Piancastagnaio. "Piancastagnaio verso il Palio": In Coro, la novità è nella tradizione.

La Contrada dello “Stretto”, affronta il Palio con una nuova Dirigenza. L’obiettivo è la vittoria con Giuseppe Zedde. Abbiamo incontrato la Dirigenza della Contrada del Coro, una Dirigenza rinnovata in buona parte che promuove i “vice” dopo anni di lavoro ed esperienza. Un colloquio cordiale con il neo Priore Stefano Angelini, il Capitano Davide Coppi ed il Difensore Marco Buoni. Ad esclusione di Marco Buoni, da circa un decennio Difensore nel Magistrato delle Contrade, Priore e Capitano sono neo eletti anche se, entrambi, Angelini e Coppi, sono stati rispettivamente, e per anni consecutivi, vice Capitano e vice Priore. Una Contrada dunque che si rinnova nella tradizione, “promuovendo” alla massima carica due persone ben conosciute ed ancora molto giovani, caratteristica del resto nota, della contrada dello Stretto. Giovani ma esperti, grazie alle indicazioni dei loro predecessori, “tutti“, tengono a precisare gli intervistati. Valutazioni sulla vita di Contrada, rinnovo del Regolamento e, soprattutto, la voglia di essere vincenti ad Agosto, i temi affrontati. L’incontro si svolge alla vigilia di un momento importante per la Contrada del Coro, che si riavvicina, richiamandone il ricordo, ad Enrico, contradaiolo scomparso alcuni anni fa e persona stimata e benvoluta a Piancastagnaio. “Un Mojito per la Vita” è una festa proprio a ricordo di Enrico, che la Contrada ha deciso giustamente di condividere attraverso le proprie strutture e con la cerimonia del “Battesimo Contradaiolo”, dando un messaggio significativo sulla vita ed il suo rinnovamento. Quest’anno la manifestazione si svolgerà per la prima volta in due giorni: il 20 e 21 giugno pv. E’ per noi, ma anche per Piancastagnaio, un momento di ricordo e di impegno sociale, vissuto col sorriso verso la vita e che vede, in parte, anche la collaborazione anche delle altre Contrade. Anche molta voglia di riscatto per gli ultimi tre anni senza vittorie, che han vista la Contrada rivale (Voltaia), vincere per ben due volte. Il Coro è chiaramente e dichiaratamente intenzionato a tornare da quest’anno con il Palio in Contrada, tant’è che non ha nascosto la volontà di affidare nuovamente il giubbino a Giuseppe Zedde, ormai “corese” visto il numero di presenze, anche vittoriose. Veniamo ora ad alcune domande e risposte con i tre intervistati.


Il Priore Stefano Angeli.

 
  • Stefano Angelini, dopo sei anni di Vice Priore, ti è stato affidato l’incarico più rappresentativo della Contrada. Quali i tuoi pensieri ?
    • Un incarico che ho accettato con gioia e, soprattutto, gratitudine per tutti. Vorrei subito rivolgere il mio pensiero a Lorenzo Vagnoli di cui ho preso il testimone che ha pubblicamente mostrata la fiducia nella mia persona. Per me un riconoscimento, e, allo stesso tempo, il dovere di impegnarmi per proseguire il lavoro fatto da Lorenzo Vagnoli cercando di contribuire agli obiettivi che subito abbiamo condiviso: una Contrada forte all’interno per esserlo fuori, rispetto delle Regole, rapporti costruttivi con le altre Contrade, riconoscenza verso il lavoro svolto dai predecessori per un rinnovamento nella tradizione della nostra Contrada, ovvero, nel rispetto dei nostri principi statutari. Ho affianco a me, il Vice Priore Alessio Buoni e la Responsabile dell’Economato, Luisa Guerrini. Persone con cui sono cresciuto e che ne apprezzo il valore personale e quello contradaiolo. Una novità anche per Federica Bagno, un simbolo della nostra tradizione, che si è assunta una dei ruoli più importanti: quello della responsabile della Cucina, attività essenziale per la realizzazione delle nostre iniziative.
  • Guardi in avanti, ma con accanto la tradizione nella gestione della Contrada…
    • Certamente. Bisogna guardare avanti, porsi obiettivi che vanno verso il miglioramento. Ritengo che il Coro sia già una Contrada ben organizzata e che negli anni, ha cercato di crescere e migliorare molto. Noi teniamo alla nostra identità e dobbiamo affermarla condividendo atteggiamenti costruttivi anche con le altre Contrade. Il percorso dovrà dunque premiarci come immagine, organizzazione e, me lo auguro, anche come vittoria il giorno del Palio.
  • Come Priore, quali le tue valutazioni alle modifiche apportate al Regolamento?
    • La nostra Contrada si ritiene soddisfatta. Siamo stati ascoltati in alcune nostre proposte ed altrettanto s’è fatto noi. E’ stato un lavoro che ha premiato l’intesa ed il rispetto tra le quattro Contrade indirizzate dal Priore Giuseppe Sani, poi dimesso, e dal Pro Rettore Enzo Piccini, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale. Tra i punti fondamentali che ho sostenuto, e che coinvolge direttamente il mio incarico, quello della responsabilità legata ad atti irregolari da parte della Contrada o del Contradaiolo, ovvero, la scissione tra le due responsabilità in base agli accadimenti. A questo va aggiunta anche la scissione di responsabilità tra il fantino e la Contrada. Inoltre la costituzione di una Commissione giudicatrice del rispetto del regolamento, toglie alla Contrada ed alla figura del Difensore che la rappresenta, una responsabilità che non ritenevamo da tempo giusta e coerente con i ruoli. Non possiamo conoscerne gli effetti, ma sono fiducioso. Come Priore cercherò di rispettare per primo le regole e soprattutto informare la Contrada del loro funzionamento.
 

