Piancastagnaio. A Saragiolo la bellezza della forza del Presepe: Gesù significato di vita e speranza

Dal 24 Dicembre aperta la mostra dei lavori artigianali dedicati alla Sacra Famiglia. Domani a Piancastagnaio, il tradizionale appuntamento con la visita ai Presepi lungo le vie del centro storico Tra i tanti appuntamenti che la tradizione dell’Amiata dona all’abitante e al visitatore, la mostra dei presepi di Saragiolo è sicuramente uno dei più attesi e ricco di significati. Il motivo, l’origine spontanea e cristiana di una comunità da considerarsi, rispetto al capoluogo Piancastagnaio, per proprie peculiarità e ricchezze, legata a un attaccamento sincero e indipendente a un territorio gestito e curato direttamente dai propri abitanti. E’ da qui, che nascono origini e tradizioni uniche, in uno dei periodi, quello natalizio, che offre in pochi giorni due tra i  momenti più significativi che coinvolgono l’intera comunità: la mostra dei Presepi e le “Befanate”. Oggi, per chi scrive, la doverosa visita alla bellissima esposizione dei Presepi, che sarà aperta fino al termine delle festività natalizie e dell’Epifania. Come sempre, un momento emozionante, contemplativo e di conoscenza, grazie ai lavori realizzati da volontari espositori che, da Roma a Firenze, per origini amiatine o per voglia intima di partecipazione, hanno scelto di contribuire a realizzare una delle mostre più belle sulla Sacra Famiglia dell’Amiata, all’interno della chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, sempre più bella nella sua rinnovata semplicità e richiami montani, in armonia con la sua collocazione ambientale. Circa quaranta i presepi, tra cui quelli delle Scuole di Piancastagnaio o di Associazioni come “Il Sole” di Abbadia San Salvatore, il Centro “Aquilone” di Montelaterone  o di “Comunità Romena”, per fare alcuni esempi tra i tanti. Appassionati, laici, religiosi, artigiani, imprenditori, artisti, letterati, giovani, adulti, bimbi, nonni…. insomma tutta la società amiatina e non solo, concentrata in un presepe dai mille aspetti e materiali. Legno, carta, ferro, pietra, vetro, filati, tele, arazzi e quant’altro tutti lì, lungo le ali della navata centrale e non solo, in silenzio, quasi a chiederne il permesso, come a raccontare la notte di Gesù, Maria e Giuseppe e dei Re Magi. Una navata con al centro il crocefisso, Maria e i simboli della resurrezione quasi a ricordarne la storia nello spazio e nel tempo. Sul lato destro, il corridoio con altri Presepi e su quello sinistro dei suoni, suoni sordi e funesti, raccontano con un’immagine quasi nascosta, la “Grotta di Amatrice” con il suo Gesù, a raccontare la poverà della tragedia ma anche la rinascita e la forza della vita. Un bimbo che è forza, luce, volontà, coraggio e innocenza. Un bimbo che sembra accettare ma che apre le braccia al nuovo tra le macerie. La Sacra Famiglia siamo noi, forse è questo il vero messaggio di questa Mostra dei Presepi di Saragiolo. Anche il capoluogo Piancastagnaio, sarà protagonista con la tradizionale visita ai tanti presepi realizzati nel centro storico tra le vie delle Contrade, le Chiese e la Rocca Senese Aldobrandesca. Un vero e proprio pellegrinaggio a rendere omaggio alla Sacra Famiglia e a tutti i bravissimi autori di vere e proprie opere d’arte, che, in alcuni casi, riproducono scorci del paese in scala, utilizzando materiali che rendono i manufatti più che simili all’originale. La partenza domani, 28 Dicembre, alle 21,  dal Santuario della Madonna di San Pietro, assieme alla musica delle zampogne della filarmonica Cavallucci

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