Festa doppia nel comune amiatino per la patrona dei minatori e dei Vigili del Fuoco. 60 fa l’occupazione al Siele e all’Argus. Un mese fa, la scomparsa improvvisa del Caposquadra esperto Santi “Francesco” Cheli
E’ stato reso noto dall’Amministrazione Comunale il programma dei festeggiamenti per Santa Barbara, che si celebra il 4 Dicembre di ogni anno, protettrice dei minatori e dei vigili del Fuoco, oltre che dei marinai e, in genere, di tutti coloro che hanno a che fare con fiamme e detonazioni come gli artificieri, i genieri e gli artiglieri.
Dal 2 al 4 Dicembre, sono previsti appuntamenti, particolarmente dedicati alle scuole, che coinvolgono gli alunni della classe V^ elementare della Pasquale Mazzi. Domenica 2 Dicembre, alle 11, si terrà presso la Parrocchia di S. Mara Assunta, la tradizionale Santa Messa in onore di Santa Barbara. Assieme all’Amministrazione Comunale, saranno presenti i Vigili del Fuoco del Distaccamento senese di 
Piancastagnaio, rappresentanti dell’Associazione degli Ex Minatori del Siele e dell’Argus, di ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro e delle Contrade, la Pro Loco e le altre a rappresentanze civili e religiose del paese. Presente anche la Filarmonica dell’Amiata, l’unione delle Filarmoniche Cavallucci di Piancastagnaio e Puccini di Abbadia S. Salvatore, che si ritrovano a pochi giorni dai festeggiamenti di Santa Cecilia. Presenza ancor più significativa per la Contrada di Voltaia che ha come protettrice proprio Santa Barbara, che festeggerà ancor più tra le “proprie mura”, il prossimo 8 Dicembre. A seguire la processione e la deposizione della corona di fiori al Monumento del Minatore dinanzi al lato nord della Rocca, accompagnata dalla musica del “Silenzio” della Filarmonica dell’Amiata e da altri brani che verranno eseguiti dal corpo bandistico. Il momento vedrà gli interventi delle autorità presenti. Alle 12.00, l’aperitivo del Minatore presso il Centro Anziani. Sarà l’occasione per scambiarsi gli auguri per Santa Barbara e, per i più piccoli, poter vedere e toccare da vicino i mezzi utilizzati dai Vigili del Fuoco, disposti nella Piazza del Castello.
Nei due giorni successivi, anche quest’anno ci sarà la bella iniziativa degli ex Minatori con gli alunni della classe V^ delle scuole elementari. Lunedì 3 Dicembre (ore 10.30), essi si recheranno presso la scuola per “Un racconto di storia”, momenti di ricordi e spiegazioni ai più piccoli sulla vita della miniera e sul funzionamento del ciclo produttivo che portava all’imbombolamento del mercurio. Il giorno dopo, Santa Barbara, saranno invece gli alunni a far visita al Piccolo Museo Minerario di Piancastagnaio sito in Piazza de’ l’Orologio, dove potranno ammirare una riproduzione della Galleria 35 così da capire il duro lavoro del minatore anche attraverso delle bellissime riproduzioni di alcuni dei siti/stabilimenti minerari di Piancastagnaio come il Siele e l’Argus, create proprio dai bravissimi ex minatori. Una bella iniziativa portata avanti dall’Associazione che cerca, giorno per giorno, con passione volontaria, di conservare, attraverso la divulgazione e le visite guidate ai siti minerari (purtroppo ferme da circa un anno per motivazioni a loro non riconducibili), il lavoro del minatore e l’evoluzione della società amiatina, condizionata fortemente da un secolo minerario.
Quest’anno, Santa Barbara, ricorre a un mese esatto dalla scomparsa di Santi (Francesco) Cheli, Vigile del Fuoco Caposquadra Esperto di Piancastagnaio, che si è spento improvvisamente 55enne lo scorso 4 Novembre in quel di Acquapendente, cittadina dove risiedeva con la moglie Anna e il babbo Angiolino.
Una ricorrenza che dunque mette insieme ricordi e riflessioni che percorrono passato e presente e che coinvolgono una comunità.
Tutto da conservare con attenzione e rispetto, come il 60° anno dall’occupazione delle Miniere del Siele e dell’Argus, con il giovane Don Zelio Vagaggini nelle gallerie assieme ai minatori, poi a piedi con loro fino a Siena e ancora assieme nel giorno dell’inaugurazione del piccolo museo nel Maggio 2015. Quelle miniere e gallerie, che, per scelta, sembrano oggi ancor più buie e sole del tempo passato.
