Amiatanews: Piancastagnaio 26/07/2019
Un diciannovenne preleva 170 Euro ma poi giunge il rimorso e restituisce la tessera magnetica alla conosciuta proprietaria che ritira denuncia e querela. Come da legge, si procederà d’ufficio e il procedimento penale innescato andrà comunque avanti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena
Una signora di 46 anni, titolare di un noto agriturismo con annessa azienda agricola, aveva denunciato presso la Stazione Carabinieri di Piancastagnaio lo smarrimento del proprio bancomat che in breve aveva anche bloccato presso l’istituto di credito che lo aveva emesso. Nel frattempo, però, qualcuno aveva fatto uno strano prelievo, approfittando del fatto che, assieme alla carta di pagamento, la signora aveva perso anche un foglietto che indicava il codice pin. Il prelievo era anomalo per il fatto che erano stati sottratti solo 170 euro invece dei canonici 250. Sembrava che l’approfittatore di turno volesse dire: sono disonesto ma non troppo, non voglio toccare tutto il plafond.
La signora aggiungeva così una bella querela, chiedendo che si procedesse nei confronti di chi forse le aveva rubato il bancomat in una situazione che la donna non sapeva ricostruire o ricordare in qualche modo.
Un paio di giorni dopo un ragazzo di nemmeno vent’anni, uno studente, si presentava a lei con tanto di scuse e restituiva bancomat e denaro. Si era trattato di una leggerezza, secondo la ricostruzione di quest’ultimo, egli aveva trovato quella carta magnetica per terra con tanto di pin, davanti a un bar e si era fatto prendere dalla tentazione. Rimuginando poi sul proprio cattivo comportamento, avendo anche compreso chi fosse la persona derubata, aveva deciso di rimediare, pur andando incontro a un’inevitabile brutta figura. La donna si recava ancora dai Carabinieri e ritirava tutto: denuncia e querela.
Il problema è che non si tratta soltanto di un furto ma dell’indebito utilizzo di una carta di credito, un reato a se per cui si procede d’ufficio e il procedimento penale innescato andrà comunque avanti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, anche se tutto sommato, si dovrà pur tener conto del ravvedimento attuoso dell’indagato, che a 19 anni ha commesso una sciocchezza ma ha avuto anche il coraggio di prendersi delle responsabilità
Fonti.
Comunicato Stampa 26/07/2019