Montepulciano. Dolore cronico e diritto a non soffrire: se ne parla al convegno “Le parole del dolore”

Il dottor Salvatore Criscuolo, responsabile della Rete del Dolore dell’Asl Toscana Sud Est: “Ci impegniamo ogni giorno affinché il dolore cronico sia considerato alla stessa stregua delle altre patologie croniche come per esempio diabete e ipertensione”. Sono 15 Milioni gli italiani affetti.  L’evento aperto al pubblico  si terrà Sabato 10 novembre, presso il Teatro Poliziano. Il dolore cronico è una malattia e non una conseguenza. Questo è il messaggio che la Asl Toscana sud est insieme alle onlus “Vincere il dolore” e “Dolore no-te on tour”, vuole trasmettere ai cittadini con il convegno “Le parole del dolore” che si terrà sabato 10 novembre, presso il teatro Poliziano di Montepulciano. L’evento si rivolge alla popolazione e ha l’obiettivo di divulgare le principali nozioni sulla terapia del dolore, tutt’oggi ancora poco conosciuta dai pazienti, utilizzando come mezzo le parole riferite al concetto di dolore, contenute in testi di narrativa e canzoni famose. Si parlerà delle disposizioni in materia della legge 38 del 2010, del trattamento del dolore cronico e dell’organizzazione della Rete del dolore in Toscana; gli interventi degli specialisti saranno intervallati da letture e canti sul tema, in cui si esibiranno anche medici e infermieri. “Sono circa 15 milioni gli italiani affetti da dolore cronico – spiega il dottor Salvatore Criscuolo, responsabile della Rete del Dolore dell’Asl Toscana sud est – Un dato che spaventa, soprattutto sapendo che solo una bassa percentuale di questi ha piena consapevolezza che non soffrire è un diritto legittimo. Ecco perché ci impegniamo ogni giorno affinché il dolore cronico sia considerato alla stessa stregua delle altre patologie croniche come per esempio diabete e ipertensione”. Per far comprendere più approfonditamente il concetto di dolore cronico sarà fatta luce anche sulla fondamentale distinzione tra Rete del dolore e Rete delle cure palliative: il primo servizio si occupa di terapia del dolore, quindi si riferisce a trattamenti e farmaci che aiutano a gestire e alleviare la sofferenza di persone affette cronicamente dalla patologia dolore. Alcuni tipi di dolore come quelli causati da patologie osteoarticolari e muscolari come il mal di schiena o quello neurologico per esempio, possono perdurare per molti anni o addirittura per tutta la vita, diventando in tal caso una forma di disabilità che può complicare anche la quotidianità delle persone. La Rete della cure palliative prende invece in carico solo i pazienti affetti da malattie, prevalentemente tumori, in fase terminale, assicurando loro un fine vita dignitoso senza dover soffrire ulteriormente. “Ritengo – conclude Criscuolo – che il dolore cronico debba essere inserito nel Chronic Care Model, il modello di assistenza medica dei pazienti affetti da malattie croniche che presuppone una serie di cambiamenti a livello di sistema sanitario, utili a favorire il miglioramento della condizione dei malati e suggerisce un approccio proattivo tra il personale sanitario e i pazienti stessi. Questo modello ha l’obiettivo di passare dalla concezione di Medicina d’attesa, dove il bisogno si trasforma in domanda, a quella di Sanità d’iniziativa. Da qui sono nati i percorsi ad hoc per patologie croniche quali: scompenso, diabete, ipertensione, broncopneumopatia cronica ostruttiva e insufficienza renale”.


Fonti. Comunicato Stampa USL Sud Est Toscana del 08/11/2018]]>

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