Amiatanews (Marco Conti): Piancastagnaio 01/11/2017 Un’edizione di successo; migliaia le persone giunte nel paese amiatino che della castagna porta il nome e dove è nata la Festa d’autunno più attesa dell’Amiata.
E così, anche questa 51ª edizione nel 50º anno del Crastatone, si è conclusa, proprio nel giorno prediletto di Ognissanti, affollato dai turisti venuti da ogni dove provenienti, in particolar modo, come da tradizione, dai comuni amiatini. Un 1° novembre che ha confermato come la festa ne sia il simbolo identificativo; una giornata di Ognissanti che contraddistingue la festa e il ricordo, dove il ringraziamento e l’augurio religioso al mattino è accompagnato da una serie di iniziative nel pomeriggio, proprio come 50 anni fa e riproposto anche oggi, con un programma ricco di iniziative. Come sempre, è stata le gente la vera protagonista della manifestazione, quella da tutti indicata come la più “antica” dell’Amiata che è, semplicemente, la più attesa. Questa edizione del Crastatone, in particolar modo nella giornata conclusiva di oggi, si è mostrata nella sua qualità, forse un po’ persa nel fine settimana passato, ma riconquistata di diritto quest’oggi, con chi ha ben apprezzato il grande impegno dei principali organizzatori, ovvero l’Amministrazione Comunale, le Contrade e la Pro Loco, affiancate dalle tante Associazioni di volontariato e del commercio. La Festa ha confermato la sua peculiarità essenziale, quella di essere un grande contenitore di tradizione, enogastronomia, storia, ambiente, arte, cultura, spettacolo e tantissimo volontariato; una festa per tutti dove le famiglie, le giovani famiglie, sono state moltissime, con tanto di piccolini nei passeggini o in collo, senza problemi particolari per camminare in piena sicurezza e nella dignità dell’essere, superando con l’anima i blocchi di cemento, dovuti alla sicurezza, posti agli ingressi del paese e del viale a evitare cose ben più serie. Magari, proprio questo aspetto, è un po’ sfuggito ieri sera quando, un piccolo richiamo sarebbe stato possibile nel ricordare quel che era da poco accaduto a New York. Un contenitore, dicevamo, dove ognuno decide cosa prendere, cosa gustare e riportarsi indietro con scelte libere e semplici, senza troppi pensieri, come deve essere. Una festa che mette tutti d’accordo, esaltando l’amicizia senza troppi pensieri, come se tutti si conoscessero improvvisamente e benevolmente per poi salutarsi, magari senza conoscere l’uno dell’altro ma essendo stati bene. Migliaia i visitatori nei quattro giorni di festa, brevemente interrotta tra il 30 e la prima serata di ieri, 31 Ottobre; forse un po’ di calo nei numeri rispetto agli altri anni, probabilmente più diluiti nel tempo i visitatori, ma una qualità sicuramente superiore a quella degli ultimi tempi. Quintali e quintali di castagne, migliaia i pasti serviti (almeno 6.000), innumerevoli panini, focacce, dolci accompagnati dal buon vino rosso. Nessun intervento da registrare da parte delle Forze dell’Ordine grazie a una capace gestione dell’evento, come anche positiva quella del Corpo di Polizia Municipale, un Comune attivo nei giorni della festa, Contrade attente e collaboratrici. Un Piancastagnaio che ha mostrato la bella parte di se, dove la maggior parte degli abitanti ha voluto essere partecipante alla festa con la propria accoglienza, disponibilità e cordialità particolarmente oggi, 1° Novembre, il giorno dove tutto nasce anche se la prima edizione fu svolta il 3 novembre del 1968, in quanto domenica. Erano altri tempi, erano gli inizi, era il tempo in cui dal 1° al 4 Novembre si faceva festa, dove subito dopo Ognissanti c’era la commemorazione dei defunti e il 4 novembre ricordava il giorno del 1918 della fine della “Grande guerra” con la Festa delle Forze Armate affiancata poi dall’Unità Nazionale. Si diceva di un Crastatone che ha visto, in questo 2017, un grande afflusso di persone che hanno potuto ammirare spettacoli itineranti musicali e artistici, visitare le mostre alla Rocca Senese-Aldobrandesca anche con la realtà virtuale, conoscere la storia e le tradizioni di Piancastagnaio attraverso le visite guidate, apprezzare la tradizione culinaria del mondo della castagna attraverso le degustazioni gratuite organizzate dalla Proloco, visitare il mercatino artigianale lungo il viale Gramsci i Giardini Nasini e il centro storico, gustare le doti culinarie delle cuoche e dei ragazzi delle Contrade presso le sedi, i ristoranti, le taverne, le cantine e gli stand enogastronomici ascoltando la musica dal vivo. E così il gran da fare dei locali pubblici e delle attività commerciali.
Un’edizione che, come sempre, lascerà motivi di riflessione nei prossimi giorni quando gli organizzatori valuteranno questo 51° Crastatone pensando al miglioramento della proposta per il prossimo anno. Tante cose da fare che l’esperienza detta assieme a una concomitanza e aumento spropositato di feste autunnali che l’Amiata sta cercando di sostenere attraverso la proposta unitaria di AmiatAutunno, inserita in un progetto più ampio dal nome “Destinazione Amiata”.
Noi abbiamo cercato di raccontarvi la festa, pur con difficoltà e qualche impedimento difficilmente superabile, accaduto proprio in questi giorni. Abbiamo comunque pensato di dare un piccolo contributo attraverso questo sito collegato a quello di informazione www.amiatanews.it e le omonime pagine Facebook. Siamo convinti che innovazioni relative alla comunicazione e al marketing pubblicitario, l’utilizzo di una moneta dedicata al Crastatone identificata attraverso il nome delle varietà di castagne (il “marrone” in primis), visite guidate nei castagneti, materiali più rispettosi dell’ambiente con eliminazione di quelli sintetici o inquinanti, come ad esempio la plastica e una raccolta rifiuti più razionale, una centrale unica acquisti di parte dei beni utilizzati, possano essere alcuni suggerimenti per una festa che dovrà sicuramente sostenersi attraverso anche l’essenziale contributo del privato (oggi sostanzialmente mancante), di ulteriori enti, istituiti di credito o associazioni del territorio (castanicoltori, micologi, olivocoltori, banche, regione, unione dei comuni) e con garanzie maggiori per le Contrade in caso di involontari contrattempi. Tutto questo in un’ottica di miglioramento per una manifestazione che rimane unica nell’Amiata e almeno in tutte le aree circostanti, manifestazione trainante anche per le altre, possibile motivo di investimenti e miglioramenti imprenditoriali per le aziende esistenti e quelle che potrebbero nascere nel settore della castanicultura, del turismo, del commercio e dei servizi. Tutto si può fare, ma, ora, è sicuramente dovuto porgere ancora i complimenti a tutti coloro che hanno permesso una così riuscita edizione del Crastatone, estraniandosi, per fortuna, dall’estemporaneità di una stantia diatriba sul numero delle edizioni e degli anni, di cui non vi era alcun bisogno di sottolineare alla conclusione di una festa così bella aggiungendo un non previsto riconoscimento alle Contrade, dopo averglielo tolto nella passata edizione.
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