Piancastagnaio. Presentati tra gli applausi lo scudo di "Asta e Bacchetta" e il "Cupello"

Le opere di Marco Giubbilei e  Dario Cortini, hanno ricevuto l’approvazione generale da parte delle Contrade.


Erano anni e, probabilmente, almeno a nostro pensiero, che non si vedeva un’opera così degna del significato che rappresenta. Lo scudo ligneo di “Asta e Bacchetta”, la manifestazione di abilità nell’uso della bandiera e del tamburo, che si svolge la sera della Festa degli Statuti, non poteva che essere realizzato da chi di Statuti e di arte, se ne intende più che abbastanza, ovvero il professor Marco Giubbilei del Saragiolo di Piancastagnaio, che ha presentato ieri la sua opera tra gli applausi dei Contradaioli. Piancastagnaio_Palio_2016_Presentazione_Scudo_Asta_Bacchetta_--www.gabrieleforti.it__MG_8666Non è così facile realizzare in poco spazio, reso “irregolare” dalla forma obbligata dello scudo ligneo, per di più in un 2016, che obbligava l’artista a ricordare in quello spazio, ben 600 anni di storia pianese, vista la redazione proprio dei Statuti, ricordati, appunto, il 12 Agosto di ogni anno. Ma il Comune e il Magistrato delle Contrade, sapevano bene a chi rivolgersi e, il buon Giubbilei, ha risposto da far suo, disegnando il Podestà del tempo (1416), ispirandosi al grande artista senese Simone Martini e al suo Guidoriccio da Foiano, visitabile nella sala del Mappando del Palazzo Pubblico di Siena, dipingendolo mentre, in pace, percorre a cavallo la strada fra Siena e Piancastagnaio in una sorta d’incontro fra i due estremi territoriali del periodo. Non una mazza in mano per colpire, come nel quadro originale, ma con la penna d’oca tra le dita a sancire il cambiamento. “Abbiamo un grande tesoro e non ce ne rendiamo conto – esordisce emozionato Marco Giubbilei – Piancastagnaio è stato il luogo in cui il passaggio tra Medioevo e Rinascimento è stato sancito in maniera straordinaria. Gli Statuti pianesi, sono i primi di carattere umanistico, dove, nella loro stesura, decadeva il concetto dell’uomo forte, come Guidoriccio, a favore della conoscenza, dello “scire” (sapere). Il Podestà parte da Siena, regno del gotico, per arrivare a una Piancastagnaio, “culla” dell’umanesimo.” Dunque, Giubbilei, ha voluto rappresentare il passaggio storico dovuto agli Statuti, attraverso il viaggio di un uomo non guerriero, così come il suo cavallo; un passaggio attraverso un viaggio e l’inserimento di simboli, come la bandiera con le stemma del Comune,  la scritta in latino sul grande libro degli ordinamenti a ricordarne il seicentenario 1416-2016. Piancastagnaio_Palio_2016_Presentazione_Scudo_Asta_Bacchetta_Marco_Giubbilei_--www.gabrieleforti.it__MG_8666 Subito dopo, la presentazione del “Cupello”, il riconoscimento che andrà il 18 di Agosto, alla Contrada che più si sarà distinta per comportamento e atteggiamento dei propri figuranti nelle uscite previste dal protocollo (Processione, Presentazione dei Fantini e Corteo Storico nell’ordine). Un’opera, dalla forma di un vassoio e tutto cesellato e ornato a mano, quello realizzata dal Dario Cortini, originario di Piancastagnaio, ma nato e residente in quel di Brescia, dove svolge la propria attività artistica. Un Cupello, dalle forme di un vassoio rettangolare e non di un piatto, ma di pregio nelle fattezze e, soprattutto, per la tecnica di realizzazione, ovvero quella cosiddetta a “bulino”. L’artista Cortini, le cui opere sono apprezzate in tutto il mondo (presenti, come ricordato durante la presentazione, in Vaticano e nella residenza dell’ex Presidente della Repubblica Francese Mitterand),guida un gruppo di circa bevnti tra i migliori incisori italiani, facente parte della famosa struttura “La Bottega Incisioni di Cesare Giovanelli” dove si incidono manualmente pezzi unici che vanno dalle armi da fuoco prodotte dai marchi più famosi del settore, a orologi, coltelli, gioielli, penne e stampi di ogni tipo per le più svariate applicazioni. Piancastagnaio_Palio_2016_Presentazione_Cupello_--www.gabrieleforti.it__MG_8666 Il Maestro Cortini, visibilmente emozionato, ha presentato un “Cupello” riproducente, in forme tradizionali, tutti gli elementi inerenti la Festa e il Palio, impreziosite da dorature fatte a mano: l’immagine della Madonna di San Pietro, gli stemmi del Comune, del  Magistrato delle Contrade e delle Contrade, rappresentate anche al centro attraverso quattro fantini a cavallo durante il Palio, che, alla vista dei Contradaioli, han visto nella Contrada di Borgo un segno premonitore di vittoria, vista la prima posizione nel disegno. Un Cortini, sicuramente emozionato, che, nel suo breve discorso,  ha tenuto a ricordare le sue origini Pianesi e il piacere di trascorrere ogni anno, periodi di riposo sull’Amiata. “Una soddisfazione e un onore per me aver ricevuto l’incarico di realizzare quest’opera – ha detto l’artista – Un’incisione completamente fatta a mano detta “bulino” o “punta e martello” a cui ho aggiunto  successivamente delle dorature, sempre fatte a mano. Questa tecnica è molto particolare e al mondo non sono molti a utilizzarla. Ringrazio in forma sincera tutti voi, il Comune e le Contrade.” Piancastagnaio_Palio_2016_Presentazione_Scudo_Asta_Bacchetta_Cortini_--www.gabrieleforti.it__MG_8666]]>

Lascia un commento