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Piancastagnaio. Lettera aperta alla Castagna

Piancastagnaio 26/10/2016 Lettera di un nostro lettore al frutto dell’albero del pane, così anche chiamato il castagno, almeno una volta….


Lettera aperta alla Castagna

Carissima, è sorprendente come Tu riesca ad essere al passo con i tempi: forse saranno i ministeri, le leggende, i folletti e gli gnomi che popolano i Tuoi boschi, che ispirano fantasiose visioni e ricordi sempre vivi nelle menti dei grandi e dei piccini; il fatto è che Tu, dolce amara allo stesso tempo, continui ad essere protagonista della nostra storia. Chi sei? Da quando scandisci i tempi di questo Popolo che ha stretto con Te un patto per la vita è che, nonostante l’evolversi del suo mondo, non riesce a staccarsi da Te? Sei stata fonte di vita, piena di sofferenze, nei racconti di mia Madre; soggetto delle gioiose ed impegnate ricerche dei piccini, che aprono le menti e cuori alle curiosità del mondo che li circonda. L’ostinatezza a startene chiusa lì dentro, così difesa dai tuoi gusci, sembra quasi rifiutare l’incontro con chi fece di Te il pane quotidiano è che ora ti ricerca per uno sfizio del palato! Eppure con Te si popolano le tavole e le feste in tuo onore invitano allegre compagnie. In quanti modi di fai chiamare! Dietro quali strani nomignoli ti nascondi? … ora sei un MARRONE  per le delicate monne, ora una LUCCICHENTE o una DOMESTICA per i semplici suggioli che scaldano mani infreddolite…; … sei una LUCCHESE, per le crastate amiche del vino novello e di allegre serate intorno al fuoco; … una CULABIANCA per ingrassare il maiale che darà carne saporita per l’inverno… … e ancora MARRONE e LUCCICHENTE per le gustose brodolose di tutte un po’ per le simpatiche vecchiarelle nemiche dei nostri denti…   e pensare che il Tuo vero inconfondibile nome è CASTAGNA che con il tuo liccichio  illumini le anime dei nostri boschi prima del lungo silenzio invernale Ti saluto con tanto affetto n.c.

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