Piancastagnaio. 25 Aprile 2015, l'Unione Comunale PD: "Soddisfazione per l'assoluzione del compagno Francesco Serafini"

L’accusa era per “oltraggio a Pubblico Ufficiale”, la stessa da cui era stato prosciolto in istruttoria Piergiuseppe Montini. Dopo l’assoluzione di Francesco Serafini dall’accusa di “oltraggio a pubblico ufficiale” decisa dal giudice del Tribunale di Siena, Jacopo Rocchi, lo scorso 21 Giugno, l’Unione Comunale del Partito Democratico di Piancastagnaio (partito a cui appartiene lo stesso Serafini), attraverso una nota stampa, comunica la propria soddisfazione per la conclusione della vicenda che, ricordiamo in sintesi, nasce a causa di un acceso scontro verbale tra lo stesso Serafini e il Sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, in occasione del 25 Aprile 2015. Quel giorno, Festa della Liberazione, il primo cittadino, scelse di cambiare parte del protocollo dei festeggiamenti, concentrandoli nel solo omaggio e momento di riflessione al monumento dedicato ai Caduti della Guerra, posto ai Giardini Nasini (dinanzi al Palazzo Comunale), diversamente dalla consuetudine di recarsi anche al cippo commemorativo dell’eccidio da parte dei nazi-fascisti dei partigiani Guerrini e Stolzi, posto nella parte sud del paese, la cui ricorrenza è l’8 di Marzo. Una decisione non gradita che ebbe tra le conseguenze iniziali, proprio l’acceso scontro verbale tra i due (entrambi sindaci e politici di lungo corso), durante il quale il militante PD rivolse, all’attuale primo cittadino, frasi ritenute tali da indurre i Vigili Urbani presenti a fare rapporto alla Procura della Repubblica e da lì, il procedimento giudiziario per “oltraggio a Pubblico Ufficiale”. In precedenza  anche un altro iscritto al PD di Piancastagnaio, Piergiuseppe Montini, era stato prosciolto in fase istruttoria per episodi analoghi accaduti nella stessa giornata. Riportiamo dunque il comunicato del Partito Democratico, ricevuto in mattinata presso la nostra redazione

Anche chi si ritiene “potente” a volte perde

Salutiamo con piena soddisfazione la recente assoluzione da parte del giudice monocratico del tribunale di Siena – con la formula: perché il fatto non sussiste – del nostro compagno Francesco Serafini accusato di oltraggio a pubblico ufficiale ed il precedente proscioglimento, in fase istruttoria, del nostro iscritto Pier Giuseppe Montini, accusato per lo stesso reato dal sindaco di Piancastagnaio. Entrambe le denunce sono partite dal “palazzo” e non è difficile non scorgere in questi atti, al di là della loro diversa genesi, un intento intimidatorio nei confronti di chi non ha inteso e non intende genuflettersi all’arroganza del potere. Nel contempo, il chiaro pronunciamento della magistratura ci fa immaginare, per dirla con le parole del grande drammaturgo tedesco Bertolt Brecht, che “ancora esiste un giudice a Ber-lino”, se è vero, come ci racconta la nota opera teatrale brechtiana, che il povero mugnaio di Potsdam poté avere ragione sull’ignobile tentativo di sopraffazione del po-tente imperatore di Prussia Federigo II. Fuori dalla metafora, queste vicende testimoniano come a Piancastagnaio negli ultimi anni si sia vissuto e si continui a vivere in un clima cupo, pesante – fatto di denunce e querele attuate o solo minacciate, del tutto estraneo alla cultura ed al dibattito politico della nostra Comunità, per zittire gli avversari politici e per impedire qualsiasi critica o protesta dei cittadini. Naturalmente, non ci siamo lasciati intimidire prima e tanto meno lo faremo adesso, incoraggiati anche dalle decisioni dei magistrati che dimostrano come anche i piccoli “autocrati” di paese possano qualche volta essere sconfitti e perdere la faccia e sempre più convinti che le minacce ed i soprusi non possano e debbano costituire la cifra con cui si possa governare una cittadinanza. Una delle domanda da porsi oggi è, semmai, la seguente: chi paga, anche da un punto di vista economico, le conseguenze di tali improvvide azioni penali? Ed ancora, quale giustificazione può avere la delibera, di dubbia legittimità amministrativa, assunta tempo fa dalla Giunta municipale di Piancastagnaio, con la quale si autorizza in via preventiva il capo dell’amministrazione comunale a stare in giudizio – e a sostenerne le relative spese – nei confronti di qualsiasi cittadino da cui lo stesso sindaco ritenga a suo insindacabile giudizio di avere subito ingiuria od offesa? Piancastagnaio 22/06/2018   Partito Democratico Unione Comunale di Piancastagnaio
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