Piancastagnaio. Tutto pronto per la mostra del Maestro Paolo Borghi alla Rocca

La mostra alla Rocca Aldobrandesca dal 10 di agosto al 10 novembre 2015. L’artista è l’autore anche del panno per il Palio 2015. Inaugurazione alle ore 18:00 dopo la presentazione del Palio Due giorni di attesa all’inaugurazione dell’attesa mostra del Maestro Paolo Borghi, che si terrà a Piancastagnaio Lunedì 10 Agosto, alle ore 18:00. Un altro appuntamento di qualità all’interno della Rocca Aldobrandesca e Senese di Piancastagnaio, sicuramente il monumento più rappresentativi di Piancastagnaio, che, dall’insediamento della giunta Vagaggini, sta aprendo al pubblico sempre più spesso, presentando appuntamenti eterogenei. Paolo_Borghi_Copertina_Catalogo_201508_800x600La mostra, organizzata e promossa dal Comune di Piancastagnaio, è stata voluta personalmente dal Sindaco Luigi Vagaggini, amico personale di Paolo Borghi, il quale ha voluto dare il proprio disinteressato contributo attraverso un’esposizione di sculture ed opere di pregio, di alto spessore artistico e culturale. Paolo Borghi, conosciuto nel mondo, vanta importanti esperienze e collaborazioni professionali di alto livello già a partire dagli anni ’60. Uno scultore che ha realizzato opere utilizzando diversi materiali: dal legno alla terracotta, dal marmo al bronzo, partendo dalle proprie ed evidenti radici classiche e cristiane. Numerosissime le recensioni e gli attestati di stima della critica nazionale ed internazionale. Un’altra “eccellenza”, come ama dire il primo cittadino pianese, che contribuirà a rendere nota Piancastagnaio ben oltre le proprie mura; un artista di indubbio valore e dall’altre comprensibile nella sua naturale bellezza. La mostra ci presenterà compiutamente l’artista e la sua storia, le sue opere, le motivazioni di un’amicizia che l’han portato ad arricchire una riscoperta offerta culturale ed artistica a Piancastagnaio. Ma il riconoscimento verso Paolo Borghi va oltre la personale alla Rocca Aldobrandesca. L’Amministrazione Comunale ha voluto affidare all’artista lombardo, la realizzazione del simbolo più caro alla comunità di Piancastagnaio: il Palio che si disputeranno le Contrade il prossimo 18 agosto e che verrà presentato poco prima l’inaugurazione della mostra. Un gesto importante sostenuto da sentimenti nobili come l’amicizia, la stima, la forza, la riconoscenza ed il merito; quella nobiltà dell’anima alla base dello stesso Palio, della tradizione pianese e della Madonna di San Pietro a cui la “bandiera” è dedicata. Lo stesso anche per Paolo Borghi, che si troverà immerso in atmosfere sconosciute, dinanzi ai popoli delle Contrade in forte attesa, attento nel giudizio ed a tutti i “segnali” che i contradaioli leggeranno sul panno che verrà presentato. Una giornata che segnerà dunque, la proposta artistica e culturale e la storia di Piancastagnaio, dopo alcuni anni. Finalmente. [caption id="attachment_11153" align="aligncenter" width="300"]Paolo_Borghi_Alpi Paolo Borghi. “Le Alpi” – Bronzo[/caption]   [caption id="attachment_11159" align="aligncenter" width="300"]Paolo_Borghi_Ancora_Primavera Paolo Borghi. “Ancora primavera” – Bronzo[/caption] [divider] Riprendiamo dal catalogo dedicato alla personale del maestro Paolo Borghi, le parole di stima, gratitudine ed amicizia, che Luigi Vagaggini ha voluto dedicare all’evento e, soprattutto, all’artista. Sono orgoglioso di ospitare a Piancastagnaio la personale del maestro Paolo Borghi e sono profondamente felice che egli abbia accettato di dipingere il drappellone del Palio delle Contrade vagaggini_00dell’anno 2015.  