Piancastagnaio. Progetto "InVETTA", corso di formazione per i medici di famiglia dell'Amiata

Amiatanews (Marco Conti): Piancastagnaio 15/01/2018 I medici delle due AFT amiatine, si sono incontrati lo Sabato scorso in una giornata formativa organizzata dalla ASL

Importante giornata formativa quella che si è svolta a Piancastagnaio nella mattinata di Sabato 13 Novembre passato e che ha visto la presenza dei medici di famiglia delle due AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) del versante senese e grossetano dell’Amiata. Motivo un corso di formazione, a porte chiuse, relativo alla corretta lettura e comprensione dei dati derivanti dal progetto “InVETTA” realizzato da Agenzia di Sanità Regionale Toscana, che si occupa di studiare la salute dei residenti nei comuni dell’Amiata (Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castell’Azzara, Castel del Piano, Seggiano, Roccalbegna, Radicofani e Castiglione d’Orcia), ovvero quelli maggiormente interessati dalle emissioni degli impianti geotermici esistenti.

InVETTAIndagine di biomonitoraggio e Valutazioni Epidemiologiche a Tutela della salute nei Territori dell’Amiata”, è un’indagine che vuole prendere in esame un campione di 2000 persone, di età 18-70 anni che vede il coordinamento scientifico dell’ARS, lavorano gli operatori della Asl Toscana Sud Est, i medici di medicina generale, il laboratorio di Sanità pubblica di Siena e il Laboratorio di analisi di Nottola. I medici di medicina generale (medici di famiglia) sono dunque parte essenziale del progetto, essendo a contatto quotidiano coi propri pazienti, conoscendone anche le abitudini. Da qui, la volontà da parte loro, nel richiedere un corso di formazione per approfondire le proprie conoscenze e comprendere motivazioni e risultati delle analisi a cui si stanno sottoponendo i cittadini amiatini.

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«Quello di oggi è un corso di formazione per le due AFT Amiata, sia del versante senese che grossetano – ci dice il Dott. Marcello Sbrilli (medico di famiglia e coordinatore AFT Amiata) che abbiamo incontrato in una pausa del corsoche abbiamo richiesto alla nostra ASL che lo ha prontamente organizzato. Nello specifico è un approfondimento del progetto “InVETTA”, anche perché come Medici di famiglia, oltre che a occuparci del singolo paziente, ci occupiamo della comunità e dunque la nostra partecipazione attiva al progetto. Durante il mio intervento ho ricordato Marcello_Sbrilli_01ai colleghi presenti, che ormai abbiamo un’esperienza maturata anche in precedenti iniziative del genere, rivelatasi importante, se non determinate al fine dell’elaborazione dei dati acquisiti. Una collaborazione che continuiamo col “InVETTA” in maniera attenta e fuori da ogni tipo di pressione. Con questo corso vogliamo dunque approfondire la cultura del medico in settori che non sono quelli che affrontiamo ogni giorno, che ci presentano anche parametri nuovi da comprendere. Questo è un corso di formazione che abbiamo ideato appositamente, proprio per approfondire queste conoscenze su argomenti specifici di estremo interesse.» «I cittadini devono essere sensibilizzati alla partecipazione al progetto di ARS Toscana; è un’importante occasione che deve essere vista nella maniera corretta – conclude il Dott. Sbrilli – Oggi è prematuro comunque fare delle conclusioni, che non saranno assolutamente facili; conclusioni che non spettano a noi medici di famiglia. Quando si parla della salute dei cittadini, di tutti noi, ci sentiamo in dovere di essere informati a 360°; anche per questo la presenza di tutti i medici delle due AFT amiatine che dimostra la volontà di conoscenza ma anche l’estrema attenzione al progetto InVETTA.»

La Dottoressa Maria Cristina Aprea, neo direttore del coordinamento tecnico Laboratori di Sanità Pubblica a livello regionale e già direttore della parte di Laboratorio di Sanità Pubblica della Sud Est con sede a Siena, ha affrontato nella sua approfondita relazione, le cause della presenza dei metalli nelle urine (uno degli esami previsti dal “InVETTA”) e la loro corretta interpretazione. «E’ necessario interpretare nel miglior modo i dati di escrezione urinaria e quelli relativi ai metalli presenti praticamente in tutti i comparti ambientali in cui viviamo e che possono essere assorbiti attraverso la via Dottoressa_Maria_Cristina_Aprea_01analatoria, la via cutanea, la via digestiva, soprattutto di tipo dietario, ovvero attraverso l’ingestione di alimenti che possono contenere residui di queste sostanze – ci espone la Dottoressa Aprea –  Attraverso le vie di esposizione, i metalli si ritrovano nell’urina. La loro interpretazione si fa confrontando i dati con dei valori di riferimento che non sono quelli della chimica-clinica, ma quei valori che normalmente si riscontrano nella popolazione che non ha un’esposizione professionale. E’ altrettanto vero, che il superamento del valore di riferimento non è connesso con un effetto tossico; non si può fare considerazione del tipo “superamento del valore di riferimento significhi effetto tossico.” Per parlare di effetti tossici, è necessario mettere insieme al dato di esposizione, uno studio epidemiologico che metta in evidenza quali siano le malattie eventualmente associate con livelli di esposizione superiore a un determinato valore.» «Nell’articolato questionario a cui sono stati sottoposti i cittadini amiatini – conclude la Dottoressa Aprea – , sono raccolti tutti gli aspetti che in qualche modo possono essere caratterizzanti dell’esposizione come, ad esempio, il fumo di sigaretta, il tipo di alimentazione, l’uso di integratori, il tipo di attività lavorativa. I risultati andranno comunque valutati riferendosi  alla popolazione perché è a questo livello che ci si può confrontare con i valori di riferimento. E’ chiaro, che eventuali dati eccessivamente elevati, dovranno essere riconfermati e quindi sarà necessario un successivo prelievo perché essendo questi dati dovuti all’esposizione, di giorno in giorno cambiano anche con significative differenze.»

Ricordiamo che le analisi di “InVETTA”, vengono eseguite, per quanto riguarda la determinazione dei metalli dal laboratorio di Sanità Pubblica con sede a Siena, mentre dal punto di vista dei parametri chimico-clinici dal laboratorio dell’ospedale di Montepulciano – Nottola «Ad oggi possiamo dare l’informazione che sono state contattate circa 700 persone di cui il 90% ha fabio_vollereffettuato le tre fasi previste dal progetto, ovvero la spilometria, gli esami del sangue e delle urine e il questionario ci dice il Dottor Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia di ARS Toscana . Possiamo dire che pur con la sosta nel periodo delle vacanze estive e quelle natalizie, stiamo andando veramente molto bene. La risposta della popolazione è indubbiamente entusiastica per quel che riguarda l’adesione, con la presenza anche di molti volontari. Su questo però vorrei mandare un messaggio di non abbassare il livello di attenzione e dunque della partecipazione dei cittadini allo studio. E’ fondamentale che le persone han visto o vedranno recapitarsi a casa la lettera di invito, partecipino al progetto, anche perché fan parte di un campione determinato da ARS Toscana. Dunque con l’arrivo della lettera, l’invito l’invito è quello a partecipare.» Ulteriori approfondimenti e video servizi sul progetto “InVETTA” al seguente link: http://www.amiatanews.it/piancastagnaio-presentato-progetto-invetta-ars-toscana/]]>

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