Borgo ha festeggiata la vittoria con Valter Pusceddu e Salvatore, tra il ricordo dei vincitori dei dieci palii. Una serata valorizzata dall’emozione di Mirco Calvani, Capitano vittorioso. Festeggiamenti all’insegna della goliardia e del ricordo. Si è chiuso, parzialmente, il sipario sul Palio di Piancastagnaio con la Cena della Vittoria della Contrada di Borgo, trionfatrice di un Palio dai tanti aspetti “straordinari”, non solo per la contrada della Pinetina. Per la prima volta, infatti, corso il 19 di agosto (causa oscurità), per la prima volta vinto da Valter Pusceddu, per la prima volta dirigenti al loro primo incarico vincitori. “Straordinario”, dunque, nel senso proprio del termine, ovvero “inusuale”, “fuori dall’ordinario” e, almeno per i primi due aspetti, questo Palio 2015 lo è stato fuor di dubbio. La Contrada di Borgo ha quindi festeggiato e, dal mio punto di vista, ha festeggiato bene. Una cena che ha confermato un pensiero, espresso nell’articolo di presentazione, che parlava di un anno all’insegna della qualità della proposta e dell’atteggiamento, che ha trovato conferma nella serata di sabato 26 settembre. La coincidenza ha voluto che la Festa si svolgesse lo stesso giorno dell’anniversario dei 464 anni dall’incoronazione della Madonna di San Pietro, a cui, il Palio di Piancastagnaio, dal secolo scorso è dedicato. Han fatto bene gli organizzatori ad invitare la nostra redazione, nella persona di Giuseppe Serafini, chiamata a dedicare alcuni momenti alla rievocazione della figura di Maria e dei Carmelitani. Non era mai accaduto, altro fatto “straordinario”, che durante una cena della vittoria, ci si soffermasse sulla figura di Maria, la Madonna di San Pietro: un altro dei momenti di qualità, che ha fatto soffermare i presenti su parte della storia di Piancastagnaio, sul presente e su proposte future. Una Cena della Vittoria come un percorso nel tempo, una vecchia pellicola, divenuta digitale, riavvolta per una cinepresa guidata dagli occhi di contradaioli fotografati per immagini senza tempo, sistemati ai bordi di una tavola, in una partecipazione mai silenziosa, dalle espressioni, gesta, colori del bianco e nero; momenti impressi spontanei, così semplici e naturali, da essere per sempre. Altro che tecnicismi illusori, sponsorizzati, robotizzati, rifatti come silicone per divi che con il popolo di una Contrada, qualsiasi Contrada, nulla hanno a che fare. Per fortuna di tutti. Un percorso da vivere con calma che, probabilmente, ha insegnato molto ai giovani presenti e fatto riflettere altrettanto coloro convinti custodi di verità. Non una vendita, non una proposta commerciale: una rappresentazione dell’anima di uomini, animali e luoghi. Di passioni. In questo vedere, tra le foto di Canapino, Bufefalo, Massimino, Canu, Atzeni, c’è ance quella di Valter Pusceddu (Bighino come subito soprannominato a Siena e in Italia). Un Pusceddu che si è presentato in Borgo, dapprima timoroso (se non dubbioso), divenendo, col suo “imbattibile” Salvatore, dominatore del rapporto con la Contrada che lo ha tutelato con strategie ed alleanze fino alla mossa, anzi, fino alla fine di una corsa senza storia. Fresco di vittoria ad Asti, il buon Valter dal nerbo alzato, si è presentato sorridente, orgoglioso di un’annata che ha presentato il conto a molti, quasi a svuotare le scarpe dai troppi sassolini divenute quasi pietre da far male sulla schiena del cavallo ed a piedi. A parer mio, poteva alzare solamente il nerbo all’arrivo, evitando l’altra mano e soprattutto alcune dita, ma tant’è nella supremazia di un 2015, tanto meritata quanto invidiata da alcuni degli avversari (colleghi e dirigenze di Contrada). Il 2016 sarà finalmente Palio? Sul palco rialzato la Dirigenza a presiedere, senza strafare, una festa della vittoria dove un’educata sobrietà ed un equilibrato entusiasmo, hanno mostrato fotografie, video e documentazione di divertente goliardia. Una dirigenza, tutta, Priore, Capitano, Difensore ed i loro vice, emozionata e composta; per alcuni versi, rinnovata. Non posso che rivedere, a nome di tutti, Mirco Calvani, Capitano, che ha riassunto l’essenza della festa e della Contrada attraverso voce, respiro ed occhi pieni del commosso ricordo e ringraziamento. Mirco è riuscito a vincere un Palio per nulla facile, a ricevere e conservare fiducia dalla Contrada in un anno fondamentale: una scommessa vinta quella di vincere nel rispetto anche di quel passato che lo aspettava (comunque) fiducioso, primo al bandierino. La cena non m’è scivolata addosso, tutt’altro. Si è fermata e mi ha accompagnato, fino a notte, assieme all’amica Eleonora, complice di una serata iniziata nel tardo pomeriggio tra riflessioni ed ottimi vini, che mi ha aiutato attraverso i suoi articoli, assieme a Giuseppe, a descrivere, ancor meglio di me, una serata che con piacere porterò con me. Il sipario, sul Palio di Piancastagnaio, non è ancora chiuso. Voltaia festeggerà la vittoria del Cupello, sabato 17 ottobre, così come farà, la stessa sera, Castello per la vittoria di Asta e Bacchetta. Si aspettano comunicazioni ufficiali relativamente alle sanzioni proposte dal Magistrato delle Contrade e le contro deduzioni delle Contrade interessate. [gallery columns="5" link="file" ids="12564,12563,12562,12560,12559"] (Un ringraziamento a Elena Grazia Fe’, cortese per avermi inviato le sue foto firmate presenti in questo articolo. Alla Contrada, tutta, per l’ospitalità e la stima disinteressata.)]]>