Il Capitano Davide Coppi.

  • Davide Coppi, dopo un decennio da Vice Capitano, la tua Contrada ti affida il ruolo più ambito in ambito Palio. Una responsabilità importante, dopo le vittorie precedenti, ma anche gli ultimi tre anni non favorevoli che han vista l’avversaria vittoriosa ben due volte.
    • Questa responsabilità l’ho accettata e voluta. Gli ultimi anni sono stati difficili anche come Vice Capitano, ma l’esperienza maturata ed i consigli ricevuti dai Capitani che ho avuto l’onore di assistere (Alessio Benanchi e Fabrizio Magini), mi han fatto capire che anche questo è Palio e, pur a malincuore, va accettato. Bisogna lavorare per la vittoria da subito,  dare il solito vigore al rapporto professionale e personale col nostro fantino Giuseppe Zedde, che non ha mai messo in discussione i nostri rapporti e che ha sempre dato il massimo. La Contrada mi sostiene e questo per me è motivo di lavoro. Il Coro ha una tradizione comunque vincente ed io voglio onorarla cercando di essere all’altezza di un ruolo e di un’eredità importante. Da marzo, assieme ai miei Vice Capitani, Nicola e Valerio Scapigliati, ed i ragazzi della stalla coordinati dal bravo Stefano Romagnoli, seguo costantemente le corse, da Siena ad Asti, da Legnano a Fucecchio e Ferrara. Un gruppo giovane, affiatato dove c’è tanta voglia di fare e molto si sta facendo. Rappresento una Contrada che, pur nella sconfitta, ha dimostrato di essere competitiva; questo per me è un punto di partenza favorevole ed allo stesso tempo motivo di aspettative di vittoria. Sono un Capitano fortunato; ho accanto a me, collaboratori di cui posso fidarmi assolutamente e dalla volontà di ferro.
  • Tornando a Giuseppe Zedde, Gingillo. Mai un dubbio sulla conferma?
    • Giuseppe non è solamente il nostro fantino. Qui, in Coro, lui si sente a casa e per noi, la Contrada, è anche casa sua. A Natale era già qui con noi per gli Auguri; non c’è stato neanche il pensiero nostro e suo nel sospendere questa collaborazione. Al di là dei rapporti personali, Giuseppe è un serio professionista ed un vincente. Nessun dubbio su di lui, sarà il nostro fantino il 18 di agosto.
  • Sono state approvate dal Consiglio Comunale di pochi giorni fa, le modifiche al Regolamento. Quale la tua opinione?
    • Credo si siano fatti dei passi avanti significativi. Gli episodi degli ultimi anni, parlo dell’aspetto corsa, hanno sicuramente dato motivi alle modifiche. Era giusto normare l’uso del nerbo, dell’offesa al fantino ed al cavallo di altre Contrade, ed era necessario rivedere i momenti della mossa ed il giudizio sul cambio mossa. Dovevamo ricordarci anche e soprattutto, che non è una corsa regolare e quindi, pur nel  rispetto assoluto degli animali, alcuni atteggiamenti debbono essere considerati “normali”. Abbiamo dato più responsabilità al mossiere, in particolar modo nel giudizio sui cambi di mossa, tipici di un Palio. Sarà lui a giudicarne la volontarietà o meno. E’ stata normata ancor meglio la preparazione della pista. Ora è chiaro, almeno nella regola, la tipologia di pista che deve esser preparata, lo spessore e di conseguenza la consistenza del terreno. Si doveva aver chiara questa situazione, era indispensabile per dare significato tecnico alle prove e di conseguenza preparare bene la corsa del Palio. Il lavoro è stato ben fatto da tutti i Capitani ed oggi, credo, abbiamo normata la corsa ed il periodo del Palio pensando al bene della Festa, del cavallo e delle persone. Dovevamo fare questo passaggio, era dovuto in base agli eventi ed anche perché è giusto cambiare quando necessario. Vedremo la realtà dei fatti, quali indicazioni fornirà a tutti noi. La nostra Contrada è pronta.