Una profonda amicizia ci lega da lunga data: ho conosciuto il padre, Stanislao Borghi, abilissimo cesellatore che preparava da sé i suoi punzoni, proprio come i grandi artisti rinascimentali; uomo di grande fede, morto all’età di cento anni. Ho sempre stimato l’operato di questo artista che crea figure dalle forme morbide ed eleganti e così ho trovato quasi logico chiedergli di dipingere per gli abitanti della nostra terra pianese il “cencio”, che premierà un anno di sforzi e di fatiche che si sono espletate dentro la contrada. Secco è stato il suo primo rifiuto sottolineando che egli è scultore e non pittore; gli ho ribadito più volte che lo stesso Michelangelo si considerava scultore ma proprio dalle sue mani poi uscì il capolavoro della Sistina. E quando guardo le sue opere, siano esse monumentali che di dimensioni più ridotte, proprio ai “prigioni” michelangioleschi mi viene da avvicinarlo, con la differenza che le sue figure, prevalentemente femminili, poi, uscendo dalla materia, si caricano di grazia e di dolcezza.  Mi affascinano le pietre dalle quali fuoriescono figure antropomorfe o zoomorfe che siano e sulle quali si costruiscono, per magia, piccoli paesaggi sospesi tra fiaba e storia.  Se le osservo riesco a percepire da alcune di queste opere “l’odore del mare” che da sempre gli è caro. Una grande umanità viene trasmessa dai volti, dai corpi, dai particolari anatomici che egli ritrae.  Un senso di amore per l’arte trasuda dalle sue figure. Amore per le forme, per la materia che le sue mani plasmano in modo così magistrale.  Mi chiedo se la conoscenza della nostra montagna, del nostro paese, delle sue pietre, siano esse i massi monolitici o le pietre lavorate delle case del centro storico che io reputo per certi versi così vicino al suo operare, potrà ispirare il suo lavoro. Penso all’Amiata come vulcano, che nelle viscere genera e modella pietre e mi richiamo alla metamorfosi che compie la creta diventando terracotta o al bronzo che, fuso, prende forma passando attraverso il fuoco. Così mi convinco che tra l’operato di Paolo Borghi e la nostra terra, forte è il legame.  Ritrovo in alcune sue cromie i colori di questo fuoco che ci ha generato o il colore intenso del cielo terso che nelle fredde ma serene giornate invernali ci fa da sfondo. Ed allora, carico di gratitudine e riconoscenza, orgoglioso dell’amicizia che mi lega a lui e alla sua famiglia, mi appresto ad accogliere l’amico e il maestro con la speranza che questa nostra terra sia per lui “incontro fecondo” per la sua arte.


Ripercorriamo la biografia di Paolo Borghi (fonti: catalogo mostra Piancastagnaio) Paolo Borghi nasce a Como nel 1942 da padre comasco e da madre mantovana. Le sue esperienze artistiche si legano alla bottega paterna, essendo figlio di un rinomato cesellatore molto noto soprattutto negli ambienti ecclesiastici per la realizzazione di veri e propri capolavori di arte orafa. E` grazie alla perizia paterna che impara tutte le tecniche del trattamento dei metalli, ed in particolar modo l’arte della lavorazione dell’oro e dell’argento. Negli anni giovanili segue con profitto i corsi di pittura, scultura e architettura tenuti all’Accademia di Brera e al Castello Sforzesco di Milano. A partire dagli anni Sessanta decide di dedicarsi interamente alla scultura, acquistando una particolare attitudine all’utilizzo del bronzo ed