Piancastagnaio. I 500 anni di S. Filippo Neri: lettera al "nonno" Filippo

Il 21 Luglio del 1515 nasceva a Firenze S. Filippo Neri. Lettera aperta a S. Filippo Neri, co patrono di Piancastagnaio per “non dimenticare”. Caro “nonno” dei Pianesi, Filippo Neri, lo scorso 26 Maggio, ti avevo scritto una lettera aperta per dimostrarti tutto l’affetto che da sempre, noi Pianesi abbiamo, o diciamo di avere da secoli verso di te. Avevo concluso, chiedendoti scusa, per tante cose, dimenticate, in questi ultimi tempi, nei tuoi confronti. E così, anche la  festa in tuo onore, si era chiusa con il tradizionale spettacolo di fuochi artificiali ed i soliti commenti del giorno dopo, riprendendo la vita di sempre, in attesa dell’anno dopo. Qualche giorno fa, ho ricevuto una rivista, a cui sono da anni abbonato; sai, quelle riviste che di solito leggono gli addetti del “clero”, ma che a me piace e che volentieri leggo con interesse. Sono rimasto male, quando ho visto un bell’articolo a firma di Marco Roncalli, che ti riguardava. O meglio, ti riguarda, visto che il prossimo 21 luglio, saranno 500 anni dalla tua nascita in quel di Firenze. Sono piuttosto sobbalzato pensando, che tu, che hai l’onore di proteggere il nostro paese assieme a San Bartolomeo, e che da sempre vegli su di noi, nel tuo oratorio, dove in tempi più belli dei nostri, pur poveri, eri il maestro di una grande Confraternita, dedita alla bontà ed alla carità, oltreché scuola di preghiera. Proprio per questo, non mi andava giù, che i tuoi “nipoti” pianesi, avessero lasciato cadere nel vuoto questo anniversario, pensando che in tutta Italia, questa ricorrenza viene celebrata con mille iniziative, e che il nostro Papa Francesco, ha scritto, nel novembre 2014, una bellissima lettera alla congregazione dei sacerdoti Filippini, ricordando la tua vita piena di zelo e allegria, perché tu da sempre sei e rimarrai il Santo della gioia. Soprattutto, sono rimasto male, pensando che la distrazione, poteva essere si una causa naturale, ma se la distrazione arriva a toccare anche chi di Santi e di date liturgiche ne ha fatto una propria scelta di vita, allora ahimè, siamo “arrivati alla frutta”, visto che anche nell’omelia dettata da un sacerdote della nostra Diocesi durante la Messa solenne della tua festa, fu accennato alla ricorrenza. E pensare, che il buon parroco emerito Don Zelio Vagaggini, nel lontano 1995, volle che fosse ricordata la data della tua morte, o come si dice nella tradizione liturgica, la tua nascita al cielo, anche con un gesto semplice, ma di grande valore: quello di apporre questa data sul palio che poi fu vinto dalla contrada del Coro. Caro “nonno” Filippo Neri, tu ormai sei in cielo nella gloria dei Santi; dall’alto sorridi, guardi e benedici, e credo non abbia bisogno di “torta e candeline” per festeggiare il tuo compleanno. Le candeline comunque non ti mancano, visto che accanto alla tua statua, nella Chiesa tua, tante piccole fiammelle ardono in continuazione. Piuttosto siamo noi, che viviamo il tempo odierno senza più valori, correndo come pazzi, lasciando dietro tante cose belle che i nostri avi ci hanno consegnato; siamo sempre più tristi e oppressi per le situazioni che ci opprimono. Caro “nonno” Filippo, a volte, penso che il Signore, dovendo indicare due protettori per questo paese, ha fatto una scelta molto “oculata”, dandoci due persone straordinarie. Bartolomeo, detto Natanaele, l’apostolo che alla chiamata di Gesù a seguirlo, vuole essere sicuro di colui che lo chiama, sicuro che sia il Messia. Una persona molto determinata; per questo riceve da Gesù, uno dei più bei “complimenti” che si possano trovare nel Vangelo. E poi te, Filippo, che sei stato il maestro e l’amico di tanti giovani e giovanissimi, dando loro formazione, istruzione, amore, carità. Beh, allora, cosa dirti… Tutto quello che si potrà fare per rimediare a questa dimenticanza, è nulla rispetto all’amore che da secoli ci dai, nel silenzio della tua Chiesa. Per questo, Caro “Nonno” Filippo, che il prossimo 21 luglio compirai 500 anni, “Tanti Auguri”, dai tuoi Pianesi, distratti forse, ma orgogliosi di averti come patrono, e che non potrebbero stare un istante senza la tua protezione.]]>

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