Sul servizio di consegna a domicilio della USL, la critica denuncia di un cittadino. Continuano le polemiche e le riflessioni, decise ed altrettanto garbate, da parte di cittadini, relativamente al servizio di consegna domiciliare di pannoloni, traverse e indumenti intimi per portatori di invalidità, attivato dall’inizio di Febbraio, dalla AUSL Toscana Sud Est nella provincia di Siena. Il servizio, come riportano le cronache e gli stessi comunicati dell’Azienda Sanitaria, non riesce a assolvere quel che si era promesso. Già lo scorso 24 Febbraio, si era svolto un incontro tra Enrico Desideri, Direttore generale dell’USL Toscana Sud Est e i Sindacati confederali CGIL, CISL e UIL per esaminare le criticità che si erano presentate relative al servizio. Lo stesso Desideri, sottolineò come “Molte delle criticità, portate alle attenzioni della Direzione dai Sindacati, fossero già state prese in carico dalle strutture aziendali, che hanno il compito di monitorare il servizio, e dalla ditta appaltatrice”, confermando l’impegno della Usl nel monitorare il servizio erogato, per garantire risposte certe e celeri agli utenti, invitati a segnalare prontamente ogni difficoltà all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della sede di riferimento. Moreno Scapigliati, di Piancastagnaio, con la mamma invalida al 100%, ci ha voluto segnalare il suo disappunto, denunciando una situazione, a dir suo, non più sostenibile per inefficienza, rimpiangendo il vecchio sistema di distribuzione, che avveniva col ritiro diretto presso la farmacia del paese. “Effettivamente è così – ci racconta il Sign. Scapigliati – Fino a tutto il 2015, le assegnazioni dell’occorrente venivano fatte tramite il deposito presso le farmacie, nel mio caso quella di Piancastagnaio. Quest’anno siamo stati convocati dalla USL, per essere informati del cambiamento del servizio, che, a dir loro, doveva essere un miglioramento. Ho valutato, inizialmente, positiva la proposta, in quanto, avendo una mamma inferma, con invalidità riconosciuta del 100%, era sicuramente una gestione migliorativa per tutti, soprattutto per chi la riceveva. Inoltre il servizio sarebbe dovuto partire entro poche settimane, con il primo di Febbraio. Fatte le procedure – continua lo Scapigliati – richieste, ci è stato detto che il servizio si sarebbe svolto con consegne dei pannoloni e del resto dell’occorrente, adeguate alle necessità di alcuni mesi, così da ottimizzare al meglio il servizio. E’ passato Febbraio ed io, pur seguendo dai media la vicenda e per avere dei chiarimenti, come consigliato in caso di problemi, mi sono recato all’apposito sportello nei primissimi giorni di Marzo ricevendo, come motivazione del disservizio, il fatto che vi erano stati dei problemi con le procedure informatiche, ma assicurato del fatto che il primo Venerdì di Marzo sarebbe stato consegnato il necessario per la mia mamma. Siamo a ridosso del secondo Venerdì del mese ed ancora, nulla è stato consegnato. Quello che dico è molto semplice… se le persone addette a questo servizio lo fanno volontariamente e senza profitto, posso anche capire le cose, ma, visto che, probabilmente, sono pagate, mi domando cosa stiano facendo coloro che sono preposti a questa funzione. Al di là di tutto, ad oggi, io ed altre persone, siamo costretti ad acquistare personalmente pannoloni, traverse od indumenti intimi, che, in fondo, abbiamo già pagato attraverso il prelievo fiscale. Ribadisco – afferma lo Scapigliati – era molto meglio il precedente sistema: si andava in farmacia, si prendeva quel che ci spettava e se non bastava, si acquistava noi la differenza! Un servizio che funzionava bene, cambiato, col risultato che, ancora, chi ne ha diritto, perché con seri problemi di saluti e mobilità, non ne usufruisce. Un diritto trasformato nel dovere di provvedere io stesso, come altri, ad acquistare, senza rimborsi, il necessario …in farmacia! … Speriamo nei prossimi giorni; sto proprio andando, di nuovo, all’Ufficio della USL per avere informazioni su come stiano ad oggi le cose e se per Venerdì, mia madre potrà, finalmente, avere quel che spetta.” Abbiamo voluto raccogliere questa testimonianza, sollecitati dallo stesso cittadino di Piancastagnaio, non solo per denunciare, attraverso le sue parole un disservizio, ma, soprattutto, cercando di sensibilizzare, per quanto possibile, la Direzione Sanitaria nel cercare di risolvere “subito” il problema. Pur comprendendo alcune complicazioni derivanti la novità e raccogliendo lo spirito migliorativo del servizio, lo stesso rimane, ricordiamolo, rivolto a persone con serie invalidità e dunque, con un diritto costituzionale all’assistenza.]]>