alla realizzazione di opere di grande dimensione. In questo periodo è impegnato in importanti opere pubbliche come il Cristo Re, monumentale scultura bronzea per la cattedrale di Esmeraldas in Ecuador, ed i portali in bronzo per la Chiesa dei S.S. Pietro e Paolo a Rovellasca (Como). Tiene la prima personale nel 1972 alla Galleria Cadario di Milano. Emerge nella sua ricerca l’interesse verso il disegno e la scultura lignea. paolo_borghi_ritratto_catalogoNel corso degli anni Ottanta riscopre l’interesse verso la classicità ed il mito, che si evidenzia nel prevalente utilizzo del marmo di Carrara. Nel 1984 realizza le porte in rame per la Basilica dei S.S. Apostoli Pietro e Paolo a Milano. Seguono importanti personali allestite in prestigiose gallerie italiane quali la Galleria del Naviglio a Milano e la Galleria Apollodoro a Roma, e si intensifica la sua presenza a grandi rassegne di arte contemporanea in Italia e all’estero. Nel 1986 è invitato ad esporre alla XLII edizione della Biennale di Venezia. Nel corso del 1987 espone a Dallas cinque monumentali sculture in marmo commissionate dalla Bell Telephone di Atlanta, successivamente cedute al Mola Center di Los Angeles. Contemporaneamente avvia una importante collaborazione con l’ arch. Pilip Johnson realizzando una scultura monumentale in marmo “Apollo e Dafne” collocata nel The Crescent Building a Dallas. Nel 1989 è invitato alla XXXI edizione della Biennale di Milano al Palazzo della Permanente. Realizza un gruppo statuario in marmo per il nuovo Palazzo dei Congressi ad Agrigento dell’ arch. Crescini. Nel frattempo avvia un’ importante collaborazione con l’ arch. Paolo Portoghesi che prosegue tuttora. Per lo stesso ha già realizzato, tra l’altro, quattro grandi sculture collocate nel Centro civico Culturale Sociale a Poggioreale di Sicilia, un grande altorilievo in marmo nella nuova cappella “Don Rizzo” alla Chiesa Madre di Alcamo e una scultura in marmo “La Geometria” collocata nella scala d’ onore di Palazzo Corrodi a Roma. Alla fine degli anni Ottanta sviluppa un forte interesse verso la duttilità della terracotta, riscopre così la gratificante immediatezza del gesto. Gli anni Novanta segnano nella carriera dello scultore una ulteriore svolta accompagnata dal crescente interesse della critica più qualificata verso il suo lavoro: Rossana Boscaglia, Maurizio Calvesi, Carlo Fabrizio Carli, Giorgio Cortenova, Enzo Fabiani, Maurizio Fagiolo dell’Arco, Flaminio Guardoni, Italo Mussa, Elena Pontiggia, Franco Solmi, Roberto Tassi, Paolo Portoghesi, Giorgio Severo, Alessandro Riva, lo scrittore Giorgio Soavi, Edward Lucie-Smith, famoso poeta e fotografo nonché critico d’arte, e molte firme del giornalismo specializzato. Tra il 1991 e il 1992 esegue ritratti in marmo dei governatori della Banca d’Italia Paolo Baffi, collocato nella sede di via Nazionale, e Guido Carli, collocato nelle Officine Carte e Valori di Pier Luigi Nervi a Roma. Per il nuovo stadio “Nereo Rocco” di Trieste realizza un’imponente scultura in marmo raffigurante “Nike”. Partecipa alle più significative rassegne d’arte come il Tokyo Art Expo, il Miart di Milano, l’Arte Fiera di Bologna, il FIAC di Parigi ecc. Nel 1998 esegue la nuova monetazione per la Città del Vaticano. Nell’anno successivo la medaglia ufficiale per il giubileo 2000 e la monetazione straordinaria per l’Anno Santo. Sempre nel 1999 realizza a Paola il grande portale in bronzo della nuova Basilica del Santuario di San Francesco di