Piancastagnaio. "Tesi condivise", il dono di due giovani tra l'economia e la storia di Stosa Cucine

Giulia Vichi ed Alessandro Guerrini, protagonisti con le loro tesi di laurea su Stosa Cucine S.p.A. Il fondatore Maurizio Sani, ha mostrato emozioni, riconoscenza e gratitudine per i due giovani, per i propri familiari e dipendenti. L’orgoglio delle proprie origini, l’impegno, la volontà i fattori del successo. L’avevamo definita una “strenna di Natale” per Piancastagnaio, probabilmente scegliendo un’appropriata definizione nel nostro articolo di presentazione, quasi certi della qualità di una mattinata, come quella della Vigilia di Natale di giovedì, quando abbiamo assistito all’incontro “Tesi condivise – Il racconto di un’esperienza (anzi due)”, ovvero l’esposizione delle tesi di laurea di due giovanissimi laureati di Piancastagnaio, che hanno scelto l’azienda Stosa Cucine S.p.A., come esempio imprenditoriale per la discussione della loro tesi di laurea in discipline economiche. Una mattinata all’insegna della sobrietà e, soprattutto, del riconoscimento e della riconoscenza, che i protagonisti suddetti, si son reciprocamente e rispettosamente scambiati; frutto, per gli uni e per gli altri, del lavoro, l’impegno, la ricerca, lo studio, l’attaccamento alle origini e la determinazione. Gli stessi valori per l’uomo e l’impresa, come a farne un tuttuno e, da lì, il successo. Una sala partecipata, quella del Tetro Belvedere di Piancastagnaio, dove erano presenti alcune decine di persone, ad iniziare dai neo dottori in materie economiche e management Giulia Vichi e Alessandro Guerrini, assieme ai loro familiari ed amici, la Famiglia Sani proprietaria di Stosa Cucine SpA, con Maurizio Amministratore dell’azienda, la moglie Adriana ed uno dei figlioli, David, Direttore Commerciale Italia. In sala anche diversi dipendenti dell’azienda. Per l’Amministrazione Comunale, presente il Consigliere Comunale Samuele Bechini, che, nel suo intervento, ha salutato a nome del Sindaco Vagaggini, i due giovani e la stessa famiglia Sani. Presenti anche alcune testate giornalistiche, come il Corriere di Siena, mentre, la Pro Loco di Piancastagnaio, ha curato, assieme gli organizzatori, l’ospitalità e il rinfresco di benvenuto. Maurizio Sani, fondatore a Piancastagnaio nel 1964 dell’azienda, non ha nascosto la sua emozione durante e dopo la presentazione di un filmato realizzato proprio per i 50anni dalla fondazione della Stosa. Da subito, come suo costume, ha voluto con cortesia e gratitudine rivolgersi ai propri collaboratori ed agli stessi neo dottori, per i risultati raggiunti dovuti all’impegno, al credere ed alla di volontà ricevuta con forza dalla propria famiglia, sempre al suo fianco, e da un territorio “vulcanico”, come lo stesso Maurizio (ci permetterà la confidenza), che sempre ha posto l’appartenenza delle origini amiatine, di Piancastagnaio in particolare, come una delle essenze della propria vita e, quindi, della stessa azienda di proprietà. La volontà dunque, il “combattere”, ovvero l’impegno ed il coraggio delle scelte, come base del successo e non la fortuna. “Alla fortuna ho sempre creduto poco…”, ha esordito in uno dei sui interventi Sani. Il fondatore di Stosa Cucine, rivolgendosi in particolar modo ai propri collaboratori presenti, ha parlato anche dell’importanza di avere attorno a se un team di 180 persone generose nel lavoro e ben preparate, che amano la propria attività e che sono motivo di orgoglio per se e per tutta l’azienda. Piancastagnaio_Tesi_Condivise_Stosa_2015_12_24_005 Un principio che Sani, ha colto nel lavoro di Giulia ed Alessandro, che, parlando di Stosa il giorno della loro laurea in due importanti atenei come l’Università Bocconi di Milano e quella di Siena, han dimostrato riconoscenza all’imprenditoria amiatina e un forte legame al territorio. Giuseppe Sani, nipote di Maurizio, appassionato scrittore e giornalista, storico del territorio, ha condotto con sobrietà e semplicità l’incontro, così come consuetudine e bravura, moderando gli interventi e ponendo domande sulle tesi di laurea ai due giovani, che, non poteva essere altrimenti, hanno illustrato il proprio lavoro con chiarezza e, soprattutto, semplicità, a testimonianza della padronanza sulla materia e sul lavoro svolto. Alessandro Guerrini, dottore in Economia e Commercio (laurea triennale conseguita all’Università di Siena) ed oggi quasi al termine di un’ulteriore specializzazione, rispondendo alle domande del moderatore, ha illustrato i principi guida della sua tesi: “Strategie di sviluppo imprenditoriale nel territorio del Monte Amiata: il caso Stosa Cucine S.p.A.”; uno studio che ha riguardato, oltre a Stosa Cucine, altre nove aziende dell’Amiata. Alla domanda del Sani, sulle motivazioni che l’han portato ad occuparsi di questa azienda, Guerrini ha risposto che il motivo principale è stato proprio quello di “valorizzare il territorio dove