Piancastagnaio. Una messa a ricordo di Don Zelio Vagaggini.

E’ passato un mese da quando il sacerdote si spense all’alba del 29 Ottobre; la funzione alle 16.30 di oggi, presso la Colta – Casa della Resurrezione Prevista per Natale, la presentazione del manoscritto del sacerdote “Ed è già Resurrezione”, curato da Don Carlo Prezzolini e Don Gianluca Emidi A un mese dalla suo ingresso nella Casa del Signore, verrà quest’oggi celebrata alle 16.30, presso “La Colta” – nella sala della Casa della Resurrezione, una messa per Don Zelio Vagaggini, sacerdote di Piancastagnaio dalla lunga attività pastorale, costantemente a favore della comunità che ha segnato la storia spirituale, sociale ed economica di Piancastagnaio e non solo. Erano poco più delle cinque del mattino del 29 Ottobre scorso, quando Don Zelio si è spento proprio nella sua piccola camera dell’abitazione condivisa de “La Colta”, dove, negli anni, aveva creato un luogo di accoglienza alle vere necessità dei bisognosi con l’aiuto costante delle consacrate Patrizia, Perfetta e dei tanti volontari che continuano a donare disinteressatamente il proprio aiuto e vocazione per il bene del prossimo. Abbiamo scelto proprio questa data, per presentarvi il nuovo spazio condiviso con Don Carlo Prezzolini, sacerdote, storico, scrittore e architetto amiatino, che cura un proprio spazio web “Il piccolo chiostro” (www.ilpiccolochiostro.it), che porta il nome della piccola chiesa da lui guidata e che anche noi useremo su Amiatanews, creando un’apposita rubrica. La riflessione a cui vi lasciamo è proprio dedicata da Don Carlo all’amico Don Zelio, che con lui ha più volte collaborato nella realizzazione di pubblicazioni o preparazione di interventi pubblici. Assieme al parroco di Piancastagnaio, Don Gianluca Emidi, Don Carlo sta  lavorando per la pubblicazione “Ed è già Resurrezione”, il manoscritto di Don Zelio, che racconta la storia del suo impegno per la comunità e per la Casa famiglia. La presentazione è prevista per il prossimo Natale.


DON ZELIO PRETE DI  PIANCASTAGNAIO (di Don Carlo Prezzolini)

Conosco don Zelio da più di mezzo secolo: ero un ragazzetto quando, in bicicletta, andavo per la strada vecchia fra Abbadia e Piancastagnaio al podere che avevano ribattezzato “l’eremo”, dove si riuniva con una piccola comunità, con persone che lo hanno accompagnato sempre, in cammino per la preghiera e meditazione. Ripensandoci oggi, è da questi incontri che è nato in me il fascino della vita eremitica, che mi si è riproposto in contemporanea alla mia scelta sacerdotale circa 25 anni dopo. Da don Zelio sono stato stimolato a comprendere la vitale importanza, per la Chiesa e per il mondo, del Concilio vaticano II e la bellezza delle nuove esperienze che da questo erano state stimolate. Aveva una amicizia e una stima particolare per fr. Carlo Carretto dei Piccolo Fratelli di di Charles de Foucault e per la sua comunità di Spello, spiritualità che per me è stata molto importante e che conservo ancora oggi nell’amicizia con le Piccole Sorelle di Chiusi. Don Zelio Vagaggini ci ha lasciato a 92 anni, all’alba del 29 ottobre, XXX domenica del tempo ordinario. Ci ha lasciato dopo una vita intensa come uomo e presbitero, dedicata e partita dall’amore per il suo paese Piancastagnaio, per la sua Montagna e per la Chiesa. Era prete da 68 anni e aveva svolto il suo impegno pastorale  sempre nel suo paese, come viceparroco dal 1949 al 1962 e poi come parroco fino al 2001. Nonostante questa fedeltà alla sua terra, ha vissuto in  ampi orizzonti umani e spirituali, che lo hanno portato ad assumere i delicati ruoli di Vicario generale della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, dal 1989 al 1993, nominato dal vescovo Eugenio Binini, e di Padre spirituale del Seminario di Siena, dal 2001 al 2007. Il Vangelo era il suo punto di riferimento, che collegava strettamente, come Gesù, all’amore per il prossimo, in particolare per gli ultimi, intesi in tutti i sensi: economico, sociale, di salute. Entusiasta del Concilio, ha lavorato da subito per la formazione della comunità parrocchiale, per accoglierlo nella vita ecclesiale e personale e trasformarlo in apertura alla società pianese e amiatina, in particolare, agli ultimi. Da parroco ha seguito subito con grande interesse la situazione sociale ed economica  di Piancastagnaio, in un momento, negli anni ‘60 del Novecento, in cui iniziava il declino delle miniere di mercurio, da un secolo fonte principale della vita del paese. Conosceva talmente in profondità la realtà i suoi problemi che è stato uno degli stimolatori dell’introduzione della nuova attività delle pelletterie, che oggi danno lavoro a centinaia di persone, non solo pianesi, e sono l’attività lavorativa più importante, come lo erano nel passatole miniere. Era molto interessato anche alle chiese della parrocchia, in particolare all’antica pieve di Santa Maria Assunta, che ha cercato di arricchire  di nuove opere d’arte contemporanea. Accolse con entusiasmo, insieme al Comune, nel 1993 la mia proposta di una ricerca, con il coinvolgimento di esperti nei settori coinvolti, con mostra fotografica e pubblicazione, su “La pieve di Santa Maria Assunta e le chiese di Piancastagnaio”. E questa iniziativa è stata un altro importante momento di amicizia fra noi. Frutto di questa sua attenzione e passione per la realtà del paese, e della Montagna, di questo amore per la sua comunità, è la  Casa famiglia della Resurrezione, aperta il 21 novembre del 1969 nel centro storico di Piancastagnaio e poi trasferita nei pressi di questo, alla Colta: una casa per accogliere gli ultimi, gli anziani che non sapevano come andare avanti e gli emarginati per dipendenza da alcool o per problemi psichiatrici.  Anche in questa occasione ha coinvolto tante persone della comunità, in particolare Perfetta e Rita, a cui dopo qualche anno si è unita Patrizia. Negli ultimi anni ho scoperto don Zelio anche  scrittore e poeta: l’arte della scrittura lo ha aiutato ad esprimersi, a fare memoria, a raccontare le sue emozioni e le sue passioni. Con il parroco don Gianluca stiamo lavorando per la pubblicazione del suo scritto “Ed è già Resurrezione”, che propone la storia del suo impegno per la comunità e per la Casa famiglia. Puntiamo a presentarlo per Natale. E’ un impegno che anche personalmente mi sono preso per il caro amico don Zelio. Carlo Prezzolini    –    Toscana oggi, Confronto, 12 novembre 2017 ]]>

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