Causa principale della diatriba, la manifestazione “Crastatone e Cantinelle” A Piancastagnaio, il Crastatone, la festa “più antica dell’Amiata sulla castagna”, è ormai terminata da un paio di settimane, ma, a quanto pare, le castagne sono sempre sul fuoco… anzi, su due fuochi! Eh si… due fuochi che ardono bene, visto il dopo di una Festa che sembra voglia far parlare di se per l’ennesima diatriba tra la lista “CentroSinistra per Piancastagnaio” (il PD sostanzialmente anche se rappresentata in consiglio comunale da due non iscritti, se non sbagliamo) e quella di governo “E’ l’Ora di Piano”. Dopo la questione “rifiuti” (clic qui per leggere l’articolo), ecco arrivare la questione Crastatone, dove la causa scatenante da una parte (quella del CentroSinistra per Piancastagnaio) è quella della seconda edizione di “Crastatone e Cantinelle”, ovvero una sorta di “gemellaggio” tra la tradizione pianese, rappresentata dalle castagne ed i prodotti gastronomici locali, e quella di Pitigliano, in provincia di Grosseto, rappresentata dal vino e dalle cantine di tufo. Riportiamo, a favore dei lettori, come sempre e quando possibile, i volantini che si son potuti leggere in questi giorni a Piancastagnaio, rispettando l’ordine della loro diffusione, lasciandoci il diritto di un breve commento in calce e non di giudizio (clic sulle immagini per ingrandire). Per cronologia, dunque, riportiamo quelli del “CentroSinistra per Piancastagnaio, dove, in questo caso, il dibattito, a suon di manifestini, ha inizio. Il primo documento, “Crastatone 2015”, dopo una considerazione su una doppia “comunicazione” pubblicitaria, critica sostanzialmente l’Amministrazione Comunale di come ha affrontato l’attuale edizione del Crastatone (la 49esima), evidenziando di come la crescita negli anni sia dovuta di molto all’impegno delle Contrade e del volontariato. Relativamente a “Crastatone e Cantinelle”, ritenendo comunque positiva l’esperienza della prima edizione (2014), CentroSinistra per Piancastagnaio, evidenzia come la seconda di quest’anno, a differenza della prima, non è stata organizzata attraverso una collaborazione tra Comune e Pro Loco locale, ma affidata direttamente ad una “associazione privata finanziata dall’Amministrazione”. Inoltre si sofferma su come confinanti e vicini all’Amiata, ci siano produzioni vinicole ben più nobili come la Val d’Orcia, Montalcino e Montepulciano. Il secondo volantino (datato 11 novembre 2015), “La cornucopia del Vagaggini”, è interamente dedicato alla questione “Crastatone e Cantinelle”, denunciando senza mezzi termini i costi investiti dall’Amministrazione Comunale, ovvero i contributi alla citata “associazione privata”, apostrofando i responsabili (“…allegri burloni…”) ed i collaboratori (“…famigli…”). Dopo alcuni giorni, il 17 novembre, la risposta della lista “E’ l’Ora di Piano”, l’Amministrazione Comunale per intenderci, non si è fatta attendere. Ecco il documento pervenuto presso la nostra redazione (clic sulle immagini per ingrandire): Il documento, risponde in maniera ironica e sostanziale (maniera utilizzata anche dagli altri descritti pocanzi), alle critiche e accuse del CentroSinistra per Piancastagnaio. Un documento di due pagine che rafforza e sostiene la scelta su “Crastatone e Cantinelle”, parlando di un prossimo gemellaggio con la nota località che si affaccia sulla Maremma Toscana in virtù di legami religiosi, storici e tradizioni che coinvolgono anche le Contrade. Sul documento si sostiene la validità degli investimenti sulla festa e come la Rocca sia divenuta un monumento più valorizzato e frequentato. Sotto l’aspetto della spesa su situazioni ben conosciute e dibattute, è chiara la critica verso le passate Amministrazioni a maggioranza di centro sinistra. Dunque, pur riassunti brevemente i tre comunicati e lasciando, come nostro fare al lettore ogni giudizio o commento, il Crastatone sembra ancora non finire e confondersi col prossimo Natale; in fondo la festa apre all’inverno… Vedremo gli accadimenti nei prossimi giorni e ve ne daremo notizia. Volendo concederci una breve riflessione, crediamo che se tutto questo fosse motivo di riflessione costruttiva e condivisa, ascolto e rilettura anche di proposte passate, è bene che sia accaduto. In fondo, lo speriamo e ci impegniamo nel crederlo, si fa per il bene di una festa che compirà le sue “prime 50 edizioni” nel 2016 (anche bisesto…accidenti); una festa che non va usata ma tutelata, migliorata, curata, amata. Come la castagna che ne è il simbolo e nome, tra l’altro, di una comunità da mille anni. La castagna…il pane dei poveri che rischia di divenire ricchezza per chi non ne conosce la storia, il tipo, il sacrificio ed il valore sociale. Abbiamo voluto, in queste ultime righe, abbandonare la cronaca per alcune riflessioni. La nostra redazione è a Piancastagnaio e quindi conosciamo bene la festa, da sempre, ovvero dalla nascita nel 1968. Ma la riflessione è anche sul valore che questa festa da’ comunque all’Amiata, montagna ricca, fortunatamente, di appuntamenti tradizionali in autunno con a tema la castagna, che hanno indubbiamente avuto nel tempo un “punto di riferimento”, il Crastatone di Piancastagnaio, pur nelle proprie tradizioni e peculiarità. Una festa, la più antica, che rimane ad oggi la più frequentata, organizzata e, probabilmente, più conosciuta sull’Amiata. Perché dunque, per la 50esima edizione, la presenza nella festa anche di rappresentative degli altri comuni dove si festeggia la castagna? ]]>