Paola, patrono della gente di mare e della Calabria, con la grande statua del Santo in marmo a cui si aggiunge nel 2001 un grande altorilievo in marmo raffigurante “l’Ultima Cena” per il presbiterio della stessa nuova chiesa. Nel 2005 esegue il monumento funerario in bronzo dell’Arcivescovo Mons. Oscar Romero, simbolo dei nuovi martiri della Chiesa, ucciso il 24 marzo 1980 a San Salvador. La tomba è collocata all’interno della Cattedrale di San Salvador. Sempre nel 2005 realizza per il Duomo di Terni, dove nel 2002 aveva già eseguito il nuovo presbiterio in marmo (l’altare maggiore, l’ambone e la sede), anche il Crocefisso in argento e bronzo. Dal 2000 ha allestito importanti personali anche negli USA, in Canada, Olanda e a Trieste. Molto apprezzata dai collezionisti italiani ed esteri, la sua scultura ben si colloca in una dimensione tra la tradizione e la modernità, attenta alle radici classiche e cristiane dell’Europa ma allo stesso tempo portatrice di valori nuovi e moderni. Nel 2008 inizia un importante programma di lavoro per il museo “Cheon Jeong Gung Museum” in Corea. Nel 2010, al Castello Reale di Racconigi, partecipa alla quinta edizione dell’esposizione biennale internazionale di scultura promossa dalla Regione Piemonte e curata dal Prof. Luciano Caramel intitolata “Scultura internazionale a Racconigi 2010 – Presente ed esperienza del passato”. Nel 2011 colloca nello stesso museo un importante gruppo in bronzo composto da 18 figure di grandi dimensioni. Sempre nel 2011 una sua scultura in terracotta, dedicata a Galileo Galilei, è donata da Benedetto XVI alla prestigiosa Biblioteca Vaticana Sisto V. [caption id="attachment_11160" align="aligncenter" width="300"]Paolo_Borghi_Fratture Paolo Borghi. “Fratture” – Bronzo[/caption] [caption id="attachment_11154" align="aligncenter" width="300"]Paolo_Borghi_Terra_Esperos Paolo Borghi. “Nella terra dell’Esperos” – Bronzo[/caption] Queste le principali opere pubbliche di Poalo Borghi
  • 1965
    • Cristo Re, grande scultura in bronzo (6mt.) che capeggia sulla facciata della Cattedrale di Esmeralda, Ecuador.
  • 1967
    • Monumento ai Caduti, Fino Mornasco, Como 1969-1970
    • Portali in bronzo dedicati ai S.S. Pietro e Paolo, Parrocchia di Rovellasca, Como.
  • 1982
    • Ulisse, grande scultura in bronzo, acciaio e granito, Parco Primo Maggio, Malnate, Varese.
  • 1984
    • Porte in rame per la Basilica dei S.S. Apostoli Pietro e Paolo, Milano.
  • 1987
    • Colonne, cinque sculture monumentali in marmo commissionate dalla Bell Telephone di Atlanta, poi cedute al Mola Center, Los Angeles, California.
    • Apollo e Dafne, scultura monumentale in marmo statuario, Crescent Building, Philip Johnson, Dallas, Texas.
  • 1989
    • Apollo e Dafne, marmo statuario, nuovo Palazzo dei Congressi dell’arch. Crescini, Agrigento.
  • 1990
    • Quattro grandi marmi nella piazza progettata da Paolo Portoghesi, Centro Civico Culturale Sociale, Poggioreale di Sicilia, Trapani.
  • 1991
    • Paolo Baffi, ritratto in marmo dell’ex governatore della Banca d’Italia, sede di via Nazionale, Roma.
    • Altorilievo in marmo statuario, Chiesa Madre, Cappella Don Rizzo, Alcamo, Trapani.
  • 1992
    • Nike, monumentale scultura in marmo, Piazzale Valmaura prospiciente il nuovo stadio “Nereo Rocco”- progettazione dello studio Celli Rognoni – Trieste.
    • La Geometria, scultura in marmo statuario, collocata nella scala d’onore di Palazzo Corrodi – ristrutturazione di Paolo Portoghesi – Roma.
