Piancastagnaio. Santa Barbara per ricordare una comunità forgiata dal lavoro

Dal 2 al 4 Dicembre si sono tenuti diversi appuntamenti Con la S. Messa di questo pomeriggio, voluta dai Vigili del Fuoco e dedicata al compianto collega “Francesco” Santi Cheli, scomparso a soli 55 anni, lo scorso 4 Novembre, si sono conclusi a Piancastagnaio i festeggiamenti per Santa Barbara, protettrice dei minatori e dei vigili del Fuoco, oltre che dei marinai e, in genere, di tutti coloro che hanno a che fare con fiamme e detonazioni come gli artificieri, i genieri e gli artiglieri.Piancastagnaio_Santa_Barbara_2018_Messa_Vigili_del_Fuoco_20181204_164507Il 4 Dicembre è una data importante sull’Amiata e, per ora, rimane tale, molto festeggiata prima e soprattutto ricordata ai giorni nostri, per una storia passata mineraria di quasi un secolo e mezzo, tra l’800 e il ‘900, e la presenza ultra decennale del distaccamento dei Vigili del Fuoco senese. Ormai sono passati circa 40 anni dalla definitiva chiusura delle miniere pianesi e la festa ha assunto sempre più il motivo del ricordo e, questo, è già molto, sicuramente ben più di chi non la segna nemmeno sul calendario come, del resto, accaduto un po’ di tempo fa. In aiuto al rischio di una futura dimenticanza, la presenza di un’Associazione come gli “Ex Minatori del Siele e dell’Argus” e del loro piccolo museo assieme all’impegno dell’Amministrazione Comunale e del Parco Museo Nazionale delle Miniere dell’Amiata, diviene così importante e fondamentale testimonianza senza Piancastagnaio_Museo_Ex_Minatori_Siele_Argus_0820181128_173613tempo, a rendere vivo il ricordo, cercando di riscriverlo ogni anno, se non nell’anima, almeno nella conoscenza delle nuove generazioni. Non sono molti i ragazzi tra i 25-30 anni ad avere nonni ex minatori in vita; non sempre i loro babbi hanno genitori che hanno conosciuto la durezza della miniera. E’ così, anche in questo 2018, 60° anniversario dalla crisi del ’58 mai più risolta che vide l’occupazione delle miniere del Siele e dell’Argus con il giovane Don Zelio Vagaggini a fianco dei minatori, per settimane giù in galleria a chiedere il lavoro, tutti a piedi, nei giorni dopo, dall’Amiata fino alla Lizza senese.Conoscenza, ricordo e approfondimento: per questo è importante Santa Barbara, assieme al rispetto profondo per il Corpo dei Vigili del Fuoco che la miniera hanno conosciuto nei propri interventi; uomini che operano in ogni situazione e tra il pericolo salvando persone e cose, talvolta beni frutto di una vita di lavoro, come accaduto nel grande incendio del Luglio 2017. Essi non sono un ricordo ma una realtà vera, con tanto di bimbi al loro fianco in questi giorni come il piccolo Gabriel, sempre con il CQE Giovanni Boffa, con tanto di divisa e elmetto, come fosse una sua seconda pelle. Un gioco? Forse anche un insegnamento per il futuro.Piancastagnaio_Santa_Barbara_2018_DSC_0006Quest’anno, a Piancastagnaio, le iniziative dedicate a Santa Barbara, sono state distribuite in momenti dedicati dal 2 al 4 Dicembre. La mattinata di domenica, sotto l’aspetto del coinvolgimento popolare, è stata il momento principale dei festeggiamenti per Santa Barbara, organizzati dall’Amministrazione Comunale, con il coinvolgimento dell’Associazione dei minatori, dei Vigili del Fuoco, dell’ANMIL e con la partecipazione della Filarmonica dell’Amiata e dei (soli) figuranti delle Contrade. Una domenica che ha visto la celebrazione della Santa Messa e l’omaggio al Monumento del Minatore, realizzato dal Maestro Mario Vinci, recentemente scomparso. Sono stati i momenti della riflessione, della preghiera e del ricordo attraverso la testimonianza e l’impegno che raccontano la storia della Comunità di Piancastagnaio e amiatina, forgiata dal duro lavoro delle miniere e caratterizzata dalla presenza del distaccamento dei Vigili del Fuoco. Il valore dell’uomo, della vita e della fede, il significato