Piancastagnaio. Valerio Sbrolli, alla 100Km del Passatore: "Di corsa da Firenze a Faenza, nel ricordo di mio padre."

Amiatanews (Marco Conti): Piancastagnaio 08/06/2018 Appassionato di ultramaratona, ha voluto rivivere con la maglia del suo Corpo di appartenenza dei Vigili del Fuoco, l’esperienza del babbo che corse sulle stesse strade nel 1974  assieme agli amici Bruno e Umberto

“100 chilometri per mio padre.” E’ con queste parole che possiamo riassumere il motivo della scelta di Valerio Sbrolli, Vigile del Fuoco di Piancastagnaio, che, alcuni giorni fa, tra il 26 e il 27 Maggio, ha voluto partecipare alla 100 km del Passatore, la famosa e ormai storica gara di ultramaratona che unisce Firenze a Faenza, giunta ormai alla 46^ edizione. Un bellissimo e impegnativo percorso che unisce le due città attraverso l’Appenninno, principalmente lungo la SR 302, in una serie di saliscendi e un’altimetria che supera i 910 metri di altezza del Passo della Colla di Casaglia che ha visto negli anni protagonisti di assoluto livello come il pluricampione mondiale Giorgio Calcaterra, presente anche quest’anno alla competizione.

“Questa corsa, è stata per me oltre che un gesto atletico importante, soprattutto motivo di pensieri, ricordi e ringraziamenti per mio  mio padre Franco, scomparso prematuramente meno di un anno fa – ci dice Valerio alcuni giorni dopo durante un caffè – Anche lui infatti, corse nel 1974 la 100 Km del Passatore, la seconda edizione di questa bellissima competizione ormai dal sapore internazionale, assieme ad altri amici di Piancastagnaio, Bruno Sani e Umberto Iannilli. Un ricordo a cui tenevo moltissimo,  divenuto ancor più bello e partecipato, per la meravigliosa ed emozionante sorpresa che ho ricevuto all’arrivo, quando ad aspettarmi con il sorriso e le braccia aperte, c’era la mia mamma Barbara. 100 Km in cui ho rivissuto gli anni con la mia famiglia d’origine e di quella che vivo con mia moglie Virginia, anche per il fatto che mio fratello Alessio è stato con me tutta la gara, accompagnandomi e sostenendomi nello sforzo psicologicamente e attraverso l’alimentazione nell’impegno, seguendomi metro dopo metro con la sua bici elettrica da Firenze a Faenza.”

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Emozioni, ricordi e pensieri per Valerio, che è stato possibile vivere dalla partenza di Firenze (ore 15), fino all’arrivo a Faenza circa 12 ore dopo… “Mi sono allenato per un anno intero lungo le salite e le discese dell’Amiata, percorrendo in tutto più di Valerio_Sbrolli_Attestato_100Km_Passatore_20180527_011.500 km, cinque giorni alla settimana, per raggiungere questo obiettivo e presentarmi in grado di percorrere per intero e in sicurezza l’ultramaratona del Passatore. Ho impiegato poco meno di 12 ore e 10 minuti, giungendo al traguardo 410° e, dunque, sono molto soddisfatto per la mia prestazione sportiva in questa mia prima esperienza. Pur non essendo importante l’arrivo, ho avuto bisogno dell’aiuto di amici preparati che mi hanno sostenuto e aiutato in questo percorso di preparazione. Voglio ringraziare Marco Furzi, che è stato con me e mi ha curato sotto l’aspetto muscolare attraverso le sue sapienti ed esperti mani; Valter Bechini, sempre accanto a me durante gli allenamenti così come l’amico ciclista e collega Massimo Cencini, fondamentale per i suoi consigli sulla gestione psico-fisica e sull’alimentazione. Con me, hanno partecipato alla 100 Km, gli amici amiatini Massimo Taliani (conosciuto pluricampione nella specialità) e Domenico Cencini; una bella rappresentanza per l’Amiata! Non voglio dimenticare i Vigili del Fuoco, che ho voluto sulla mia maglia; quelli di Siena e del Distaccamento di Piancastagnaio dove lavoro e, in particolare, i colleghi di Firenze che mi hanno ospitato, assieme a mio Fratello Alessio, pompiere anch’egli, la notte prima della partenza.”

Tanti chilometri e tanti giorni dedicati agli allenamenti: con una famiglia sempre vicina a Valerio: “La mia famiglia è stata fondamentale e senza di loro, avrei avuto molte difficoltà nel cercare le giuste motivazioni per l’impegno psico-fisico – continua nel racconto Valerio – . Mia moglie Virginia mi ha sempre sostenuto e i miei figli Francesco e Gabriele hanno vissuto con entusiasmo questa esperienza. Tutti mi sono stati vicini in questo anno, con convinzione ed emozione per le motivazioni alla base di una scelta che ha voluto ripercorrere la vita di tutti, compresa quella di mio fratello Alessio e mia madre Barbara; tutti convinti e partecipi a questa idea che mi ha riportato la figura di mio padre in ogni metro percorso, come se i miei passi fossero gli stessi percorsi da lui. Anche gli amici Bruno e Umberto, hanno rivissuto, attraverso la mia esperienza di cui avevo loro parlato, l’emozione di aver come ripercorso la 100 Km del Passatore. Sono appassionato, sono uno sportivo e mi piace correre ma questa volta il cuore e l’anima hanno corso molto di più delle gambe. La medaglia della mia partecipazione è accanto a lui, dove riposa.”

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