  • 1994
    • Guido Carli, grande ritratto in marmo, Officine Carte Valori della Banca d’Italia, Roma.
    • Il Costruttore, bronzo, Malnate, Varese.
    • La grande scogliera, scultura in bronzo, comune di Gorla Maggiore, Varese.
    • S. Martino, pannello in bronzo posto sulla torre campanaria della parrocchia, Malnate, Varese.
  • 1998
    • Nuova monetazione per la Città del Vaticano.
  • 1999
    • Medaglia ufficiale per il Giubileo del 2000.
    • Moneta straordinaria da 2.000 Lire per l’Anno Santo.
    • Portale della nuova Basilica di S. Francesco di Paola, architetto Sandro Benedetti, Paola, Cosenza.
  • 2000
    • L’Immacolata, statua in terracotta per la cappella esterna del Centro “Cascina San Martino”, arch. Paolo Zermani, Noceto, Parma.
  • 2001
    • Sei ritratti in bronzo. Omaggio ai maggiori urbanisti Italiani del Novecento, Ministero dei Lavori Pubblici, Roma.
    • L’ultima cena, grande altorilievo in marmo per il presbiterio della nuova Chiesa del Santuario di S. Francesco di Paola, Paola, Cosenza.
  • 2002
    • Nuovo presbiterio in marmo (altare, ambone, cattedra) del Duomo di Terni.
    • Vento di Primavera, scultura in bronzo, Piscine Monte Bianco, Verona.
  • 2005
    • Monumento funerario dell’Arcivescovo martire Mons. Oscar Romero, grande scultura in bronzo collocata nella Cattedrale di San Salvador, El Salvador.
  • 2006
    • Grande Croce in argento, bronzo e pietre preziose per il Duomo di Terni.
  • 2007
    • Grande scultura in marmo per il Centro Logistico di Villa Spada della Guardia di Finanza, Roma.
  • 2008
    • Opere in marmo per il Cheon Jeong Gung Museum in Corea del Sud.
  • 2009
    • Altare, grande statua del Cristo Risorto e l’ambone realizzati in terracotta per la nuova chiesa di Calcata (VT) progettata dall’arch. Paolo Portoghesi.
  • 2010
    • Grande crocifisso in argento, bronzo e pietre preziose, per la chiesa parrocchiale di Gorla Maggiore (VA).
  • 2011
    • Gruppo scultoreo in bronzo composto da 18 figure di grandi dimensioni, collocato nel Cheon Jeong Gung Museum in Corea del Sud.
  • 2012
    • Saltrio altare e ambone realizzati in pietra per la chiesa abbaziale cistercense San Bernardo di Fontevivo (PR).
  • 2012- 2013
    • Altare, ambone e le statue dei due Santi protettori di Calcata, S. Cornelio e S. Cipriano realizzati in terracotta per la nuova chiesa di Calcata progettata dall’architetto Paolo Portoghesi.
