L'altro punto di vista. Il primo piromane della storia e il "complesso di Erostrato"

Secondo la letteratura psichiatrica, sono le persone con profondo senso di inferiorità e di vendetta verso gli altri che cercano di incendiare. Ma i motivi possono essere anche economici e il fuoco causato da chi ne trae profitto 

In questi giorni le cronache ci raccontano gli episodi drammatici e in parte inusuali, relativi agli incendi che stanno colpendo l’intera Italia, così come la Toscana che vede colpite vaste zone delle province di Siena e Grosseto, in particolar modo l’Amiata, di cui Amiatanews si occupa in maniera prevalente nelle sue pagine on line. Solo nella giornata di ieri e nella notte, centinaia di ettari distrutti nella zona di Buonconvento fino a quella di Montisi, oltre a quelle di Rosia e Sovicille, mentre, almeno l’Amiata non ha avuto, per fortuna, nuovi incendi. Migliaia sono gli uomini in azione da giorni e notti a difesa del territorio e dei suoi abitanti, decine e decine solamente nel comune di Piancastagnaio sull’Amiata, sede della nostra redazione, colpito ormai da quindici giorni da veri e propri attacchi ambientali che ormai hanno raggiunto le case e le fabbriche. In questo articolo la Dott.ssa Elena Lorenzini – Psicoterapeuta sistemico relazionale, che mensilmente cura su queste pagine la rubrica “L’altro punto di vista”, vogliamo parlare degli aspetti psicologici che spingono l’uomo a compiere atti così pericolosi capaci di distruggere boschi, campi, abitazioni e quant’altro sul territorio. Un breve ma chiaro approfondimento che invitiamo a leggere e su cui riflettere con attenzione. Buona lettura, Marco Conti.

La storia dei piromani è una storia che si perde nella notte dei tempi. Il primo piromane dell’umanità si chiamava Erostrato, un criminale e pastore greco che, per immortalare in qualche modo il suo nome, incendiò e distrusse il celeberrimo tempio di Artemide, una delle sette meraviglie del mondo antico. I suoi concittadini, gli Efesî, lo condannarono a morte e decretarono che non venisse più ricordato. E’ al suo nome che viene ricondotto il ”complesso” da cui possono aver avuto origine molti degli incendi che stanno interessando la nostra regione e la zona dell’Amiata, in particolar modo Piancastagnaio, che non accennano a fermarsi. I motivi che portano ad incendiare i terreni, possono essere economici o gli stessi di Erostrato, che incendiò il tempio perché era l’unico modo per diventare famoso, così, come in effetti, e’ stato. In Toscana e in Italia, sta appunto dilagando questo complesso. E’ come se il piromane, in realtà, fosse un individuo che si vuole vendicare del suo senso di inferiorità e bassa autostima. Secondo la letteratura psichiatrica, sono le persone con profondo senso di inferiorità e di vendetta verso gli altri che cercano di incendiare. Lo fanno per affermare la loro esistenza  ed anche se rimangono sconosciuti agli altri (la maggior parte degli incendi resta impunita), dentro di se hanno dei godimenti nel vedere  le immagini sul web, sui social network e in TV, i Viglili del Fuoco e le squadre antincendio di terra o aria in azione. E’ questo l’unico modo  che “hanno” di dimostrare la loro presenza e la loro forza di fronte agli altri. Molte volte il piromane non solo è colui che innesca il fuoco ma è anche colui che chiama i soccorsi e magari partecipa allo spegnimento. La piromania è una malattia psichiatrica che rientra nei disturbi del comportamento degli impulsi. L’FBI, ha stilato le caratteristiche tipiche del piromame che sono le seguenti: maschio di circa 30 –40 anni, single, vive prevalentemente in campagna, ha un basso livello intellettivo, ha una bassa scolarità, spesso abusa di alcolici e non ha rimorsi di coscienza, conosce bene la zona che incendia  e di solito abita vicino alla zona che distrugge. Altri “motivi razionali “ degli incendi sono quelli legati alla vendetta, al vandalismo ed al profitto e sempre secondo l’FBI hanno la caratteristica di essere organizzati ed avere tecniche studiate (orari costanti, tipo di combustibile e modalità ripetute). Purtroppo, per prevenire un incendio, l’unica cosa che possiamo fare è stare con gli occhi ben aperti e segnalare subito se vediamo  qualcosa di strano ai Viglili del Fuoco, alla Guardia Forestale (Carabinieri) e agli Enti del territorio, visto che il tempo, di spegnimento e allerta, in questo caso è amico della salvaguardia dell’ambiente e tiranno dei piromani.
Dott.ssa Elena Lorenzini – Psicoterapeuta sistemico relazionale ]]>

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