 Il Difensore Marco Buoni.

  • Marco Buoni, Difensore di Contrada da un decennio…
    • Dieci anni sono molti, un periodo in cui ho visto cambiare Sindaci, Rettori, Difensori e gli altri componenti del Magistrato. Un periodo per me di forti motivazioni e di confronto, dove son cresciuto grazie al sostegno della mia Contrada ed anche i al rispetto reciproco con le altre. Ho visto crescere la Festa e spero di aver dato il mio contributo in maniera costruttiva. Ma quel che mi ha fatto scegliere di accettare anche quest’anno la carica di Difensore, è stata la fiducia che la Contrada del Coro ha riposto nella mia persona. Sai bene che durante l’anno appena trascorso, avevo scelto di “fermarmi” un periodo, perché anche giusto dare opportunità a contradaioli pronti per questo incarico. La Contrada mi “chiesto” di continuare in un anno, questo, importante per tutti, che vedeva importanti novità nel regolamento delle Contrade, del Palio e della Festa degli Statuti. Non potevo dire di “no” all’ennesima attestazione di fiducia.
  • Proprio il Regolamento. Qualche giorno fa mi hai accennato di importante cambiamento sulle responsabilità dei Difensori.
    • Si, è così. Con le nuove norme, i Difensori non son più chiamati a decidere sull’applicazione del Regolamento e le eventuali sanzioni, bensì sarà una Commissione, composta dal Sindaco, il Rettore ed un “Consigliere al Palio”, ad avere questo ruolo. Un cambiamento radicale che ho sostenuto con forza. Il Difensore era divenuta una posizione “ambigua”, che si trovava a decidere sul mancato rispetto delle regole da parte delle Contrade e loro fantini, compresa la propria. Una posizione scomoda, troppo scomoda che metteva comunque in dubbio la “buona fede” del proprio operato, facendolo passare come “accusatore” più che “difensore”.  Con questo cambiamento non si sono tolte le responsabilità ai Difensori, ma si è data chiarezza sulla neutralità del giudizio. Il Difensore quindi torna ad occupare una posizione di rappresentanza e dottrinamento per la Contrada, con il ruolo di informare i contradaioli sulle attività del Magistrato, sugli articoli del Regolamento. Rappresenterà le istanze e le proposte della Contrada verso il Magistrato.
  • Altra novità importante, la responsabilità oggettiva e Contrada.
    • Altro cambiamento importante, e condiviso da tutti. Sono stati regolamentati gli atteggiamenti della Contrada durante i giorni del Palio, scrivendo nuove norme che vanno a sancire quando è da ritenersi responsabile la Contrada od il singolo contradaiolo. Si è ritenuto che quando sono i Dirigenti della Contrada ad avere atteggiamenti non consoni al Regolamento, sia ritenuta l’intera Contrada responsabile. Una responsabilità oggettiva dovuta anche al fatto, che è da ritenersi anche diseducativo verso i propri contradaioli e negativo per l’immagine della Festa , quando un Dirigente di Contrada abbi tali atteggiamenti. Altra cosa è quando il singolo contradaiolo commetta atti violenti verso terzi (persone, animali o cose); in quel caso sarà egli stesso a risponderne, anche in presenza di querele. Ma il mio ruolo, come Difensore e Dirigente, è quello, come dicevo, di salvaguardare il Coro e, di conseguenza la Festa, dal verificarsi di episodi che sicuramente nuocciono a tutti. La Contrada ed il Palio a Piancastagnaio sono parte della società, non è solo una passione, ma un lavoro continuo che chi ci conosce apprezza e, spesso, invidia. Dobbiamo essere consapevoli di questo, pur sapendo che tutto non possiamo controllare.
  • Concludiamo Marco, con un augurio. Quali il tuo?
    • Come Difensore? Vivere con serenità un periodo già di per se intenso, stancante ma meraviglioso. Come contradaiolo, la vittoria. Siamo ritenuti una Contrada vincente, ma gli ultimi tre anni sono stati difficili. Voglio tornare in Contrada con il Palio ed il sorriso per la riuscita della Festa.
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