Amiatanews (Marco Conti): Piancastagnaio 10/11/2020
Con voto unanime dell’assemblea consiliare, il Comune parteciperà all’asta di vendita del terreno dove insiste la pianta dove sostò il poverello di Assisi nel suo viaggio da Rieti a Siena”
Il primo cittadino: “Vogliamo preservare l’area anche da eventuali tagli boschivi. Nostro obiettivo iscrivere la secolare pianta nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia presso il MiPAFF”
Il consiglio Comunale di Piancastagnaio, tenutosi il 6 novembre u.s., ha deliberato con voto unanime, la partecipazione dell’Ente all’asta relativa all’appezzamento di terreno di qualità castagneto da frutto, ubicata in località “Le Ripe” lungo la strada statale 323, al cui interno, oltre ad un piccolo capanno che nei tempi passati veniva destinato a seccatoio, si trova il Leccio di San Francesco o “Leccio delle Ripe” (esecuzione immobiliare n 142/2017 RGE del Tribunale di Siena, Lotto 2). La vendita dell’incanto avverrà il prossimo 13 Novembre alle ore 17.
La scelta, tenuto conto della particolare importanza che riveste il Leccio di San Francesco con la volontà che l’area non venga acquistata da soggetti privati, ma che rimanga nella disponibilità dell’Ente Pubblico, del resto più volte intervenuto negli anni nella manutenzione del secolare albero e della strada che conduce ad esso. L’area del Leccio è motivo di pellegrinaggio e della tradizionale celebrazione religiosa il 2 agosto di ogni anno, Giorno del Perdono
Una scelta che si aggiunge anche ad altri aspetti, così come testimoniato dallo stesso Sindaco Luigi Vagaggini, sia durante l’assemblea consiliare che in successive dichiarazioni pubbliche:
«E’ intenzione dell’amministrazione comunale di acquistare il lotto oggetto dell’asta, così come dibattuto durante il Consiglio comunale. I 14 ettari, sono caratterizzati dalla presenza di una fitta vegetazione, caratterizzata per la maggior parte da castagni. Attraverso lo strumento del Piano Strutturale, oltre a quella circostante il “Leccio delle Ripe”, è nostra volontà tutelare l’intera area coi vincoli necessari che non permettano eventuali tagli boschivi qualora altri soggetti si dovessero aggiudicare l’asta. Questo va anche a soddisfare le necessità legate alla tutela della sicurezza della strada provinciale sottostante, vista la presenza di un dissesto idrogeologico su cui sarà necessario un intervento pubblico, dovuto al forte pendio e dove la vegetazione svolge un ruolo fondamentale per la tenuta.
La nostra volontà è dunque quella di creare un parco comunale vincolato che metta al centro la bellezza del leccio e che valorizzi l’area sotto l’aspetto storico, culturale, religioso e ambientale. Qualunque sia l’esito dell’asta è infatti intenzione dell’Amministrazione Comunale, di iscrivere il “Leccio di San Francesco” nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia presso il MiPAFF.»
Cenni storici, riportati sul posto
“Gli storiografi hanno attestato che San Francesco nel 1220-21, transitò a dorso di mulo sulla Via Cassia, da Rieti a Siena, con l’assistenza di un medico, recandosi in quella località per curarsi gli occhi. Nei suoi spostamenti, riposò in preghiera sotto questo leccio, per poi rifocillarsi al Romitorio delle Ripe, tra Piancastagnaio Aspricolo, odierna Pietralunga. In tale breve permanenza, San Francesco ebbe la ventura di incontrarsi con i suoi primi seguaci amiatini. Ancora ne trasmettono il Fr. MP E. Camillo Bensì, Fr. MP Bernardino Mambrini, Fr MP Quirino Nucciotti (tutti i nativi di questa comunità), Monsignor Franco Ponzuoli e il reverendo Don Gian Pietro Guerrini, parroco di Saragiolo, che vogliono testimoniare alle future generazioni il credo della vita terrena dell’illuminato Serafico Padre che qui transitò.
Comunità di Saragiolo e Trecase 2 agosto 1997, giorno del perdono di Assisi”
“Il “Leccio di San Francesco”, detto anche “Leccio delle Ripe” è classificato come albero patriarcale. Ha un’età presumibile superiore ai seicento anni e un discreto stato vegetativo. Secondo la tradizione, San Francesco, passando da queste parti, si sarebbe riposato alla sua ombra”
“Correva l’anno 1226. La tradizione racconta che il “poverello di Assisi”, lungo il viaggio per Siena dove andava a curarsi gli occhi, si riposò e pregò sotto il “Leccio delle Ripe” come era avvenuto altre volte”