del lavoro e del sacrificio, sono stati il motivo conduttore delle parole del Parroco Don Gian Luca Emidi e del Sindaco Luigi Vagaggini. Il sacerdote ha ricordato come la celebrazione per Santa Barbara sia coincisa con la prima Domenica dell’Avvento, prima tra le quattro che porteranno al Natale, ovvero alla nascita di Cristo. Un germoglio, quel primo momento di vita che pur sembrando così fragile è in realtà forza e segno di coraggio.Piancastagnaio_Santa_Barbara_2018_DSC_0044Il primo cittadino, ha sottolineato, con emozione, la forza del popolo pianese, forgiato dal lavoro e dal coraggio, che prende origine anche dal duro lavoro delle miniere, iniziato già nell’800. Vagaggini ha voluto richiamare l’importanza del ricordo da trasmettere alle nuove generazioni, per continuare a essere forti e coraggiose come il germoglio che cresce. Vagaggini ha rinnovato la speranza che le miniere del Siele vengano riaperte alle visite, dopo la chiusura per motivi di sicurezza all’interno della galleria Emilia, avvenuta circa un anno fa. Non sono mancati momenti di raccoglimento quando il Capo Squadra Esperto dei Vigili del Fuoco, Giovanni Boffa, ha ricordato la scomparsa del collega Francesco Cheli e letto la Preghiera per Santa Barbara. Armando Romagnoli, ex minatore, ha letto con la solita emozione la Preghiera del Minatore; con lui, in chiesa altri ex minatori e il Presidente dell’Associazione Giuseppe Santelli, tra coloro che conobbero il ’58 minerario. Come da alcuni anni, particolare attenzione è stata dedicata ai giovani alunni delle scuole, con due appuntamenti che hanno coinvolto l’associazione dei minatori e i la classe V^ elementare della Pasquale Mazzi.  Ieri, Lunedì 3 Dicembre, la visita degli presso la scuola per “Un racconto di storia”, ovvero momenti di ricordi e spiegazioni ai più piccoli sulla vita della miniera e sul funzionamento del ciclo produttivo che portava all’imbombolamento del mercurio. Oggi, Santa Barbara, gli alunni hanno fatto visita al Piccolo Museo Minerario in Piazza de’ l’Orologio, dove hanno potuto entrare in una breve ricostruzione della “Galleria 35”, così da capire il duro lavoro del minatore anche attraverso delle bellissime riproduzioni di alcuni dei stabilimenti minerari di Piancastagnaio come il Siele e l’Argus, create proprio dai bravissimi ex minatori. Sicuramente una bella e attesa iniziativa portata avanti dall’Associazione che cerca, giorno per giorno, con passione volontaria, di conservare, attraverso la divulgazione e le visite guidate ai siti minerari (purtroppo ferme da circa un anno per motivazioni a loro non riconducibili), il lavoro del minatore e l’evoluzione della società amiatina, condizionata fortemente da un  secolo minerario.Piancastagnaio_Santa_Barbara_2018_Museo_Minatori_Scuole_20181204_145910Una Santa Barbara con una data che si ripete nei commenti, quella del 1958. Una data quasi spartiacque a Piancastagnaio e la sua comunità che, proprio dalla crisi, da quella forgiatura e dalla tempra dei pianesi richiamata più volte in questi giorni, ha iniziato a scrivere una nuova storia, una nuova forgiatura che ancora continua ed è sempre in movimento tra cambiamenti continui ed evoluzioni ancora non chiare, così com’è oggi quel che viene chiamato il “mercato del lavoro” divenuto parte integrante della globalizzazione. Una terra, quella pianese, che ha messo a disposizione parte del proprio territorio e delle proprie risorse, a  una riconversione mineraria dove tante aziende e loro rappresentanze, nel  giorno di Santa Barbara, non dedicano cano tempo per un fiore o un pensiero. [gallery columns="4" size="gallery-block" link="file" ids="47213,47214,47215,47216,47217,47218,47219,47220,47221,47222,47223,47224,47225,47226,47227,47228,47229,47230,47231,47232,47233,47234,47251,47252,47253,47254,47255,47256,47250,47258,47259,47260"] ]]>

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