Amiatanews (di Giuseppe Serafini e Marco Conti): Piancastagnaio 08/04/2016
Domenica le nozze d’oro del Maestro Belloni e della moglie Paola, quando, nella Chiesa di San Leonardo a Manciano, si dissero “SI” per tutta la vita.
Un maestro amato da tutti, ancora oggi nel parlare di molti pianesi e non solo.
Era l’11 aprile del 1966, quando, nella Chiesa di San Leonardo a Manciano, Paola Sebastiani e Benito Belloni, si dissero “SI” per tutta la vita. Nella ricorrenza felice di questi cinquanta anni, anche Amiatanews, ha voluto partecipare con il proprio augurio, a queste nozze d’oro, raccogliendo una preziosa testimonianza di vita e di simpatia, da parte di Benito Belloni, “il Maestro Belloni”, grande e mitico insegnante elementare, che ha lavorato maggiormente nella frazione rurale di Casa del Corto e che, adesso, si gode il meritato riposo, curando con amore il proprio orticello e i gatti che risiedono nella sua piccola riserva, attratti dalla straordinaria bontà ed umanità, che il Maestro sa ancora trasfondere nonostante gli acciacchi di salute.
Con lui, la sempre affascinante Signora Paola, premurosa del suo Benito ed ospitale come solo la buona educazione e la semplicità della gesta sanno insegnare. Ci ricevono nella loro casa, pronti come due sposini ancora innamorati, felici, in attesa di un’attenzione quasi inaspettata. Nell’ora della merenda, una tavola apparecchiata, come una volta, quasi a fermare un tempo che il tic-tac di una sveglia a carica manuale, vuole invece continuare a scandire.
Dovevamo certamente approfittare di questa lieta ricorrenza, per incontrarli e scambiare quattro chiacchiere con il Maestro Belloni e la sua cara consorte Paola. E se il suo collega, Marcello d’Orta, decise di imprimere in un celebre libro dal titolo “Io speriamo che me la cavo”, tutti gli aneddoti e le storie vissute in una scuola dell’hinterland napoletano, crediamo che Benito Belloni tante esperienze di vita le abbia conservate nel suo grande cuore.
E così, in amicizia ed anche un po’ emozionati, rivolgiamo alcune domande al Maestro di “tutti”
Maestro Belloni, avete insegnato ben 43 anni; ricordate il primo alunno iscritto nella sua classe?
Certamente, si chiamava, anzi, si chiama, Ldo Bacci! Ora è uno splendido nonno.
E il primo giorno di insegnamento?
Era il 16 febbraio 1956. Si faceva scuola presso il podere del Forbiciaio. Lì, venivano gli alunni provenienti da tutti i poderi della Valle del Paglia.
Quali erano le difficoltà quotidiane?
Beh, per raggiungere il podere, dove facevamo lezione in una piccola stalletta, dovevo attraversare un tratto di torrente, il Minestrone, camminando su grosse pietre che facevano da ponte. In più occasioni, erano gli stesi contadini che venivano a prendermi, riparandomi con gli ombrelli quando pioveva e facendomi salire sulla somarella, per portarmi a scuola”.
Dopo il Forbiciaio, altri anni di scuola, anche nelle scuole medie di Piancastagnaio; poi una lunga presenza di 18 anni nella Scuola della frazione di Casa del Corto…
Si, 18 lunghi anni, in cui io e mia moglie Paola, risiedevamo nella piccola frazione a valle del paese.
Foste voi ad introdurre il tempo pieno, per la prima volta sull’Amiata, vero?
Si, anche se la cosa non fu facile per primaria opposizione da parte dei genitori. La vicenda ebbe esito positivo dopo una lunghissima riunione notturna, cui partecipò l’ex Direttore Scolastico Ilio Guerranti e l’allora sindaco di Piancastagnaio, Francesco Serafini. Al termine della riunione, lo stesso Guerranti esclamo: “E’ stato un parto lungo e difficile!”
Maestro, eravate severo con gli alunni?
No, non credo, quantomeno non eccessivamente. Forse perché parlavo sottovoce, mi ascoltavano con più attenzione.
Raccontateci qualche aneddoto particolare…
Ce ne sarebbero molti….Ricordo sempre la prima gita scolastica che facemmo a Radicofani, con un pulmino messoci a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Appena arrivati, una ragazzina di quinta elementare, mi si avvicinò, chiedendomi: “Maestro, io non credevo che fuori dal nostro paese, esistessero altre colline, montagne, altri paesi, altri villaggi, altri mondi!”
Per tanti anni siete stato anche Presidente di seggio a Piancastagnaio; qualche ricordo durante le operazioni di spoglio elettorali?
B. Io presiedevo, normalmente, nel seggio di Casa del Corto. Una volta fui richiamato durante la notte… Era successo che, mentre la nostra sezione aveva concluso le normali operazioni ed alle 22,30 ero andato a dormire, verso le tre di notte, fui svegliato dal messo comunale, il quale mi invitava ad andare in paese, in una sezione dove erano andati tutti in “tilt” per la lentezza di un giovane presidente, che non sapeva più che fare. Dovetti espletare io le operazioni, evitando il rischio di ritardo ancora più notevole nella presentazione dei voti presso il tribunale.
I ricordi del maestro Belloni, non si fermerebbero qui…. ne riparleremo. Alla fine di questo simpatico colloquio, a cui ha assistito con gentilezza la moglie Paola, che ha continuato a farci gustare le leccornie della tradizione amiatina, non possiamo che dire grazie al Maestro, per tutta la sua vita passata in mezzo ai ragazzi ed alla gente di Piancastagnaio, che tutti ricordano con piacere e nostalgia.
Insieme agli auguri per questi 50 anni di matrimonio, l’auspicio di poter godere, per altri 100, 1000 anni, della sua straordinaria amicizia, bontà e soprattutto grande umanità.
Prima di andarcene, uno sguardo alla ricca libreria, alle foto che raccontano la vita di due sposi che saranno d’oro, domenica, in una giornata dove alla tavola della festa possiamo dire ci sarà l’Amiata e parte della Maremma, vista l’origine di Castel del Piano, lui, e di Manciano, lei.
Tanti Auguri, Paola e Benito, da Amiatanews!