OPI Siena nella giornata dell’infermiere: “Siamo professionisti e non eroi”

Amiatanews: Siena 11/05/2020
Il 12 maggio torna la Giornata Internazionale dell’Infermiere e questo 2020, in cui ricorre il bicentenario della nascita di Florence Nightingale, è stato proclamato dall’OMS come Anno dell’Infermiere e dell’Ostetrica

Il presidente dell’Ordine degli infermieri di Siena, Michele Aurigi e Manola Pomi, presidente ACOS inviano un messaggio ai colleghi in un giorno che, da tradizione, avrebbe dovuto essere celebrativo della professione
“Come ogni 12 maggio, torna la Giornata Internazionale dell’Infermiere che, quest’anno avrebbe dovuto avere un sapore particolare poiché ricorre il bicentenario della nascita di Florence Nightingale, prima infermiera ‘moderna’, occasione per cui l’OMS ha proclamato il 2020 come Anno dell’Infermiere e dell’Ostetrica”.

Inizia così il messaggio del Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Siena, Michele Aurigi che prosegue: “Ci saremmo aspettati di poter fare qualcosa di più celebrativo, ma gli eventi, hanno deciso diversamente. Ci troviamo così a ‘festeggiare’ in maniera molto operativa, impegnati su tutti i fronti per contrastare l’emergenza Covid. Oggi, a differenza degli anni scorsi, non saremo nelle piazze a cercare di farci conoscere meglio, ma saremo con i nostri assistiti, con le persone che, mai come ora, stanno imparando a scoprire la nostra Professione. Non saremo noi a raccontarci, perché in questo periodo ci raccontano gli altri, ci raccontano i fatti, ci raccontano le immagini”
“Ciò che sta accadendo – continua Aurigi –  ha però messo in luce anche aspetti che devono insegnare qualcosa: dobbiamo difendere il Sistema Sanitario pubblico, per troppi anni oggetto di politiche poco lungimiranti e di tagli indiscriminati nazionali, regionali e locali; dobbiamo potenziare la sanità territoriale, magari investendo su modelli quali l’Infermieristica di Famiglia e Comunità che nella nostra area stenta a decollare, perché il buon funzionamento degli ospedali passa anche da questo;  non dovremmo più farci trovare con organici risicati in ‘tempo di pace’, perché in emergenza diventa tutto più complesso. Voglio rivolgere un pensiero agli studenti di infermieristica, futuri colleghi, che in questo momento guardano con incertezza ai loro percorsi di tirocinio, auspicando una risoluzione della questione in tempi rapidi così da non ostacolare il percorso di studio.”
“Rivolgo pertanto – conclude il Presidente Aurigi – un sincero ringraziamento in questa giornata a tutti i colleghi che, come di consueto, hanno dato e stanno dando prova di competenza, professionalità e tanta resilienza. Non eravamo eroi ieri e non lo siamo oggi: siamo solo Professionisti. Infermieri. Buona Giornata dell’Infermiere.”

Alle parole del Presidente OPI, si legano quelle di Manola Pomi, Infermiera, Presidente ACOS
“Affermava Florence Nightingale: ‘L’assistenza infermieristica è un’arte; e se deve essere realizzata come un’arte, richiede una devozione totale e una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano il tempio dello spirito di Dio. È una delle Belle Arti. Anzi, la più bella delle Arti Belle’. Partendo da questa frase così intensa e tanto attuale frase anche l’Acos Associazione Cattolica Operatori Sanitari si unisce ai ringraziamenti a tutti gli infermieri e a tutti gli altri operatori impegnati nell’assistenza, per l’impegno dimostrato in questo periodo di emergenza. Un impegno che comunque è sempre garantito giorno dopo giorno, perché la Salute è un bene universale e come tale va assicurato. L’infermiere si fa garante che la persona assistita non sia mai lasciata in abbandono, ogni malato è e rimane sempre un essere umano e come tale va rispettato nella sua integralità e dignità. Tutto questo si traduce e si concretizza nella nostra mission di operatori sanitari. In questo periodo di emergenza, dove non è facile instaurare un rapporto di fiducia, la nostra professionalità viene fuori con gesti gratuiti attraverso i quali si fa sentire all’altro che è prezioso; i nostri sguardi e le nostre mani sono l’unica presenza vera, oltre all’empatia, in risposta a quelle aspettative, paure e sogni che il malato non può condividere con i propri cari perché impedito dall’isolamento. Mi auguro veramente che tutta l’enfasi rivolta all’eroismo di noi infermieri, di questo periodo, possa diventare la realtà del domani perché non si parla di eroi ma di Professionisti preparati dal punto dal punto di vista scientifico, responsabile e deontologico. Un sincero grazie”


Fonti
Comunicato Ufficio Stampa OPI SIENA 11/05/2020

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