sono nato e cresciuto, a dispetto di un posizionamento dell’economia amiatina, troppo a margine di quella nazionale e delle grandi infrastrutture. Proprio in questo senso, Stosa Cucine ha dimostrato e dimostra come la volontà ed il credere, la preparazione ed il lavoro, la capacità e la formazione  siano motivo di riuscita anche in zone di indubbio disagio per le imprese”. Secondo Guerrini, sotto l’aspetto puramente imprenditoriale, Stosa Cucine sta affrontando in maniera efficace due situazioni altrettanto importanti, ovvero il mercato nazionale e quello internazionale, come testimoniano i dati e le informazioni raccolte, anche direttamente dalla stessa Stosa, in continuo trend positivo, pur in periodi dove la crisi nazionale e mondiale ha causato effetti contrari per moltissime aziende. Riferendesi all’organizzazione aziendale, lo studente si è soffermato su come Stosa Cucine abbia le caratteristiche tipiche della maggior parte delle impresa italiana, con una proprietà familiare che nel tempo si è dotata di una struttura manageriale propria che ne ha assimilato le caratteristiche e peculiarità,  a divenirne parte in termini di affidabilità ed obiettivi. Un’azienda che ha fatto del vero “Made in Italy” la sua strategia vincente assieme alla duttilità che l’ha portata ad adattarsi ai cambiamenti del mercato col giusto rinnovo delle strategie. Nel ringraziare il Prof. Lorenzo Zanni, suo relatore della tesi e docente di Marketing Internazionale presso l’ateneo senese, Alessandro ha parlato della disponibilità del docente a collaborazioni sul territorio ed in particolare con Stosa Cucine. Nella stesura della tesi, il modello applicato da Guerrini è stato quello denominato “Concorrenza allargata”, ideato e sviluppato da Michael Eugene Porter, famoso accademico ed economista statunitense. Il modello di Porter ha individuato delle “forze” che operano nell’ambiente economico e che, con la loro azione, possono togliere nel lungo periodo redditività alle imprese. Tali forze agiscono infatti con continuità, e, se non opportunamente gestite, potrebbero portare alla perdita di competitività. Gli attori di tali forze sono la concorrenza diretta, i fornitori, i clienti, i potenziali entranti e i produttori di beni sostitutivi. Alessandro Guerrini, ha considerato l’Amiata inserita in un ambito socio-economico-demografico, come una “barriera” con difficile accesso in ingresso ed in uscita rispetto alla concorrenza. Il suo elaborato “Strategie di sviluppo imprenditoriale nel territorio del Monte Amiata: il caso Stosa Cucine”, è diviso in tre capitoli: il primo, dedicato alla storia dell’economia sviluppata nell’area del Monte Amiata con il periodo dei progetti imprenditoriali legati alla “riconversione mineraria”, alcuni dei quali, oltre la stessa Stosa Cucine, con importanti successi anche a livello nazionale; il secondo capitolo fa una analisi della situazione socio-economica attuale, analisi, che attraverso una complessa matrice su assi cartesiani, risultato della sovrapposizione di due rapporti come la variazioni di fatturato e la variazione del ROI (ROI, l’indice di redditività del capitale), ha portato a rappresentare  i dati economici delle principali aziende presi in esame, relativi al periodo 2010-2013; il terzo capitolo, dedicato interamente a Stosa Cucine, raccontandone la storia, le decisioni imprenditoriali e di marketing prese nel tempo con l’evoluzione degli assetti strategici. La tesi di Guerrini si conclude con l’auspicio che le aziende del territorio, prendendo anche spunto da Stosa nella loro impostazione manageriale, possano affermarsi anch’esse a livello nazionale ed internazionale, dando prestigio anche a tutto il territorio dell’Amiata. A conclusione del suo intervento, Alessandro, ha inviato un messaggio alle aziende del territorio affinché sappiano apprezzare le nuove generazioni, soprattutto quelle locali, la loro volontà di affermazione e di dare il massimo per il proprio territorio di origine. [caption id="attachment_15009" align="aligncenter" width="400"]Foto Gabriele Forti Foto Gabriele Forti[/caption] Cogliendo la proposta di una collaborazione tra Stosa Cucine e l’Università di Siena, il moderatore Giuseppe Sani, ha ricordato come l’azienda abbia già stabilito un accordo con l’ITIS Avogadro di Abbadia S. Salvatore, per realizzare corsi di orientamento professionale e di marketing. Giulia Vichi, recentemente laureata presso la facoltà di Economia dell’Università Bocconi di Milano, ha presentato la sua tesi “La forza della media impresa italiana: il caso Stosa Cucine S.p.A.”