  • 2014
    • Beato Padre Spinelli statua in terracotta, per l’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda
[caption id="attachment_11158" align="aligncenter" width="291"]Paolo_Borghi_Nike Paolo Borghi. “Nike” – Bronzo[/caption]   [caption id="attachment_11156" align="aligncenter" width="232"]Paolo_Borghi_Citta_Nascosta Paolo Borghi. “La città nascosta” – Bronzo[/caption]   [caption id="attachment_11155" align="aligncenter" width="300"]Paolo_Borghi_Grande_Frattura Paolo Borghi. “La grande frattura” – Terracotta[/caption] [caption id="attachment_11157" align="aligncenter" width="300"]Paolo_Borghi_Cavalcata_Interrotta Paolo Borghi. “Cavalcata interrotta” – Bronzo[/caption] Anche il Prof. Marco Giubbilei, su richiesta dell’Amministrazione Comunale di Piancastagnaio, ha voluto dare il proprio contributo attraverso una sentita presentazione di Paolo Borghi. Parole che ci accompagnano, in un viaggio senza tempo, a percorrere le opere del maestro, immaginando l’anima che guida la mente e la mano dell’artista. Ne riprendiamo alcuni passi, pubblicati sul catalogo della mostra … Pochi disegni e diverse sculture che portano dentro di sé una straordinaria forza interiore. Una tecnica elegante, una capacità rielaborativa eccellente ed una maestria espressiva marco_giubbileiestremamente efficace danno vita a bronzi e terrecotte. …Reali ed irreali allo stesso tempo, classiche e modernissime, ma soprattutto eleganti, mi ricordavano per alcuni versi uno dei punti cardine dell’estetica di Michelangelo per la quale l’opera d’arte è già nascosta dentro il blocco di pietra ed il compito dell’artista è quello di liberarla. Materia grezza e figura diventano così un tutt’uno alternandosi nelle superfici delle opere in un gioco che potrebbe rimandare alla sfera della magia o dell’illusione, dove ogni cosa è possibile, dove gli equilibri che regolano il gioco delle parti diventano precari, ma al tempo stesso stabili e reali. … (Come nella filosofia) di Eraclito, per la quale “tutto cambia”, tutto si trasforma in una danza nella quale superfici grezze e scabre si trasformano in figure levigatissime, che nella parte scabra dell’opera trovano il loro completamento… le prime non potrebbero vivere senza le altre, anzi, non potrebbero nemmeno esistere: parti diverse che convivono tra di loro ma necessarie ciascuna al suo opposto. …Mistero, realtà? Sacro o profano? … se dovessi descrivere l’operato di questo artista lo identificherei come “l’artista del vento”. Ho osservato le ciocche dei capelli non acconciate, i veli leggeri che coprono e disegnano i corpi perfetti, le punte dei cipressi che svettano accanto alle architetture semplici ed austere, gli equilibri di certe figure sdraiate sul nulla ed ecco che quel soffio leggero, a volte quasi impercettibile,  ma reale e continuo, prende forma giocando, dolce e delicatissimo, con ogni cosa che accetti di giocare con lui.  Così le ciocche di capelli si allungano e i veli leggeri si increspano tra i corpi nudi e le superfici rugose, disegnando forme pronte a cambiare in un solo attimo di tempo che passa. Mi è sembrato, allora, di poter percepire il soffio di questo vento leggero, creatore di forme instabili quanto improbabili, anche sui corpi nudi delle figure o sugli spacchi di quelle superfici scabre e primitive. Un vento “amante”, dunque, che sembrava carezzare quelle forme per assaporarne la carne, i muri dei piccoli borghi (e mi si perdoni il gioco di parole) che appaiono, del tutto inattesi, o magari logicamente aspettati, dalle parti anatomiche, i cipressi che si alzano quasi solenni, in un gioco che ho spesso ritrovato nella terra di Val d’Orcia … Vento “amante”, sì, ma anche “creatore”. Penso alla mano del maestro Borghi e non posso fare a meno di pensare al vento che da sempre modella la terra, i deserti, le rocce: leggero, continuo, straordinariamente efficace. … Sento, allora, quanto il maestro Borghi, pur così geograficamente lontano da questo nostro lembo di terra toscana ne sia straordinariamente vicino, interprete forse di una cultura che affonda le radici in quegli scultori del primo Medioevo il cui compito era “semplicemente” trasformare la materia grezza in un canto di lode, fatto di forme semplici, al Creatore. [caption id="attachment_11165" align="aligncenter" width="249"]Paolo_Borghi_Luce_di_Primavera Paolo Borghi. “Luce di Primavera” – Terracotta[/caption] [caption id="attachment_11164" align="aligncenter" width="300"]Paolo_Borghi_Gaia Paolo Borghi: “Gaia” – Bronzo[/caption]

Fonti. Testi ed immagini, ripresi parzialmente dal catalogo ufficiale della mostra Foto di copertina ripresa dal profilo Facebook del Sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini

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