Amiatanews (Marco Conti): Piancastagnaio 19/07/2019
Il primo cittadino a fianco di Mariella dopo che giorni fa la donna ha dovuto attendere molte ore per il cambio programmato e necessario della cannula tracheostomica. Inviata lettera all’assessore regionale Stefania Saccardi e ai vertici della Direzione del nosocomio senese: “Non è uno sfogo o una protesta, ma una diffida affinché non si ripetano altri episodi incresciosi”.
Dopo la testimonianza di Mariella che denunciava sul proprio profilo Facebook un pesante disservizio subito presso Le Scotte di Siena lo scorso 25 giugno, giorno concordato per il trimestrale e necessario cambio cannula tracheostomica, il Sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, prende netta posizione a tutela della propria concittadina affetta da SLA, scrivendo “con grande sgomento e preoccupazione”, una lettera di diffida indirizzata direttamente all’Assessore Regionale Saccardi e alla Direzione Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Una posizione decisa dopo il racconto di una giornata difficile per Mariella, che si è trovata incolpevolmente costretta ad attendere per quasi sette ore sulla barella dell’ambulanza.
Questi, in sintesi, i fatti. Il 26 Giugno, come ogni tre mesi da un paio d’anni, Mariella a cui la SLA le impedisce ogni movimento rendendo necessaria la presenza continua di persone in aiuto, si reca a Siena per il cambio della cannula. Il tutto, come sempre, dietro un appuntamento prefissato con orario concordato coi medici del nocosomio senese; il breve intervento, è fissato per le 12. Mariella arriva a Le Scotte in orario, anche anticipando di una mezz’ora, magari pensando di far prima. Un viaggio nell’attrezzata ambulanza della Misericordia di Piancastagnaio, che le condizioni di Mariella rendono necessariamente ancor più lungo dei circa 90 km che la dividono la sua casa nella bassa campagna di Piancastagnaio dall’ospedale. Mariella arriva a Siena trovando già il primo disservizio: l’aria condizionata che non va e dunque un caldo che subito si fa sentire sulla lettiga dell’ambulanza da cui lei non può scendere o muoversi. In sala operatoria i chirurghi sono impegnati in un intervento, anch’esso programmato come quello di Mariella, che però si prolunga, sin quando alle 18.30 fa il suo ingresso in sala operatoria per la breve operazione del cambio cannula. Quasi sette ore di attesa senza esser sedata, così come scritto sulla ricetta, che diverranno 12 nel totale tra viaggi e trasferimenti interni all’ospedale.
Una situazione che, appena appresa, il Sindaco Vagaggini non accetta e scrive, lo scorso 5 luglio, attraverso PEC, ai vertici sanitari suddetti, di un “grave episodio di disservizio“.
“Lo scorso 26 giugno ho appreso, tramite un post su un social network della diretta interessata e un servizio su di un organo di informazione on-line locale, che una cittadina del comune di Piancastagnaio, purtroppo affetta da SLA, per poter effettuare il cambio di cannula, operazione che per lei è ormai una routine, ha dovuto affrontare una vera odissea, che è chiaramente riassunta nel citato post che qui allego – le parole del primo cittadino – Se ritengo di non poter entrare nel merito delle decisioni prese dai medici a proposito della mancata sedazione della paziente, in quanto tali scelte non sono riconducibili ad altro se non alla deontologia professionale degli specialisti, non posso peraltro tacere sugli aspetti organizzativi che hanno costretto la mia concittadina a rimanere su di una barella da ambulanza per ben 12 ore.”
“È da considerare infatti del tutto inaccettabile che nel terzo millennio, in una regione e in una provincia che fanno della buona sanità un proprio vanto, non si riesca a garantire a una paziente in stato di gravissima disabilità, non dico un trattamento domiciliare, come sarebbe invece auspicabile ed in altre regioni avviene, ma perlomeno il rispetto degli orari concordati per i trattamenti di routine – continua con decisione Vagaggini – . Visto quanto sopra esposto e considerato che la carica che ricopro mi impone di vigilare sulle benessere e sul l’equo trattamento di tutti i cittadini che ho il privilegio di rappresentare, Si invitano i soggetti in indirizzo a considerare la presente non come uno sfogo o una protesta ma ad intenderla come una diffida affinché non si ripetano episodi incresciosi quali quello descritto. Si chiede inoltre di voler comunicare al sottoscritto le cause di quanto accaduto e i provvedimenti presi è che e che si intendono prendere affinché il problema non si ripresenti”.
Parole che, nel momento in cui scriviamo, non hanno ricevuto risposta o commento alcuno da parte dei dei destinatari .