Elisabetta Ripani: «Forza Italia dalla parte delle donne: approvata la nostra mozione per prevenire e contrastare le violenze». Anche Grosseto, è stata protagonista negli ultimi giorni di un episodio di tentato stupro ai danni di una donna appena uscita dal lavoro.
Nel nostro Paese purtroppo i casi di violenza ai danni delle donne rappresentano una vera emergenza. Anche la mia città, Grosseto, è stata protagonista negli ultimi giorni di un episodio di tentato stupro ai danni di una donna appena uscita dal lavoro. Fatti del genere non sono sporadici, anzi. I dati recenti sono sempre più preoccupanti: la violenza è tra le prime cause di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni; ogni anno più di cento donne sono uccise per mano di chi aveva promesso di amarle, con una media di una donna uccisa ogni tre giorni. Il Governo ha il dovere di occuparsi di un fenomeno così drammatico e di mettere in campo tutti gli strumenti, materiali e culturali, per tutelare le donne. Ad oggi l’esecutivo non pare avere una strategia chiara in merito e sta compiendo scelte superficiali: penso alla decurtazione di 1,8 miliardi di euro per il triennio 2019/2021 al Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità e alla riduzione del Fondo per le vittime di reati intenzionali violenti, nonché a quello per gli orfani di femminicidio. Per questo ho firmato insieme a molti colleghi deputati, uomini e donne, la mozione a prima firma della vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, approvata dall’Aula, per impegnare il Governo a intraprendere le opportune iniziative volte a implementare e migliorare le attività di contrasto alla violenza contro le donne, affinché ogni sua manifestazione possa essere perseguita in modo efficace e tempestivo. E quindi: interventi nelle scuole mirati alla formazione dei ragazzi, educandoli anche a un uso consapevole del web, per contrastare i fenomeni del “sexting” e del “revenge porn”, intervenendo anche con strumenti legislativi. E ancora: erogare alle Regioni le risorse ripartite nella Conferenza Stato-Regioni dello scorso maggio, stanziare fondi ai centri antiviolenza e alle case rifugio per evitare la loro chiusura, investire sulla formazione del personale delle strutture di pubblica sicurezza che interagiscono con donne vittime di violenza. E ancora, incrementare l’occupazione femminile per l’emancipazione e l’inclusione sociale, promuovere percorsi di assistenza e supporto psicologico per le donne che subiscono abusi e incentivare il loro reinserimento nel mondo del lavoro, aumentare gli indennizzi alle vittime dei reati intenzionali violenti, accelerare l’iter processuale con tempi certi per lo svolgimento delle indagini e rafforzare lo strumento delle misure cautelari. E molto altro ancora. Durante i Governi Berlusconi molte sono state le azioni messe in campo per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne: dobbiamo seguire quella strada, non possiamo fermarci adesso.
Fonti Comunicato stampa del 14/11/2018 ]]>