Piancastagnaio. Il Rettore Alessandro Bocchi: "Il Magistrato deve essere il luogo del dialogo e della proposta condivisa delle Contrade."

Tante le volontà e le ambizioni del neo Rettore, che si è insediato ufficialmente lo scorso Venerdì in un incontro cordiale con il Sindaco e le Dirigenze delle Contrade. Lo abbiamo incontrato ieri, nel Palazzo Comunale di Piancastagnaio… Si è ufficialmente insediato venerdì 2 febbraio il nuovo rettore del magistrato delle Contrade Alessandro Bocchi che va a sostituire il suo predecessore, Pierangelo Fabbrizi, che fu scelto direttamente dal sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, dopo le dimissioni di Giuseppe Sani e il periodo di transizione guidato dal Pro Rettore Enzo Piccini. «Dopo la richiesta, ho dato disponibilità alla mia Contrada (Voltaia ndr); – ci dice subito il neo Rettore durante il nostro incontro di ieri mattina – Il Sindaco, così come prevede il Regolamento attuale, aveva proposto un proprio candidato (ci sono in vista possibili variazioni nella procedura di nomina del Rettore ndr); il ritiro di questi e una sostanziale valutazione positiva da parte dalle altre Contrade verso la mia persona, ha permesso la mia elezione senza particolari problemi. Per questo, voglio ringraziare la mia Contrada Voltaia, il Sindaco e anche le Dirigenze di Borgo, Castello e Coro.» Alessandro Bocchi, di Piancastagnaio, 38enne avvocato in un importante studio di Grosseto, appassionato, proprietario e conoscitore di cavalli, del mondo dell’ippica oltre che di quello paliesco, è contradaiolo di Voltaia, dove ha ricoperto anche il ruolo di Priore proprio nel periodo della ristrutturazione dello stesso Magistrato delle Contrade, stravolto nella forma e nella sostanza dall’introduzione della figura dei Difensori al posto di quella dei Priori, scelta che, a parer nostro, fu tra le cause dell’inizio di un ruolo sempre più distante da quello originario, principalmente rivolto alla tutela dell’immagine delle Contrade e di garante dell’applicazione del Regolamento comunale sul Palio. Una scelta piuttosto discussa a suo tempo, ancor oggi oggetto di critica, almeno da una parte di molti contradaioli, soprattutto quelli “più anziani”, che vedono da sempre in quel cambiamento uno dei motivi accresciuti di alcune difficoltà nei rapporti tra Contrade e il mondo esterno, tra cui lo stesso Comune. Il ritrovare l’armonia tra le Contrade, almeno all’interno dell’organo che le rappresenta, è proprio uno dei punti più importanti a cui subito ha fatto riferimento il neo Rettore a cui rinnoviamo anche su queste pagine il nostro “in bocca al lupo per il delicato incarico”. «Fatte le procedure amministrative previste dal passaggio di consegne e dallo statuto interno, uno degli obiettivi principali che mi sono posto, è proprio quello di riportare il Magistrato delle Contrade a essere il luogo del dialogo e dell’incontro e non quello della divisione fra Contrade che, spesso, coinvolge anche altri  soggetti importantissimi come lo stesso Comune. Questo è per me molto importante, anche per aver vissuto tali situazioni direttamente come dirigente di Contrada. Sono d’accordo che sia necessario riportare le cose al suo posto, ognuno col proprio ruolo nel rispetto della Festa e dei mandati ricevuti. Le Contrade devono fare le proposte e farle in maniera unitario, dando anche concreta dimostrazione di responsabilità e volontà del fare, stando attente alle normative attuali che regolano le proprie attività e le relazioni con il Magistrato delle Contrade e, di conseguenza, con la stessa Amministrazione Comunale, punto di riferimento essenziale. Se è vero che le Contrade sono parte della società pianese, è anche vero che non può essere assente la figura del Comune perché è lì che  risiedono e sono custodite le norme, del resto decise dopo democratica votazione dal Consiglio Comunale. Anche per questo, per quanto mi riguarda, lavorerò per evitare divisioni o contrapposizioni tra le Contrade all’interno del Magistrato che rappresenta una parte fondamentale della società di Piancastagnaio e che deve essere un organo “super partes”, che vigila sull’applicazione del Regolamento e che faccia da garante anche per le tradizioni paliesche codificate, cercando di capire quelle non codificate, imponendo la propria competenza solo in casi estremi che non mi auguro. Conosciamo alcune situazioni di difficoltà nelle decisioni all’interno del Magistrato, dove non sempre si riusciva a divenire il luogo di incontro, pur con l’ottimo lavoro dei miei predecessori a cui riconosco il valore dell’impegno e le capacità nel cercare di ottemperare alle situazioni non sempre facili, come probabilmente non lo sarà per me. Anche per questo, ho chiesto una forte collaborazione ai Priori delle quattro Contrade e agli stessi Capitani e allo stesso Sindaco ieri sera (Venerdì 2  Febbraio ndr), nel nostro primo incontro per così dire ufficiale, ricevendone la condivisione e l’appoggio. Per quel che riguarda l’attuale forma del Magistrato, certamente la figura del Priore, che rappresenta la contrada anche sotto l’aspetto legale, è assolutamente un punto di riferimento; per questo ho già chiesto una significativa collaborazione con i quattro Priori che devono ricordarsi sempre di esserlo, con