Le paure non sono solo per il processo legale o per la spesa, ma anche che l’ex faccia una guerra aperta o non accetti la fine del rapporto Come psicologa sistemico relazionale mi confronto spesso con coppie che stanno per “scoppiare”, o con coppie già “morte da tempo” o ancora con donne e uomini che la scelta di lasciare il partner l’hanno già fatta. In tutti questi casi, la paura maggiore non è solo per il processo legale o per la spesa che dovranno affrontare, ma piuttosto per il timore che l’ex faccia una guerra aperta o non accetti la fine del rapporto. Di seguito ho individuato alcuni “consigli” per riuscire a sopravvivere alla separazione dal coniuge e dal padre/madre dei propri figli.
- Gestire al meglio la separazione per far vivere il più serenamente possibile la separazione ai figli e riuscire in futuro a vivere serenamente le nuove storie d’amore;
- Riuscire a tenere fuori i figli le coppie che seguo parlano spesso dei figli come merce di scambio o come alibi per fare e non fare qualcosa. A tutti loro ricordo che si stanno separando dal marito/moglie perché non si amavano più o per altri motivi che non riguardano assolutamente i figli. Il figlio o la casa che hanno costruito insieme non dev’essere messo nel solito piatto della discussione.
- Provare a fare una terapia di coppia per riuscire a comprendere se la progettualità e le risorse della coppia sono totalmente esaurite o ci sono ancora margini per recuperare il rapporto, perché alcune coppie hanno solo bisogno di imparare a comunicare in modo diverso e riscoprire dei nuovi progetti di vita ai quali dedicarsi;
- Provare a fare una mediazione familiare per riuscire ad essere ancora genitori, ed essere guidati nel processo di separazione. In alcuni casi è l’avvocato stesso che consiglia alla coppia in difficoltà di fare un percorso di mediazione;
- Essere autentici nel comprendere come mai è finita, mancanza di leggerezza nella coppia?? (che magari ha portato uno dei due ad avere una storia extraconiugale), mancanza di rispetto, progettualità etc. Questo è importante per evitare successivi fallimenti.
- Le decisioni non possono essere prese dai figli. In molte coppie che si stanno separando le scelte da quelle più importanti alle più banali vengono fatte prendere dai figli che si trovano sulle spalle delle responsabilità di altri ( dove vuoi vivere? Con chi vuoi passare l’estate? ). Per il bene del figlio anche se è faticoso occorre decidere prima tra adulti e poi riferire al figlio, per far vedere che il matrimonio è finito ma il resto continua anche se in modo diverso, questo permetterà di far vedere al bambino/a che i genitori continuano ad essere un punto fermo nella loro educazione.
- Offendersi mai! Non offendere il coniuge davanti al figlio e se possibile tenerlo fuori dalle dinamiche e discussioni.
- Lo stress da cambiamento. La separazione è fra uno degli eventi più stressanti nella vita delle persone, perché porta a molti cambiamenti. Il primo fra tutti è quello che uno dei due dovrà fare il trasloco, poi c’è la gestione dei figli e la gestione di animali domestici (chi tiene il cane?). Altro aspetto è la fatica di cambiare le abitudine e riuscire a rispettare gli spazi dell’altro, come diceva Battisti “e siccome è facile incontrarsi anche in una grande città….cerca di evitale tutti i posti che frequento e che conosci anche tu. nasce l’esigenza di sfuggirsi per non ferirsi di più”, cambiano gli amici, le abitudini e tutto diventa nuovo e forse anche più libero se il prima era diventata una prigione,
- Per le coppie che hanno difficoltà di comunicazione consiglio di ridurre al minimo i contatti e se necessario parlare via mail, no Whats app che è troppo diretto e non filtrato, e sentirsi ad un orario stabilito e giorno stabilito per parlare delle figli. Almeno per i primi tempi.
Dott.ssa Elena Lorenzini – Psicoterapeuta sistemico relazionale ]]>