Amiatanews (Marco Conti): Piancastagnaio 06/05/2020
Con la ripresa delle attività e le conseguenze del Coronavirus, si rende necessaria una delle operazioni più importanti per la tutela della salute
In questi mesi di improvvisa, forzata, difficile e drammatica convivenza con la pandemia da Covid-19, abbiamo preso sempre più familiarità con termini come “sanificazione” o “disinfezione”, ovvero quell’insieme di operazioni effettuate su strade, luoghi pubblici, aziende o abitazioni, che identificano quei processi rivolti alla tutela della nostra salute e degli stessi ambienti. Termini già conosciuti, di cui, al di là di casi specifici, non era più abitudinario il loro utilizzo popolare, ricordati quando necessario porre rimedio a situazioni igienico-sanitarie. Operazioni che, al di là delle specificità dei metodi adottati, mirano a eliminare batteri e virus a tutela da possibili contagi.
A maggior ragione, con l’inizio della “Fase 2” e la conseguente ripresa di parte delle attività industriali, artigianali, commerciali e di servizi, si è reso ancor più importante effettuare la sanificazione degli ambienti di lavoro, ovvero la messa in pratica di una serie di procedimenti mirati ad eliminare alla base gli agenti contaminanti presenti, impossibili da rimuovere con le comuni pulizie. Tutto questo per poter riprendere l’attività lavorativa in un ambiente immune da virus, così come del resto previsto dalle normative. Una sanificazione necessaria anche nelle abitazioni, in particolar modo nei casi che hanno coinvolto soggetti o famiglie colpite direttamente dal Covid-19.
Attività svolte da aziende autorizzate, in possesso di particolari codici Ateco, la codifica che classifica le diverse attività economiche.
Impossibilitato agli spostamenti, ho seguito in questi giorni una ditta specializzata di Piancastagnaio, la “Ecospurghi Amiata”, attiva in settori come servizi di derattizzazione, disinfestazione e sanificazione oltre alla bonifica di serbatoi e cisterne, servizi di depurazione, ecologia e smaltimento dei rifiuti, spurghi di ogni tipo. L’occasione, la necessità di sanificare un’abitazione di mia proprietà. Prima e dopo l’intervento ho potuto approfondire come viene eseguito il trattamento con il Sig. Guido Buoni, uno dei responsabili dell’azienda,
Sono diversi i sistemi per poter eseguire una sanificazione; tra le metodiche da adottare, quella della saturazione volumetrica con nebbiogeni additivati da prodotti specifici o con delle nebulizzazioni, sistemi ritenuti migliori rispetto ad approcci meno strutturati che potrebbero dimostrarsi relativamente efficaci.
“Il processo viene attuato attraverso un macchinario dotato di una particolare testina su cui è montato un ugello da cui esce il composto nebulizzato che, spinto dall’aria compressa, si cosparge nell’intero ambiente andandolo a sanificare – ci spiega Guido Buoni di Ecospurghi Amiata – . Nella sostanza avviene una saturazione ambientale utilizzando le correnti ascensionali che sono all’interno che permettono di andare a saturare l’intero volume oggetto del trattamento. Lo strumento che utilizziamo, produce quella che in molti si definisce la ‘nebbia secca’, ovvero vaporizza particelle piccolissime di soluzione composta da acqua demineralizzata e acqua ossigenata alo 0,5%, così come previsto dalle indicazioni ministeriali. Essendo un ossidante, l’acqua ossigenata distrugge il virus. Dopo 4-5 ore, previa un’aerazione di almeno una decina di minuti, è possibile rivivere in sicurezza l’ambiente anche perché non vengono rilasciati residui pericolosi, sempre che vengano rispettate le concentrazioni”.
Durante il procedimento di sanificazione, deve essere presente solo il personale specializzato. Per questo, è necessario prendere delle precauzioni su come lasciare l’ambiente prima del trattamento.