. Un lavoro basato in quattro sezioni, che parte da un’analisi dell’imprenditoria nazionale basata su due tipi di approccio manageriale, ovvero quello dei “declinisti” e degli “ottimisti”. Due modi di intendere ed essere imprenditori, che vedono i “declinisti” coloro che valutano pessimisticamente la piccola e media impresa al punto da ritenerla un vero e proprio cancro per l’economia nazionale, a differenza degli “ottimisti”, che, al contrario, credono fermamente nella valorizzazione e nel sostegno di questo tipo di impresa in Italia, così come evidenziato dalla più che positiva considerazione anche a livello internazionale. Il lavoro di Giulia, evidenzia come i “declinisti” siano “economisti puri”, che guardano il fenomeno imprenditoriale dall’altro, senza viverlo direttamente, avendone di conseguenza una visione d’insieme, basata su statistiche ed analisi, diversamente dagli “ottimisti”, identificabili nei manager che vivono direttamente sul campo l’azienda. Secondo la dottoressa Vichi, sostenitrice di quest’ultima visione imprenditoriale, Stosa Cucine rientra di diritto tra le aziende a gestione “ottimista”, che pur rientrando nella piccola e media impresa per via delle dimensioni, pur con una proprietà familiare (non vista positivamente dalla teoria declinista), vanta un fatturato ben superiore a quello massimo previsto da tale tipo di classificazione aziendale (50milioni annui). Un “caso anomalo”, come l’ha definita la stessa Vichi che l’ha spinta, assieme al fatto di essere una delle aziende più rappresentative del territorio di nascita, a farne oggetto di studio per la propria tesi di laurea presso l’ateneo milanese, apprezzato anche all’estero. Dunque, come il collega Guerrini, anche per la neo laureata di Piancastagnaio, l’appartenenza al territorio sono state motivo di orgoglio di studio e di orgoglio nel giorno più importante come studente. Vichi si è soffermata sulla gestione “familiare” di Stosa Cucine, vedendola come vero e proprio punto di forza e motivo del forte sviluppo avuto nel tempo, confermato dallo stesso Presidente Maurizio Sani, che ha parlato di un vero e proprio “patto di famiglia”. Una tesi che per capitoli si è addentrata nel mondo Stosa Cucine, raccontandone le strategie sino ad arrivare all’essenza dell’impresa, analizzandone i bilanci, facendo comparazione con altri importanti aziende nazionali ed il mercato della produzione delle cucine. Secondo la Vichi, la strategia di Stosa, è basata sulla “differenzazione”. Una scelta imprenditoriale che, pur non ha cambiando mai il tipo di prodotto da realizzare, la cucina, ha altresì creato i presupposti per soddisfare le richieste dei clienti. Le tre linee, quella contemporanea , quella moderna e quella classica, che sono in grado di porla con favorevoli risultati sui mercati nazionali ed internazionali. Giulia ha poi trattato, applicato nella propria tesi, del “Decalogo dell’Impresa Forte” stilato da due economisti, Preti e Puricelli, quest’ultima relatrice della studentessa. Tra i principi del decalogo, applicato a Stosa Cucine e rispettato in tutti i suoi dieci punti, quello che un “buon manager deve avere delle radici forti sul proprio territorio, ma essere cittadino del mondo”, esattamente come Stosa ha fatto e si promette di fare a partire dal fondatore Maurizio Sani, considerato dalla Vichi, un “imprenditore forte”, così come vuole lo stesso decalogo. Questo, secondo la stessa dottoressa, vuol dire anche che ad oggi un imprenditore forte deve comunque avere affianco a se collaboratori altrettanto forti, così come Stosa ha fatto inserendo nella proprietà i familiari e collaborando con manager e dipendenti di indubbie qualità. [caption id="attachment_15010" align="aligncenter" width="400"]tesi_condivise--www.gabrieleforti.it__ORT7568 Foto Gabriele Forti[/caption] Al termine degli interventi dei due giovani laureati, vista la richiesta di collaborazioni con l’Università di Siena e la Bocconi di Milano, oltre a quella già esistente con Istituti tecnici nella zona, Giuseppe Sani ha proposto la creazione di una borsa di studio per quegli studenti che si occuperanno di Stosa, anche come ulteriore strategia di marketing dell’azienda, raccogliendo il parere favorevole del patron Maurizio Sani. Un Maurizio Sani, che, a chiusura, ha voluto ricordare le prime origine dall’azienda coi primi soci, il fratello Bruno e Perseo Stolzi, ha parlato che la vera garanzia per il futuro dell’azienda sono i suoi ragazzi, David, Mauro e Leonardo che, con la squadra che è stata creata intorno, portano avanti con saggezza e volontà un’azienda che da’ oggi lavoro a 180 dipendenti e a molti più operatori del cosiddetto indotto. Sani non ha nascosto l’orgoglio di essere un’azienda dove tutto s’è fatto grazie alla forza del lavoro, un’azienda libera da sostegni politici o finanze pubbliche amministrate. Piancastagnaio_Tesi_Condivise_Stosa_2015_12_24_004 Una mattinata, quella della vigilia di Natale, trascorsa serenamente nella condivisione di nobili ideali, equilibrata nello svolgimento, curata nei particolari che l’han resa semplice nella profondità del messaggio. Di seguito, alcune interviste rilasciate dai protagonisti dell’incontro.


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