Piancastagnaio. Più sicurezza intorno al Palazzo Bourbon del Monte

Tolti i teli strappati e sistemati i pannelli alla base. Controllata l’impalcatura con interventi dove necessario. Cambia, almeno visivamente, l’aspetto del Palazzo Bourbon del Monte di Piancastagnaio, conosciuto anche col nome popolare di “Palazzo del Marchese”. Lunga la facciata sud-ovest, quella su Viale Florindo Guerrini, sono stati tolti i teli strappati e ciondolanti della copertura ideata circa tre anni fa, per coprire sia l’impalcatura innalzata per sostenere il “tetto” provvisorio, che quel che resta di una facciata devastata nei decenni dall’uomo, dalle intemperie e decisioni di tecnici qualificati. L’Amministrazione, alcuni giorni dopo il sopralluogo del distaccamento di Piancastagnaio dei Vigili del Fuoco, è intervenuta, attraverso la ditta di riferimento, che ha tolto definitivamente tutti i teli che, a mo’ di bandiere, svolazzavano pericolosi per peso e consistenza, in balìa del vento di “traversone” (ovest-sud ovest), che si impatta in pieno sulla grande struttura seicentesca. Solo i pochi teli di copertura integri rimasti sul lato sud-est, per ora, sono stati lasciati al loro posto, pur rinforzandone il legame coll’impalcatura in tubi innocenti, col loro disegno a ricordare l’origine della facciata o quel che dovrebbe essere. Anche alcuni dei pannelli di legno pressato, posti alla base ed eretti in origine per motivi di sicurezza, di ostacolo verso intrusi, pulizia e “decoro”, sono stati sostituiti e tutti appaiono al loro posto, così da svolgere la loro funzione. Controllata la grande impalcatura di metallo, le gronde e i raccordi. Per motivo di sicurezza, rimane comunque il divieto di sosta e di fermata nell’area sottostante l’immobile; il divieto è segnalato attraverso una nuova cartellonista verticale posta all’inizio ed alla fine della facciata del palazzo. Per i cittadini, in particolar modo quelli residenti nelle case a confine e coloro che vi lavorano, un sospiro di sollievo per la propria sicurezza e quella, ad esempio, delle autovetture. Basti pensare, che proprio confinante, opera la Confraternita della Misericordia, con numerosi mezzi sempre pronti a muoversi per servizio ed urgenze. Sollievo anche per il rumore, soprattutto notturno, che i pesanti teli provocavano col loro sbattere sulle impalcature e le pareti libere, andandosi ad aggiungere a quello causato dalla pioggia, grandine e vento (di casa …nel Palazzo) quando cadono sul tetto in metallo e soffia tra le centinaia di tubi e raccordi della grande gabbia dell’impalcatura. Dunque un passo avanti di dimensioni soggettive, in attesa di nuove proposte anche in virtù della formazione di una commissione cittadina, progetto “Amministrazione Partecipata, chiamata proprio “Palazzo del Marchese”, che, già nelle proprie riunioni settimanali, cerca di progettare e definire, in accordo con l’Amministrazione, una soluzione ad un problema che ha sempre riportato Piancastagnaio al passato, quando la necessità è il futuro di uno degli immobili più belli della Toscana, almeno sotto l’aspetto progettuale ed ingegneristico di quel periodo e, per alcuni aspetti, anche dei nostri tempi. Il povero Marchese, in fondo, non ha proprio avuto fortuna da queste parti, pur lasciando importanti testimonianze, ancor più sfortunate. Alcune immagine del “prima” e “del “dopo” [gallery columns="4" link="file" ids="16688,16679,16684,16682,17224,17226,17227,17225"]]]>

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