le importanti responsabilità a cui sono chiamati dai propri contradaioli anche verso lo stesso Magistrato, punto di unione fra Contrade e Comune che prenderà eventuali decisioni su proposte condivise.» Nelle idee di Bocchi non c’è solamente l’aspetto prettamente legato al Palio ma anche quello legato all’evoluzione storica, sociale e culturale delle Contrade. «Ho in mente da tempo la realizzazione di una pubblicazione che parli delle Contrade sotto l’aspetto storico e territoriale. Dopo alcune pubblicazioni, del resto molto belle e che conservo con cura dove venivano presentati attraverso i costumi e i palii vinti le Contrade pianesi, credo sia interessante inquadrare i nostri territori  conoscendone l’evoluzione storica. Le Contrade sono sempre esistite e hanno sempre avuto il nome di Borgo, Castello, Coro (prima Stretto) e Voltaia. Anche negli stessi Statuti, viene riportato questo aspetto e, in molti testi, viene affiancato al nome del capofamiglia, proprio la Contrada di appartenenza. Esse nascono ancor prima del Palio e non hanno mai nascosto la propria rivalità nel tempo. Alla pubblicazione chiederò il supporto di preparati storici locali e senesi, il consiglio e la consulenza dei Rettori che mi hanno preceduto oltre a quella delle stesse Contrade.» Questa volontà, introduce inevitabilmente anche all’altro importante tema, quello della definizione dei confini, mai definitivamente tracciati, come del resto accade in tutti i centri di origine medievale dove spesso sono oggetto di discussione tra contradaioli; chi scrive, ha più volte proposta  l’idea di apporre ai numeri civici del centro storico, il simbolo della Contrada in un angolo così da definire e far capire a chi legge in quale Contrada si trova… «Ci sono anche mappe, che individuano o disegnano i confini dei quattro rioni Pianesi – dice il Rettore Bocchi – Approfondire questa tematica dopo tanti anni dall’ultima revisione (avvenuta nella seconda metà degli anni ’80 ndr), sarebbe motivo di collettivo interesse e parte anche della pubblicazione che ho in mente di realizzare con le Contrade; per questo, come detto in precedenza, è necessaria la consulenza di persone preparate molto più di me in questo argomento così delicato ma anche così dibattuto da tempo.» Si parla da tempo di una nuova pista, in alternativa a quella attuale ricavata all’interno del campo sportivo. Personalmente sono anni, dal primo mandato di Rettore, che propongo l’area adiacente il Santuario della Madonna di San Pietro, a cui è dedicata il Palio, come possibile soluzione anche per il fatto che la proprietà immobiliare è in procinto di divenire interamente comunale. «Si, anche ieri sera il discorso della pista è stato uno dei punti presi in considerazione. Già nel 2010 ero favorevole alla creazione di una nuova pista e anche il Sindaco è conscio di questa necessità; bisogna tener conto del Piano Strutturale, che, se ho ben capito, è a oggi solo adottato e dunque bisognerà vedere la possibilità di modifiche. Questa rimane comunque una necessità e una problematica da risolvere, anche in relazione alle ben note normative in vigore sulle corse o manifestazioni che vedono l’utilizzo dei cavalli. Anche i Capitani, venerdì sera, si sono dimostrati consapevoli e ben predisposti verso una nuova pista.» A tal proposito, ricordiamo che lo stesso Bocchi, era stato contattato dall’Amministrazione Comunale durante il 2017, per valutare, sotto l’aspetto giuridico, le direttive dell’ordinanza sindacale del Ministro della Salute. [caption id="attachment_24652" align="aligncenter" width="800"]Piano_Pista_Madonna_02 Nuova pista di Piancastagnaio: una delle proposte di Marco Conti[/caption] Molto il lavoro da fare dunque per il nuovo Rettore Alessandro Bocchi, che già in questo primo incontro, cortesemente concordato per il giorno successivo alla ufficializzazione dell’incarico, sembra avere le idee abbastanza chiare soprattutto relativamente al ruolo del Magistrato delle Contrade, dei suoi componenti e della stesse Contrade. Un Bocchi che succede a un Rettore, Pierangelo Fabbrizzi, che nell’ufficio personale messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale, si è impegnato nell’affrontare le problematiche relative all’attuale pista del Palio in virtù delle ordinanze ministeriali, introducendo anche modifiche o innovazioni come quelle delle previsite dei cavalli, a cui va dato indubbio merito e buona riuscita, anche se l’esperienza del primo anno può già dare indicazioni per dei necessari miglioramenti. Forse, il Rettore uscente, non proveniente dal tessuto strettamente contradaiolo, si è occupato sin troppo di aspetti folkloristici o iniziative ben lontane dalla tradizione storica e sociale delle Contrade, accostate a particolari momenti promozionali o di rappresentanza come mai successo in passato e che, forse,  poteva far meglio relativamente alla attuale gestione della comunicazione.  Ma questo è anche nelle cose e le valutazioni potranno esser fatte ancor meglio in futuro, dove il “senno del poi” dirà la sua verità. Auguriamo, così come al nuovo Rettore, anche a Fabbrizzi, un buon proseguo delle proprie attività. Il Palio, poi, è altro. Per il resto staremo a vedere. Auguri a tutti]]>

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