“Sulle precauzioni basta avere un comportamento dettato dal buon senso, cosa che, in realtà, già facciamo normalmente – spiega il Buoni – Ad esempio, in un’abitazione, bisogna fare attenzione soprattutto ai cibi che devono rimanere al chiuso; se inavvertitamente avessimo lasciati fuori stoviglie, bicchieri e altri oggetti utilizzati per cucinare o mangiare, basterà ripulirli come da abitudine. Pensando a vestiti o a tendaggi, questo tipo di sanificazione non rilascia macchie o aloni. Le particelle generate dal macchinario, si possono paragonare a delle microscopiche palline da ping pong che vanno rimbalzare sulle superfici senza posarsi; esse contengono comunque dell’umidità che, per gravità, andrà a ricadere sulle superfici formando un leggerissimo strato che però si asciuga in maniera veloce anche grazie all’aerazione dell’ambiente”.
Molti i servizi di sanificazione richiesti dalle aziende; per alcune di esse è necessario ripetere l’operazione più volte.
“Questo tipo di attrezzatura, ci permette di sanificare in maniera non invasiva dalle abitazioni ai fondi, dai negozi ai laboratori artigianali fino ad aziende industriali di medie dimensioni. Il macchinario è in gradi di sanificare dai 10.000 ai 60.000 metri cubi in poco tempo; per dare un’idea, in circa un’ora si riesce a sanificare circa 2.000 metri cubi – ci spiega Buoni –. Questo vuol dire che è possibile dare questo servizio alle aziende presenti nel territorio senza particolari problemi. Il macchinario che utilizziamo può essere dotato di un numero maggiore di testine collegate e quindi avere più ugelli da cui fuoriesce più soluzione nella stessa unità di tempo permettendo di velocizzare il processo di sanificazione aumentando ancor più le prestazioni. Questo è un un elemento importante perché con la Fase 2 appena iniziata si deve essere in grado di eseguire interventi di sanificazione in tempi ancor più ristretti, cercando di soddisfare le esigenze attraverso un’attenta programmazione”.
Uno degli elementi fondamentali di questo tipo di attività, al di là della della strumentazione utilizzata, è ovviamente il prodotto.
“A tal proposito vorrei fare una raccomandazione relativa all’ozono; esso deve essere utilizzato da persone qualificate e consapevoli perché si tratta di un elemento tossico – viene sottolineato – . Se qualcuno volesse farlo autonomamente, la raccomandazione è quella di usare estrema attenzione nei dosaggi e nei tempi, seguendo attentamente quel che viene dichiarato nell’etichetta e utilizzando strumentazione professionale”.
Operazioni delicate che prevedono una formazione e un supporto di consulenza.
“Quando tempo fa abbiamo scelto di dare anche questo tipo di servizio, lo abbiamo fatto dopo un percorso formativo, comprendendo le operazioni da compiere attraverso la pratica – ricorda Guido – Soprattutto, ci siamo avvalsi sin dall’inizio della collaborazione e la consulenza qualificata come quella del dottor Guglielmo Pampiglione, collaboratore dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha già affrontato in passato problematiche come quelle legata a situazioni di difficoltà quali quelle legate alla Sars”.
Pur essendo iniziata la Fase 2, siamo costretti a convivere con la pandemia da Covid-2. Una situazione che richiama una serie di riflessioni economiche e sociali, visti gli effetti attuali e futuri di un lockdown di circa due mesi.
“Siamo amiatini e viviamo il territorio con le nostre famiglie e la nostra impresa. Oggi è il momento dell’aiuto reciproco e la nostra scelta è stata quella di fornire il servizio di sanificazione come fosse un contributo ai nostri clienti storici, ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni pubbliche locali. Non vogliamo in alcun modo speculare in una situazione di oggettiva difficoltà, non è nel nostro modo di operare e soprattutto non è nel nostro modo di porsi a livello lavorativo”.
Poco più di un’ora per la sanificazione dell’abitazione di circa 100mq. Un’operazione necessaria per quel che è accaduto. Torno in serata dopo circa 6 ore; la certezza di un ambiente libero da contaminazioni che dà comunque odore a un olfatto ancora lontano da tornare alla normalità, mi aiuta verso il futuro. Tutto è importante in questi momenti dove la ripresa della vita è emozione e rinascita.