Montepulciano. "La vulnologia all’alba del III millennio, dal Vulnus alle App: siamo sulla strada giusta?" Un focus nella diagnosi e terapia sulle lesioni croniche cutanee

Sabato 10 marzo (ore 9.30) presso l’Auditorium BCC di Montepulciano Focus sulla evoluzione nella diagnosi e nella terapia delle lesioni croniche cutanee, anche alla luce del sempre più frequente ricorso a nuove tecnologie e applicazioni per smartphone, tablet e computer. Di questo si parlerà al convegno “La vulnologia all’alba del III millennio, dal Vulnus alle App: siamo sulla strada giusta ?”, sabato 10 marzo, presso l’auditorium della BCC di Montepulciano, organizzato dalla Sezione Semplice di Vulnologia dell’Ospedale di Nottola, diretto dal dottor Cosimo Maglio e dall’ambulatorio di Vulnologia per il Trattamento delle Ferite Complesse del piede diabetico, coordinato dall’infermiera Monica Gonnelli, Specialist Wound Care. L’evento segue altre due edizioni tenutesi negli scorsi anni che hanno visto la partecipazione numerosa di professionisti provenienti da diverse parti d’Italia in qualità di relatori e di partecipanti. “Negli ultimi decenni – spiega Maglio – l’invecchiamento della popolazione ha determinato un aumento delle patologie croniche responsabili di diverse complicanze tra cui le lesioni croniche cutanee la cui incidenza arriva fino al 3% della popolazione. Ricerche dimostrano che più frequentemente sono interessati cittadini anziani, soli, con basso livello di istruzione e condizioni fisiche precarie nei quali la lesione influenza in maniera negativa  sia lo stato di salute fisico che la condizione psicologica. Spesso infatti, ansia, tristezza e senso di scoraggiamento spingono il paziente all’isolamento e all’allontanamento dall’ambiente familiare e sociale, determinando un progressivo peggioramento della qualità di vita”. Grandi progressi sono stati fatti nell’ambito delle tecniche di riparazione tessutale che oggi prevedono l’uso di tessuto ingegnerizzato, di cellule staminali, fino ad arrivare ai tessuti bioingegnerizzati; l’applicazione delle tecnologie di ingegneria tessutale ha portato allo sviluppo di sostituti cutanei che sono diventati una valida opzione per il trattamento delle lesioni croniche. Altra tecnologia rivoluzionaria è il sistema biofotonico, che permette di ottenere risultati soddisfacenti sulle ferite croniche difficilmente trattabili: il sistema si basa sulla capacità di una luce led di colore blu di attivare un gel vettore di molecole foto-assorbenti che innesca delle reazioni biologiche che permettono una guarigione più veloce e indolore. Inoltre sono sempre più sviluppate nuove tecnologie di misurazione e comparazione dei dati che aprono nuove frontiere alla medicina digitale: questa nuovo ambito clinico implica però aspetti medico-legali da tenere presenti, così come strumenti tecnologici e facilità di accesso ai contenuti possono trarre in errore i pazienti che li utilizzano, mentre devono essere usati correttamente sempre alla luce della sicurezza delle cure e della clinica che resta il cardine della terapia. Il convegno è rivolto a medici, infermieri, farmacisti, nutrizionisti, chirurghi vascolari, al diabetologi, promuovendo la multidisciplinarità e multiprofessionalità indispensabili nel creare una rete efficace per diagnosi e cura sempre più precoci e appropriate nel trattamento delle lesioni cutanee complesse


Fonti. Ufficio stampa AOUS e Ufficio Stampa AUSL Sud Est del 14/02/2018]]>

Lascia un commento