dopo il testo di cui vi ho parlato.
Ed oggi, con questa nuova pubblicazione, questo impegno è realizzato e don Zelio continua ad essere presente con noi e a parlarci con uno stile bello, affabulante, coinvolgente. Lo scrivere è stato per lui un modo importante per raccontarsi, e raccontare la sua comunità, esprimere le sue gioie, le sue preoccupazioni, i suoi sogni; per meditare sul suo cammino umano e spirituale. I racconti ci parlano delle antiche tradizioni pianesi ma anche della fantasia dell’autore, che crea storie collegate ai luoghi “magici” e sacri dei dintorni di Piancastagnaio, rielaborando storie sentite da bambino o collegate alla storia della nostra Montagna. Le grotte e le grandi rocce che ritornano spesso, mi hanno invitato a riscoprire il paese, in particolare il centro storico, e il suo essere abbarbicato sulle ultime propaggini dell’antica eruzione vulcanica e aperto verso la valle del Paglia e dei suoi affluenti. Il lieve rumore  di quello che rimane delle sorgenti e delle fontane antiche, le fonti di Voltaia e Fonte Natali, richiamano la freschezza delle primavere descritte nei suoi racconti pieni di fate. Le origini di queste leggende penso risalgano ai “magnifici giardini” manieristi del palazzo del Marchese, ricchi di fontane, siepi, statue e viali, e al vecchio cimitero di San Martino. I suoi racconti sono un invito a riscoprire la zona “magica” tra Fonte Natali e Collemaggio, a valorizzare la “scala santa”, a ricomporre antichi sentieri, a ritrovare e restaurare i resti dei “magnifici giardini”, pensando a ridare vita anche all’eccezionale palazzo del Marchese, il monumento più importante e significativo di Piancastagnaio.

Eppoi ci sono le poesie del nostro Amico, molto spesso canti di amore al creato e al Creatore, espressione della sua grande passione per Piancastagnaio e per l’Amiata e per Gesù.
Dai racconti e dalle poesie emerge, con forte tenerezza, l’affettuoso ricordo del passato della comunità, la durezza della vita affrontata con grande forza e spirito di solidarietà; emerge la memoria dei suoi cari che ritorna possiamo dire sempre, illuminata dall’amore di Dio. Emerge la sua fede profonda nel Cristo morto con noi e per noi e risorto perché anche noi possiamo risorgere con Lui e abbracciarlo nella Casa del Padre. Ritorna il suo grande amore per il creato, per i boschi, campi, vigne, per la neve, particolarmente affascinante per don Zelio, che lo rimandano al passato e gli fanno vivere il presente con più consapevolezza.
Di don Zelio restano ancora scritti, omelie, riflessioni a carattere più spirituale: speriamo di arrivare a pubblicare un terzo suo libro.

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