L’opera dell’artista pientina, “rotolata da Pienza fin sull’Amiata”, sarà esposta ai Girdini Nasini per il periodo estivo. “Il nostro gomitolo continua a rotolare e da Pienza viene raccolto ed accolto a Piancastagnaio. Aggomitolare il filo della cultura e della bellezza per farlo rotolare su tutta la Terra.” Continuano le opere di miglioramento dell’arredo urbano a Piancastagnaio e la riqualificazione dell’area dei Giardini Nasini; un rinnovamento iniziato circa due anni fa, che, nel tempo, ha visto principalmente la sostituzione delle panchine con delle nuove in legno, la realizzazione di una piccola area giochi che verrà ancora migliorata nei prossimi mesi, la copertura in legno delle sedute in cemento e l’installazione di alcune ringhiere in parte del perimetro della scuola elementare a completare quelle già realizzate in precedenza dell’asilo infantile, oltre ad interventi significativi relativi alle aree verdi e allo stesso Viale Gramsci che corre su un lato dei giardini. Ovviamente, l’opera che sta attirando le attenzioni di cittadini e visitatori da alcune settimane, è quella relativa al restauro della “vasca”, ovvero la fontana a forma circolare con al centro una grande “palla” in pietra locale che rappresenta un mappamondo vero e proprio e che, per un periodo, fu anche oggetto del simbolo littorio. Il manufatto, già restaurato e con la nuova pavimentazione della fontana in corso di posatura, realizzata in marmo e travertino colorati a disegnare una grande rosa dei venti e un’illuminazione a led dedicata, verrà consegnato tra pochi giorni, in linea coi tempi necessari per la realizzazione, allungatisi a causa del problema dei recenti incendi che hanno colpito il territorio (leggi articolo di presentazione dell’opera al seguente link http://www.amiatanews.it/piancastagnaio-miglioramento-decoro-urbano-nuovi-lavori-ai-giardini-nasini/). Proprio in questi giorni, sempre ai Giardini Nasini, in prossimità della fontana, si è però notata anche la presenza di un’opera scultorica, che, in parte, richiama le forme della stessa fontana in fase di restauro, in quanto, tra gli elementi artistici che la compongono, c’è una sfera, anzi, un grande gomitolo in ferro, colorato dagli otto colori di filamenti, poggiato e sostenuto da una grande mano. Si tratta dell’opera “Philomondo“, realizzata dall’artista Agnese Mammana, nel Marzo 2016 in occasione dell’apertura dei festeggiamenti del ventesimo anniversario del centro storico di Pienza nell’UNESCO. “Il nostro gomitolo continua a rotolare e da Pienza viene raccolto ed accolto a Piancastagnaio – descrive l’artista in una nota di accompagnamento dell’opera– “Philomondo, da philo (“amare”) il mondo, nasce a Pienza da un’azione collettiva, che mi ha visto coinvolta insieme agli abitanti, in particolar modo i bambini, giovani artisti provenienti da diversi parti del mondo, i turisti e lo spazio stesso. Nello specifico, nel tratto che va da Porta al Murello a Piazza Pio II, è stato fatto rotolare, con il sostegno dei partecipanti, un telaio sferico di ferro, che durante il percorso ha aderito a se’ un filo (corda) di centosessanta metri, assumendo le sembianze di un gomitolo. Il filo è costituito da otto segmenti dipinti con i colori che hanno in comune le bandiere di tutto il mondo: blu, giallo, bianco, nero, celeste, arancio, verde e rosso. L’ultima parte della corda presenta delle pennellate veloci dei colori appena citati, per indicare la dinamicità e l’infinità di un filo che mediante la sua policromia, emblema delle diverse culture ed etnie, comunica cultura e bellezza, creando legami di pacifica comunione tra popoli. Il gomitolo, che mediante la sua rotazione ricorda il movimento del mondo, è quindi formato da un filo importante quanto fragile che se non aderisce strettamente alla Terra, rischia di perdersi e di non generare frutto. E’ perciò fondamentale l’azione dell’uomo e in particolare degli artisti che, con la forza delle braccia e il sudore delle mani, hanno la funzione di far “muovere il mondo”, “radicando” quel filo in un pianeta forte strutturalmente, ma che senza cultura e arte diventerebbe arido per la mente dell’uomo. Da Pienza, Patrimonio mondiale dell’umanità, ricco di cultura storia, Philomondo continua la sua missione: rotolare su tutta la Terra per trasmettere i valori della bellezza e della cultura. Il gomitolo ha “scalato” il Monte Amiata fino ad arrivare a Piancastagnaio, che l’ha raccolto e accolto con la sua grande e forte mano e chissà quale sarà la sua prossima meta? Nell’occasione, ringrazio il Comune di Piancastagnaio, l’azienda ferro battuto Biagiotti per la realizzazione della mano in ferro”. La struttura è a Piancastagnaio grazie anche all’impegno volontario della ditta Biagiotti di Pienza, nota per la lavorazione del ferro battuto, incaricata dal Comune di Piancastagnaio per la realizzazione delle parti in rame che verranno applicate sul mappamondo della fontana, a riprendere l’ormai non più visibile rilievo originario dei cinque continenti scolpiti a mano nella pietra. Un “dono” per un gesto di cordialità, da ritenere indubbiamente positivo, che oltre a esaltare le doti artistiche di chi ha realizzato l’intera opera, andrà a valorizza un angolo dei giardini rimasto vuoto dopo il necessario taglio di due grandi alberi malati. Spiegato dunque anche il senso artistico di un’opera che comunque ha riscontrato i favori della gente. Molte le persone che si sin fatte fotografare accanto al “gomitolo”, sia grandi che piccini. Un’opera che lancia un messaggio positivo e, soprattutto colora ed il colore è sempre motivo di speranza e fiducia, particolarmente necessarie per tutti anche a Piancastagnaio, visti gli ultimi accadimenti a cui, anche una risposta artistica può contribuire a rendere meno preoccupanti. ]]>