Montepulciano. Baby gang chiedeva il pizzo ai compagni: denunciati due minorenni

I due ragazzi, uno di 16 e l’altro di 17 anni, entrambi di nazionalità bulgara, sono arrrivati a pretendere somme dai 4.800 fino ai 5.500 Nel febbraio di quest’anno, “Piero” (nome di fantasia), di anni 17, residente nel centro poliziano, accompagnato dai genitori, denunciava presso i Carabinieri della Compagnia di Montepulciano il suo compagno di scuola, “Nikolay” (nome di fantasia), anch’egli diciassettenne, di nazionalità bulgara, residente come lui a Montepulciano. Questi i fatti. A partire dal mese di settembre 2017, Nikolay chiedeva a Piero del denaro, poche decine di euro, per acquistare cibo e sigarette.  Trattandosi di cifre alquanto modeste, Piero riusciva, seppur a malincuore, a soddisfare tali richieste. In breve tempo e in costante crescendo, le pretese di Nikolay divenivano sempre più esose, pressanti e per certi aspetti persecutorie (le richieste di denaro venivano avanzate a Piero in modo insistente anche tramite l’applicazione Messenger di Facebook), tanto che il malcapitato, non riuscendo più ad attingere dai propri risparmi, cominciava a sottrarre del denaro in famiglia. Alla fine Piero consegnava a Nikolay una cifra pari a 5.500,00 euro circa. C’era stato un momento in cui Piero aveva provato a non soddisfare più le richieste di Nikolay, ma questi non ammetteva ragioni: doveva dare dei soldi ad altre persone e se ciò non fosse avvenuto, avrebbe “passato dei guai” lui e, di conseguenza, gli stessi guai li avrebbe passati anche Piero. Lo stesso Piero arricchiva il suo racconto di altri particolari, dichiarando ai Carabinieri che il passaggio del denaro avveniva in luoghi sempre diversi (stazione dei bus di Montepulciano, ad Abbadia di Montepulciano) e che alla consegna dei soldi – necessari a Nikolay per “ripulire”, a suo dire, denaro sporco – non c’erano testimoni. Nikolay, prima di tale denuncia, era già stato oggetto di accertamenti da parte dei Carabinieri di Montepulciano a seguito delle segnalazioni di due insegnanti di un istituto scolastico poliziano, proprio in merito a richieste di denaro avanzate dallo stesso Nikolay nei confronti di alcuni compagni. Le indagini in quel caso, però, non avevano portato alla scoperta di alcun reato, perché interrogati dai militari i ragazzi, pur avendo ammesso di aver dato a Nikolay delle piccole somme di denaro, tuttavia parevano averlo fatto in piccola misura e per motivi apparentemente leciti. Dello stesso avviso era la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, a cui la vicenda era stata riferita. Nel maggio del 2018 si presentava ai Carabinieri di Montepulciano “Marco” (nome di fantasia) di anni 15, residente nel centro poliziano, accompagnato dal padre. L’uomo denunciava che il figlio aveva subito un raggiro, essendo stato indotto a elargire in più tranche 4.800,00 euro al ragazzo di origine bulgara “Dimitar” (nome di fantasia) di anni 16,  residente nei pressi di Montepulciano. Le cessioni dei soldi avvenivano all’interno dei bagni della stazione degli autobus di Montepulciano, avendo come pretesto un presunto investimento economico che avrebbe dovuto fruttare un facile guadagno. Marco spiegava di aver conosciuto Dimitar all’inizio del maggio 2018, presso il Lunapark di Montepulciano e che questo qualche giorno dopo, presso l’autostazione di Montepulciano,  gli aveva proposto degli affari, chiedendogli 500,00 euro per un investimento redditizio. Lo stesso giorno, al termine delle lezioni, all’esterno di un istituto scolastico di Montepulciano, Marco incontrava di nuovo Dimitar, che era in compagnia dello stesso Nikolay sopra indicato. Nikolay asseriva di essere coinvolto nell’affare e quindi diceva a Marco di portare altri soldi anche a lui, sebbene ciò non avveniva.  Marco giungeva a prendere i soldi dalla cassaforte del padre e nei giorni successivi consegnava a Dimitar  altro denaro fino ad arrivare alla somma di 4.800. Per avere notizia di eventuali, altri episodi del genere successi ad altri alunni di quest’area, il P.M. della Procura c/o il Tribunale per i Minorenni incaricato delle indagini ha autorizzato la pubblicazione di quanto accaduto.


Fonti. Comunicato stampa del 23/10/2018]]>

Lascia un commento