Piancastagnaio. L’ape Gelsomina regala dolcezze ai piccoli del nido

Amiatanews: Piancastagnaio 27/06/2019
La “settimana verde” ha concluso il progetto pedagogico proposto dalle educatrici del Nido d’Infanzia che si richiama ai princìpi della Montessori

Con la “settimana verde”, si è concluso nei giorni scorsi un bellissimo e coinvolgente progetto pedagogico proposto dalle educatrici del Nido d’Infanzia di Piancastagnaio. L’iniziativa, basata sulla favola “L’ape Gelsomina alla ricerca della sua famiglia”, ha caratterizzato parte delle attività dei piccolini della storica struttura pianese (una ex ONMI – Opera Nazionale Maternità e Infanzia oggi di proprietà comunale) che, attraverso un costante impegno e rinnovamento, continua a proporsi come punto di riferimento per i primissimi anni di crescita dei bambini.
Il progetto, che abbiamo seguito con attenzione e piacere grazie all’ospitalità delle educatrici, ha coinvolto i piccolini in diverse attività divise in due fasi consequenziali, così come spiegatoci dalle responsabili: “Nella prima fase abbiamo realizzato gli animali presenti nella favola, utilizzando cartone e altri materiali di riciclo, con l’ape Gelsomina fatta con la carta pesta; stesso metodo anche per ricreare gli ambienti in cui essi vivono come la stalla, l’ovile e il gallinaio. Nella seconda fase, che andava a chiudere il progetto, abbiamo organizzato, in accordo coi genitori, una settimana verde in collaborazione con l’azienda agricola di Francesco Monaci di Castel del Piano. I bambini hanno così potuto vedere, toccare e quindi conoscere, alcuni degli animali della favola, tipici delle nostre aie di campagna e conoscere il mondo delle api”.
Una settimana verde che ha ancor più vivacizzato il Nido di Piancastagnaio, con i bimbi affascinati e felici nell’accarezzare gli animali dell’azienda di Francesco Monaci come oche, papere, pulcini, caprette e conigli. Sorpresa quando i piccoli del nido han visto scendere dal van un simpatico e docile pony; tutti intorno, in sicurezza, seguiti dalle esperte educatrici e dallo stesso Monaci, che, attraverso queste attività rende viva anche la sua infanzia trascorsa a correre e giocare nell’aia della nonna. Come da progetto, i giorni verdi si sono conclusi nel segno dell’ape Gelsomina; i bambini hanno potuto toccare con mano elementi presenti all’interno di un’arnia, ovviamente priva di api, come telai, favi, cera e ovviamente il miele. I piccoli del nido, hanno anche indossato guanti e cappello da apicoltore, simulando anche il lavoro con l’uso dell’affumicatore. La giornata si è conclusa con l’assaggio del miele e prodotti come la propoli. Francesco Monaci ha spiegato come avviene il lavoro delle api fino alla produzione del miele e degli altri prodotti di questo indispensabile insetto: “I bambini hanno bisogno di vedere, toccare e sperimentare per capire e crescere. Come ci insegna Maria Montessori, la mano è il primo strumento che il bambino deve imparare a usare; cosa c’è di meglio se non toccare gli animali che popolano l’immaginario dei bambini? Del resto proprio la Montessori, ricordava come i bambini vivano molto lontani dalla natura e hanno poche occasioni di entrare in intimo contatto con essa o di averne una diretta esperienza” – sottolineano le educatrici dell’asilo nido, ricordando uno degli aspetti educativi principali del progetto.
Soddisfazione per le educatrici e le famiglie, per il raggiungimento degli obiettivi del progetto che mirava, anche attraverso il contatto a sviluppare nei bimbi “un atteggiamento attento e sollecito. Assecondando la curiosità per la vita che lo circonda possiamo fornirgli delle informazioni concrete e stimolanti quindi il bambino con questa attività che proporremo sarà contento di comprendere e capire ciò che ha visto e gli è stato raccontato nella favolina”, concludono le educatrici che son riuscite a ricreare quel mondo che appare sin troppo lontano pur in un ambiente con molti elementi rurali come quello amiatino. Saranno proprio i più piccoli a farci tornare a uno dei  posti giusti, quello del contatto con la natura e le nostre origini? 

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